Il corpo del prodotto odierno è ovviamente quello delle opere originali, qui solo lievemente ritoccate sotto il versante grafico e con piccole e già citate aggiunte in termini di contenuti. Questo però non va a sminuire quello che è il pacchetto corposo composto dalle tante modalità pensate già due decenni fa dal team di sviluppo di allora: in Battlefront Collection potrete infatti attraversare la galassia in modalità Campagna e Conquista Galattica (dove lo scopo primario sarà elaborare una strategia specifica, reclutando truppe ed mettendo in pratica le tattiche prestabilite per conquistare l’intera galassia); sarà disponibile la modalità Campagna Star Wars Battlefront, in cui rivivere le battaglie iconiche della saga da La Minaccia Fantasma fino al ritorno dello Jedi; troverete inclusa anche la Campagna di Star Wars Battlefront II ovviamente, dove potervi unire all’ascesa della 501a Legione d’élite di Darth Vader coi suoi Stormtrooper. Il tutto caratterizzato sempre dai pilastri principali di questa sottosaga, fatti di scenari molto ampi (soprattutto per l’epoca) e un supporto online fino a 64 giocatori, dove poter alternare diverse fasi di battaglia, sempre ispirate alle tante situazioni belliche messe a schermo dall’epopea cinematografica. Ecco così le fasi di combattimento a terra tra Wookiee Warriors, Jet Troopers, Droideka e tante altre possibilità di scelta; ecco la possibilità di guidare veicoli iconici per spostamenti e attacchi, dagli speeder bike, agli AT-ST, AT-RT e molti altri futuristici armamentari; il tutto senza dimenticare ovviamente le fasi di pilotaggio delle astronavi leggendarie come i caccia TIE, le Ala-X e altri velivoli assolutamente indimenticabil.
Il versante tecnico nel suo insieme, lo ammettiamo, ci ha lasciati leggermente perplessi. Intendiamoci, non stiamo tanto parlando del lieve seppur presente restyle dal punto di vista grafico (un’operazione comunque meno radicale e curato rispetto al recente ottimo esercizio fatto sulla trilogia di Tomb Raider), ma delle continue problematiche riscontrate in termini di efficienza nell’esperienza di gioco. Parliamo di bug o errori di varia natura, da quelli meno invasivi (come alcune descrizioni testuali che confondono ad esempio gli Assalti dagli Assalti Eroe, generando al massimo una momentanea e passeggera confusione nel fruitore, facilmente superabile) a quelli invece più evidenti o addirittura problematici. Sempre nella modalità Hero Assault, ad esempio, a volte la musica non verrà riprodotta, producendo un fastidioso effetto di scoramento; ancor più fastidioso il fatto che gli effetti sonori dei blaster per le armi di alcuni personaggi mancano del tutto, eliminando sia il senso di immedesimazione quanto il feedback sonoro a tratti necessario per comprendere a fondo la dinamica dello scontro; troviamo poi glitch visivi (bizzarri ma spesso non da ostacolo per la giocabilità), come nel caso di strani cubi bianchi in concomitanza di svariate porte; in altri momenti gli effetti di luce o bloom sembrano inoltre riprodotti in maniera parziale, andando sia a spezzare la sospensione dell’incredulità che a causare anche piccoli fastidi nella leggibilità delle aree. Se a tutto questo aggiungiamo anche alcune imprecisioni nel sistema di controllo (come ad esempio per la gestione degli assi verticale e orizzontale) ecco che nel suo complesso, soprattutto vista la natura dell’operazione commerciale qui analizzata, il giudizio complessivo finisce per rasentare la sufficienza (forse senza raggiungerla).
La recensione
Grandi classici riproposti forse senza il necessario impegno, visti troppi elementi incapaci di convincere fino in fondo tanto gli appassionati di allora, quanto le nuove generazioni ormai senza dubbio abituate a pacchetti molto più al passo coi tempi e completi. Un'operazione nostalgia che conserva il divertimento di quelli che, per molti aspetti, restano tra i capitoli più divertenti di una grande saga cinematografica legata a doppio filo anche con l'industria videoludica, ma non privi di difetti intrinseci e contingenti.