Il prodotto, pur guardando in maniera evidente ed esplicita al passato e, in particolare, proprio agli episodi della saga che più di tutti hanno saputo settare il solco tracciato poi dall’intero brand nel corso degli anni, riesce però anche a proporre qualcosa di nuovo, al di là della cosmesi visiva, incentrandosi soprattutto su svariati elementi di modernizzazione dell’esperienza complessiva di gioco. Da un lato ritroviamo le ambientazioni più tradizionali, lungo otto livelli arricchiti però di numerosi elementi interattivi, per quanto solitamente questo implichi in pratica la possibilità di far esplodere e saltare in aria diversi oggetti ed armamentari circostanti! Percorrendo l’arco narrativo passeremo infatti dalla giungla alle cascate, dalle basi nemiche a scenari sempre meno realistici e sempre più improponibili, ma sempre pieni d’azione ed esplorazione frenetica. Interessantissima inoltre la possibilità di poter fruire del gioco interamente in compagnia di altri combattenti, considerando come la Modalità Storia supporti l’intera campagna in modalità cooperativa a due giocatori, laddove quella Arcade sale addirittura fino a quattro: cosa ancora più intrigante è che, per quanto la giocabilità di base sia comune a tutti i vostri “eroi”, resta quel minimo di differenziazione tra gli avatar tale da spingervi quantomeno a sperimentare quale sia il vostro preferito, avendo ciascuno le proprie abilità distintive da esprimere sul campo di battaglia. Elementi personalizzati che risultano più decisivi durante gli scontri più comuni, durante l’esplorazione dei diversi quadri di gioco, che non nelle boss fight, che però risultano di per sé piuttosto ben riuscite anche e soprattutto nel saper alternare le situazioni di gioco, variandone comunque il ritmo. Rispetto poi al passato, accogliamo con piacere tanto le nuove armi (anch’esse benvenute, nell’ottica di un maggior ampliamento della varietà d’interazione), nonché i potenziamenti cumulabili per personalizzare al meglio il percorso di crescita del vostro stesso armamentario. Il tutto senza dimenticare un aspetto di QoL che ormai dovrebbe essere la norma in tutte le produzioni: l’accesso a molteplici opzioni di difficoltà, per far godere la fruizione del titolo a tutti, senza che nessun ne risenta né venga escluso.
Sotto il profilo tecnico, i principali difetti risiedono in due aspetti: il primo è quello del frame rate mentre il secondo è legato a una generale mancanza di coesione artistica. Prendendo in esame la struttura dell’opera, possiamo affermare come a livello poligonale il prodotto si difenda in maniera discreta, così come non appaiono deludenti né gli effetti di luce e rifrazione, differenziati anche a seconda delle componenti materiche delle superfici, né gli effetti speciali legati a esplosioni, fiamme e chi più ne ha più ne metta, in termini di caotico contesto bellico. Anche le animazioni, tanto dei protagonisti quanto dei tanti e differenziati avversari pronti a pararsi lungo il nostro cammino, non deludono, laddove invece come accennato già in precedenza lo stesso non si può dire per il colpo d’occhio d’insieme o per la fluidità dell’esperienza di gioco. Il primo punto a scoprire il fianco alla critica è, volendo, anche piuttosto soggettivo ma rispetto a svariate opere di rilancio nostalgico di brand del passato avvenuto nel corso degli ultimi anni, la scelta di muoversi lungo un asse poligonale, pur avendo evidenti vincoli in termini di budget ed ambizioni, risulta in un quadro poco omogeneo e convincente a livello stilistico. Anche per via della grande varietà di situazioni e soprattutto nemici, poi, questo aspetto simil-realistico finisce per lasciare un po’ l’amaro in bocca. Ma è soprattutto JoyCon alla mano che, riscontrando una velocità di fondo apparentemente targettizzata sui 30fps e non sempre in grado di mantenere questo aspetto in maniera stabile e costante, il sopracciglio si alza con ancor più perplessità. Un peccato, perché vista la natura run&gun del progetto avremmo di gran lunga preferito meno poligoni, meno lucidità delle superfici ma una fruizione a 60fps fissi. Rispetto alle demo, accessibile a tutti, il prodotto finale pare migliorato, ma l’eccellenza non è ancora stata raggiunta: che sia alla portata, magari tramite qualche patch successiva alla sua uscita? Ci auguriamo di sì!
La recensione
Alcune incertezze legate al frame rate e alla latenza nell'input dei controlli non consentono a Operation: Galuga di toccare i fasti di un passato che però, tramite questa operazione nostalgica in grado di ammodernare un classico, si scopre ancora capace di intrattenere il pubblico contemporaneo.