Loretta: la recensione

Diventa complice dei crimini di una donna mentre affronta l'infedeltà del marito e si trasforma in un incubo da lei stessa creato in "Loretta".

Uno degli aspetti più interessanti delle enormi possibilità di espressione garantite dal panorama indie è quello della preservazione: non tanto di progetti specifici, quanto di modalità, tematiche, generi che altrimenti, in un panorama contemporaneo fatto di grosse pretese e pressioni commerciali, andrebbero senza dubbio a sparire. Come nel caso di titoli punta e clicca, di estetiche noir o di narrazioni dai ritmi compassati: tutte caratteristiche intatte all’interno del thriller 2D psicologico che andiamo oggi ad analizzare: Loretta.

Loretta è una casalinga. Suo marito Walter è uno scrittore. Trascinati via dallo sfarzo e dal glamour della New York degli anni '40 e costretti a trasferirsi in una fattoria fatiscente nelle zone rurali del sud, entrambi non hanno successo, sono alle prese con i loro problemi finanziari e la loro relazione è tesa.
Ma quando Loretta viene a sapere dell'infedeltà del marito e di una lucrativa polizza assicurativa sulla vita depositata a suo nome, prende piede un piano raccapricciante. Spetta al giocatore decidere fino a che punto spingersi, lungo un percorso psicologico e fattuale imperniato sul cinismo, sulla vendetta e sulla miseria umana. Concettualmente ispirata al filone cinematografico dei film noir, Loretta rende anche omaggio ad alcune delle più grandi menti dell'horror, tra cui Andrew Wyeth, Stephen King, Vladimir Nabokov e Alfred Hitchcock, lungo stilemi assolutamente riconoscibili per chi avesse questi autori ben presente nelle proprie corde.
A livello prettamente ludico questo fitto intreccio narrativo vi porterà a interagire con la gente del posto attraverso opzioni di dialogo ramificate, scoprendo man mano gli strumenti giusti per porre fine alle continue intrusioni dei vicini ficcanaso, recuperando serenità dal tradimento di un amore andato storto, incidendo in maniera significativa tramite le vostre scelte sul modo in cui Loretta alla fine deciderà di finire la propria storia, non definita soltanto in contrapposizione negativa rispetto a un sentimento tradito. Il titolo, infatti, lascia ampia libertà decisionale all'interno soprattutto dei dialoghi tra la protagonista e tutti i vari comprimari che le ruotano attorno, per scegliere se percorrere la retta via andando avanti, o serbare rancore e servire vendetta a tutti coloro che vi hanno fatto un torto, lungo il canovaccio pensato in maniera senza dubbio curata da parte degli sceneggiatori. Vestendo i panni di Loretta e seguendone i passi, avrete infatti modo di incontare un cast diversificato di personaggi ben delineati nei proprio tratti distintivi, sia di ruolo che di personalità, scoprendo solo a vostre spese se siano accanto a voi per aiutarvi od ostacolarvi. Spesso vi troverete a dover scegliere se stringere deboli, effimere e interessate alleanze o mettere da parte vecchie amicizie in occasioni chiave mentre questa storia contorta si svolge lungo cruciali snodi narrativi, proprio davanti ai vostri occhi.
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