Il prodotto indie qui analizzato, seppur portatore di una grande carica di inventiva, qualità e ironia, non è esente anche da alcuni difetti, che potrebbero inficiare l’esperienza di gioco, anche se soltanto parzialmente a nostro giudizio, se non in minima parte e senza intaccare il valore complessivo dell’operazione. Il primo risiede nell’interfaccia grafica che, originale e divertente, risulta però piuttosto complessa alla lettura, soprattutto a un primo sguardo: le cose miglioreranno sia seguendo il bel tutorial studiato dai programmatori, totalmente interattivo e già di per sé infarcito di alcune piccole trovate piene di ironia, sia affrontando l’avventura vera e propria che, però, va detto essere piuttosto scabra di grandi consigli. Verrete lanciati subito al centro della ponderata azione strategica, in un crescendo di sfide anche ben tarate in termini di curva di apprendimento, ma la pienezza dei tanti elementi a schermo potrebbe risultare inizialmente piuttosto soverchiante. Il secondo elemento che non convince appieno e fino in fondo è poi quello dell’arco narrativo che, seppur ben curato sotto il versante della sceneggiatura e dei dialoghi, risulta di per sé piuttosto prevedibile e piatto, privo di grandi slanci o colpi di scena, avvicinandosi più all’immediato piacere ludico di un Super Mario che ai canovacci più arzigogolati di un Fire Emblem. L’esperienza risulta senza dubbio piacevole e capace di allettare il fruitore per tutta la sua durata, ma certamente non per la trama di un titolo che, come detto, punta su altri elementi (e non che questo sia poi un vero e proprio difetto!).
Il comparto tecnico è basico, ma assolutamente non superficiale: l’impatto visivo è fortemente ed evidentemente sorretto dalle bizzarre, coraggiose e originali scelte stilistiche, con illustrazioni realmente disegnate a mano, inframmezzate da sporadiche e inaspettate invasioni di realismo, per cui mettersi a sciorinare discorsi su poligoni, geometrie, sistema di illuminazione, texture, pacchetto di rifrazioni materiche…non ha alcun senso. La verità è che la giustapposizione tra fogli di carta, illustrazioni inchiostrate, tavoli o prati a far da sfondo con l’entrata improvvisa a schermo di un guanto in cotta di maglia riescono nell’intento di appagare l’occhio e far sorridere gli angoli della bocca di chiunque prenderà in mano questo progetto. Animazioni ben tarate rispetto a una coerenza artistica di fondo sempre solida e tempi di caricamento assolutamente accessibili rendono l’esperienza di gioco assolutamente adatta a entrambe le modalità di gioco garantite dalla natura ibrida di questa console.
La recensione
Grande originalità stilistica, unita a uno humor raro nel panorama del mondo dei videogame sapranno affascinarvi e intrattenervi, nonostante un livello di sfida forse fin troppo accessibile e un canovaccio dal mordente un po' debole. Ma Inkulinati si rivela un'esperienza da non perdere, tanto per gli amanti dei giochi di strategia che per tutti i possessori di Nintendo Switch.
Recensione veramene ottima!
Aggiungo solo che da quanto avevo letto giro, i creatori erano consapevoli del “gioco di parole Italiano” ma hanno preferito di lasciarlo cosi.
Che poi non ho ben capito come hanno scelto il nome …. Avevano detto che era il mix di due parole : INK e ILLUMINATI . Ma guardandole con attenzione si fa fatica a capire la scelta fatta ..soprattutto da un NON Italiano 😉 …io Avrei optato per INKUMINATI .
Cmq lo prendero’ di sicuro…..appena scende un po’ di prezzo ;).
Ma daiiii, non lo sapevo, grazie mille! Consigliatissimo comunque