Il tema della conquista dello spazio, del delicato equilibrio tra natura e sviluppo tecnologico, della caducità della vita sulla Terra ed il nostro rapporto con le Intelligenze Artificiali sono alcuni tra i temi più cari alla narrativa fantascientifica. A partire dal terrificante HAL 9000, il super computer senziente di 2001: Odissea nello Spazio, molte volte l’essere umano ha dovuto lottare non solo con il mistero dello spazio profondo, ma anche con IA in grado di sviluppare improvvisamente una loro coscienza, raramente ben predisposta nei confronti dei loro creatori. La rete Skynet in Terminator, la narrativa di Asimov ed in campo videoludico i droidi fin troppo umani di Detroit: Become Human, sono tutti esempi di quanto il tema resti sempre attuale ed accattivante. Di tutti questi temi, a dire il vero sempre (e a ragion veduta) declinati in modo piuttosto cupo ed opprimente, prova a darne una interpretazione più colorata e scanzonata Quadroids, il nuovo puzzle/platform sviluppato dal one-man-game-studio Blu Loop e distribuito da Fabloo Games, con il supporto del Centre national du cinèma et de l’image animèe. Entriamo nel vivo dell’azione tramite una gradevole sequenza animata in pixel art, grazie alla quale capiremo due cose: la prima è che ci sarà da ridere, la seconda è che la Terra è spacciata. La situazione è talmente grave che le Nazioni Unite decidono di creare una navetta spaziale da mandare in esplorazione, alla ricerca di un nuovo pianeta da abitare. La Nuova Speranza, questo il nome, carico di aspettative, della navicella, è pilotato da un’intelligenza artificiale e popolato da dei goffi robottini chiamati Quadroidi, un misto tra dei Minion e dei Lemmings in salsa robotica, ai quali toccherà l’ingrato compito di esplorare e fare rapporto riguardo l’abitabilità dei vari corpi celesti visitati, cinque in totale. Inutile dire che ben presto la IA, chiamata Roboctopus, darà di matto prendendo il controllo della navicella e piegando i Quadroidi al suo scellerato piano di conquista dell’intera galassia. Ai robottini, ora riprogrammati secondo il volere di Roboctopus, non resta che conquistare nuovi pianeti sacrificandosi per la gloria del loro leader.
Quadroids è un puzzle/platform nel quale dovrete farvi in quattro per portare a termine ogni livello…letteralmente farvi in quattro. Questo perché lo schermo è effettivamente diviso in quattro quadranti, ed il nostro personaggio attraversando ognuno di essi sarà controllabile tramite un differente tasto. Nel riquadro in alto a sinistra l’input avviene con il dorsale LB, in quello in alto a destra con RB, nel seguente con LT e nell’ultimo con RT. A leggerlo (ma anche al primo impatto a dire il vero) c’è da farsi venire il mal di testa, ma dopo un po’ ci si abitua e va ammesso che questo approccio di rottura da parte degli sviluppatori risulta divertente oltre che innovativo. Oltretutto l’azione che saremo in grado di fare sarà solo ed esclusivamente il salto, per tutta la durata dell’avventura, azione che, come detto, è attivata da un tasto differente a seconda del quadrante sul quale ci troviamo. Un platform nel quale si salta e basta potrebbe suonare banale, e forse l’idea in parte lo è; tuttavia, nel giocato riuscire ad operare questo switch mentale è tutt’altro che semplice, la consueta coordinazione occhio-mano non è sufficiente, bisogna riuscire a pensare in multitasking. Allo start i quadroidi inizieranno a camminare per i quadranti ignari delle trappole mortali che li attendono, spuntoni, pozze di acido, sfere infuocate e molto altro. Starà alla nostra abilità portarli in salvo saltellando da un quadrante all’altro. Mettiamo da parte i buoni sentimenti, tante volte in Quadroids ci verrà richiesto di utilizzare un bel po’ di robottini come carne da macello sacrificabile o addirittura come trampolino per arrivare più in alto. Cosa c’è di meglio se non una bella pila di cadaveri per attutire i danni derivanti da un letto di spuntone e saltare verso quell’appiglio altrimenti irraggiungibile?
Il completamento di ogni livello viene premiato in base al tempo impiegato per la risoluzione, al quantitativo di Quadroidi rimasti vittime della nostra imperizia ed in generale al nostro stile di gioco. Il level design non è particolarmente complicato ma ormai si sarà capito che Quadroids non è un platform normale, il suo punto di forza è l’innovativo concept di gioco ed è lì che si punta tutto, altrimenti parleremmo di un gioco che difficilmente sarebbe stato in grado di emergere nel suo genere. Dal punto di vista grafico Quadroids vanta uno stile pixel art a dire il vero un pochino scarno, esteticamente carino ma nulla di più. Gli stessi ambienti di gioco risultano un po’ scialbi, poco caratterizzati ed un po’ vuoti. La sensazione è quella che si è voluto puntare su un approccio retro, volutamente minimal, senza però infondere quel tanto di personalità che ci sarebbe voluto, finendo per dare l’impressione di essersi attenuti al compitino. Fortuntamente invece una bella dose di personalità e caratterizzazione la si è spesa nei testi e nella comicità generale che permea il titolo, con la quarta parete più di una volta abbattuta per strizzare l’occhio al giocatore/complice.
La recensione
Quadroids punta tutto su un concept di gioco davvero particolare, in grado di elevare un platform altrimenti piuttosto basico, sia in termini estetici che di level design. La suddivisione dello schermo in quadri, e la relativa gestione dei personaggi a schermo è qualcosa di davvero sfidante, sopratutto se si vuole portare a termine ogni schema con stile. Se pensate di avere una buona coordinazione oculo-manuale Quadroids vi farà ricredere e vi farà arrabbiare, una mente multitasking non è da tutti. L'involontaria comicità dei quadroidi, nonchè la loro sfortunata sorte di carne da macello, completano il quadro di un'esperienza di gioco da provare.