Picross -LogiartGrimoire-: la recensione

Jupiter torna alla carica con il suo famoso rompicapo, questa volta intriso di magia

Dal punto di vista prettamente ludico, Logiart è un “Picture Logic Puzzle” in cui, come nei più classici dei Picross, dovrete completare una illustrazione svelandone le diverse parti che la compongono, un quadratino alla volta, usando i numeri orizzontali e verticali come indizi, in maniera simili al sudoku; le regole di base sono piuttosto semplici, così da garantire a chiunque la possibilità di cimentarsi nell’impresa, anche se va detto che rispetto ad altri capitoli della serie ci troviamo davanti a un episodio la cui curva di apprendimento è senza dubbio più aspra: dai più facili puzzle 5×5, infatti, vi troverete molto presto ad affrontare rompicapo più ampi e complessi, ma non disperate: il team ha comunque previsto una serie di funzioni di supporto e aiuto, così da semplificare la vita a chi ne avesse bisogno, senza però inficiare il livello di sfida per i più esperti, considerando quanto queste opzioni siano assolutamente disattivabili a vostro piacimento. Rispetto a un episodio classico, in questo Logiart ogni puzzle risolto vi fornirà diversi materiali da fondere, quasi lungo un processo alchemico, per crearne di nuovi: questo processo vi consentirà di volta in volta di realizzare nuovi livelli da affrontare, possibilmente trovando già in fase di fusione le giuste combinazioni per ritrovare i corretti indizi legati alla risoluzione dei nuovi rompicapo creati. Questo anche grazie ai poteri magici di Emil: per ogni livello superato e per ogni fusione correttamente conclusa, infatti, il nostro aiutante otterrà nuovi poteri magici, che gli consentiranno di fondere puzzle sempre più intriganti, man mano che proseguirai lungo il corso dell’avventura. Dal punto di vista puramente interattivo, questi intermezzi non rappresentano vere e proprio nuove dinamiche di gioco, ma senza ombra di dubbio contribuiscono alla costruzione di un senso di avventura e progressione del tutto nuovo nell’universo Picross, contribuendo in qualche modo a coinvolgere maggiormente il fruitore al centro dell’esperienza.

Il lato tecnico non è certo preponderante, in un titolo basico come Picross, ma allo stesso tempo Logiart propone invece due aspetti piuttosto interessanti da valutare, in fase conclusiva: da un lato, la componente stilistica è una delle colonne di questa nuova esperienza a marchi oJupiter, ponendosi come l’elemento di differenziazione più forte nel contesto della serie; dall’altro la longevità strettamente legata alle modalità e al numero di rompicapo ancora una volta non delude. Per quanto concerne l’ultimo punto, nel gioco sono presenti ben 280 puzzle di varie dimensioni, articolati in sei diversi tipi di sfide: queste possono variare dai più semplici 5×5, a salire (10×10, 15×15, 20×15, 30×30) fino ai livelli più complessi e complicati con i puzzle 40×30. Ovviamente, le macro-dinamiche di gioco sono sempre le stesse, per cui il rischio di ripetitività è dietro l’angolo, ma proprio in questa problematica ci viene in soccorso l’altro elemento sopracitato e cioè la differenziazione stilistica inserita per l’occasione, con la variazione sul tema Logiart Grimoire: tantissimi aspetti del titolo, infatti, sono legati a questa narrazione semi-implicita in cui Emil ci esporrà le problematiche legate alla leggibilità corrotta del magico tomo, ai suoi poteri e alla necessità di contribuire con il nostro aiuto “logico-deduttivo” al ripristino del magico libro; interfaccia utente, menu, sblocco delle pagine segrete, riattivazione dei poteri del nostro companion e svariati altri elementi sono ben integrati nel world building pensato da Jupiter, ma anche finemente portati a schermo da una direzione artistica intrigante e soprattutto coesa e coerente, capace cioè di tessere con mano sapiente le sue diverse componenti in un quadro complessivo carico di significato e valore agli occhi del fruitore. L’unico aspetto su cui forse il team non ci ha convinto del tutto è quello audio, con una colonna sonora poco incisiva e che, a nostro giudizio, proprio dall’universo finzionale di gioco avrebbe potuto trarre maggior ispirazione (pensiamo ad esempio a quanto possano essere evocative le OST di tanti JRPG, cui Logiart Grimoire strizza l’occhio in maniera continua ed incessante, su altri versanti del prodotto).

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La recensione

7.5 Il voto

Il classico Picross, ma in salsa magica: questo nuovo slancio creativo degli sviluppatori di Jupiter è un passo decisamente convincente verso una direzione di svecchiamento del brand, capace però di mantenere intatti i valori ludici più tradizionali, cui gli appassionati certamente non vogliono rinunciare. Augurandoci che possa essere solo il primo, di una nuova serie di rompicapo tematizzati, cominciamo a spremerci le meningi su questo magico tomo a enigmi!

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