WoodTurning 3D: la recensione

Tante volte sentiamo dire che ci sono delle professioni che nessuno vuole più fare, vuoi perché troppo faticose, perché mal retribuite, o semplicemente perché tecnologicamente superate. E se, paradossalmente, ci si riavvicinasse a qualcuna di queste professioni tramite i videogiochi? Con WoodTurning 3D, il nuovo titolo di Voodoo, distribuito da Qubic Games, proveremo proprio a cimentarci in uno di questi mestieri un po’ dimenticati: l’intagliatore di legno. Proprio così, in questo bizzarro simulatore di professione apriremo la nostra piccola attività di scultore, partendo dalle produzioni più basilari fino a creare dei piccoli capolavori. L’interfaccia di gioco non ha bisogno di molte premesse, infatti WoodTurning ci getterà direttamente nel vivo dell’azione con le prime attività commissionate da clienti decisi a pagarci moneta sonante per il nostro lavoro. Il nostro banco di lavoro è costituito da un set di elementi molto basilare: 3 scalpelli di diversa forma (a testa larga e piatta, a punta acuminata, a punta tonda), alcune bombolette di spray colorato, una spugna per la rifinitura e lucidatura ed infine il pezzo principale, un tornio sul quale metteremo a roteare il nostro ciocco di legno prima di dargli la forma desiderata. Inizialmente sul tornio avremo un semplice tronco di legno mentre, con il proseguire dei livelli, finiremo per intagliare del metallo e svariati altri materiali, diversi per foggia e resistenza, persino della frutta! Il gameplay è davvero semplice, adatto ad un approccio “iper-casual”, tipico dei flash games e dei mobile games nei quali lo sviluppatore è specializzato. Una volta accettata l’offerta del cliente avvieremo il tornio, visualizzando il cilindro di legno grezzo dall’alto con sovrapposta la silhouette dell’oggetto che dovremo creare. Scegliamo con il dorsale sinistro lo scalpello preferito, a testa piatta per il lavoro più grossolano, quello a testa tonda per le superfici tondeggianti e quello a punta per scolpire gli angoli più difficili da raggiungere. Incidere il legno è piuttosto semplice e sarà sufficiente indirizzare lo scalpello con la levetta analogica, sostanzialmente seguendo la linea indicata dalla silhouette. Il gioco è niente più, niente meno di questo, seguire la linea con lo scalpello con quanta più precisione possibile, in modo da intagliare la nostra opera seguendo al millimetro la richiesta del nostro cliente. Una volta che saremo soddisfatti della forma ottenuta passeremo alla fase di rifinitura. In primis con una spugna abrasiva elimineremo le impurità, andando ad operare un’accurata lucidatura. Infine, è il momento di decorare il nostro piccolo capolavoro, avremo a disposizione alcune bombolette spray e degli stencil, tramite il quale personalizzare con fantasia il nostro oggetto prima di venderlo al cliente. A tal riguardo una piccola critica sulla politica commerciale adottata su questo titolo, mettere a pagamento tramite DLC l’utilizzo di colori e stencil che esulino dai 4 forniti di default sembra francamente un po’ eccessivo.

In qualità di aspirante falegname, dovremo esercitare pazienza e precisione, ritagliando alcuni dei pezzi più complessi con attenzione ai minimi dettagli, proprio come nella reale attività di lavorazione del legno. Ottenere il massimo non sarà solo utile ad alimentare il nostro ego, in quanto sculture migliori ci frutteranno un compenso maggiore (anche mettendo all’asta la nostra scultura presso diversi clienti interessati), senza contare la possibilità di tenere per noi le migliori opere in una bacheca dedicata. WoodTurning 3D nei primi momenti di gioco riesce anche ad essere piuttosto interessante, effetto che però finisce per svanire dopo qualche decina di commissioni, risultando troppo ripetitivo e troppo poco vario. Anche la stessa customizzazione degli item, l’unico aspetto che forse sarebbe in grado di aumentare il valore di rigiocabilità del titolo, finisce ben presto per perdere il suo slancio, in primis a causa di un numero di personalizzazioni davvero troppo limitato. Lo stesso dicasi per le migliorie che potremo comprare strada facendo per abbellire il nostro studio di scultura, troppo blande e troppo poco impattanti (es: nuove tende, nuove cassettiere, qualche pianta da arredamento) per costituire un reale incentivo a proseguire. Sostanzialmente assente  un comparto sonoro che è limitato ai sound effect prodotti dai nostri scalpelli sul legno e dalla rotazione del tornio.