Gli ambienti di gioco risultano infatti piuttosto ampi, ma altrettanto scarni, nonché sostanzialmente privi di elementi interattivi, finendo per trasformare a tratti il picchiaduro in un continuo gioco di inseguimenti: una dinamica dove il lock-on risulta importante per non perdere il focus dei propri attacchi e dei propri spostamenti, ma che finisce per distrarre e confondere il giocatore proprio a causa della natura di lotta a squadre sopra descritta. La presenza contemporanea di ben quattro eroi contemporaneamente, infatti, rede questo processo di continuo reindirizzamento della “mira” fin troppo frenetico e altalenante, creando difficoltà nella lettura dell’azione e, conseguentemente, nella fruibilità della scena, nei momenti più concitati. Nel momento in cui, poi, il puro lato di giocabilità interattiva presenta il fianco a critiche oggettive, viene a mancare il sostegno di altri elementi solitamente tipici di questo genere di produzioni a licenza: la modalità storia, infatti, risulta del tutto priva di mordente, rendendo vano tutto il presunto processo di ispirazione nei confronti di un world building che invece, nell’opera originaria, sapeva intrigare il lettore o l’osservatore, lungo un canovaccio interessante ma anche grazie a un certo livello di cinematograficità che qui, al contrario, è del tutto assente: sono infatti pochissimi i filmati (originali o tratti dall’anime) che accompagnano il racconto delle vicende, riassunte e presentate con obsolete schermate statiche piuttosto deludenti. Il tutto si risolve quindi in fretta e senza riuscire ad incollare allo schermo tanto i neofiti, quanto persino gli appassionati di Jujutsu Kaisen.
Piuttosto al risparmio anche il versante tecnico: la tecnica di rappresentazione grafica del cell-shading è senza dubbio la più adatta all’occasione e i modelli dei protagonisti risultano fedeli agli originali tratti dalla serie, nonché animati in maniera comunque interessante. Il resto però lascia un po’ a desiderare, con ambientazione come detto piuttosto scialbe, poligonalmente minimaliste e privi di grandi spunti anche sul versante delle texture, dei materiali, degli effetti di luce e rifrazione. Anche gli effetti speciali legati alla realizzazione dei colpi più spettacolari risulta resa in maniera fin troppo semplicistica e priva di slanci di rilievo (per altro anche per quello che concerne movimenti di camera e spunti di regia). Cosa persino meno convincente, vista la natura comunque frenetica basata sul genere di appartenenza di questo progetto, è poi quella della latenza: la reattività tra input e output non convince sempre fino in fondo, dando in alcune occasioni la sensazione di non riuscire a restituire un adeguato senso di controllo sulle azioni del proprio avatar, quantomeno in relazione a mosse e colpi degli avversari. Per svariate ragioni, quindi, il titolo risulta forse più godibile in breve e spensierate sessioni di gioco in modalità portatile, che non per grandi sfide online o nel salotto di casa, non riuscendo a convincere fino in fondo coi suoi valori di produzione.
La recensione
Potenzialmente interessante per gli amanti della serie, il primo passo di Jujutsu Kaisen in ambito videoludico fatica però nell'offrire grandi spunti per chiunque altro. Come puro picchiaduro, persino in ambito di arena fighter in salsa manga, pecca tanto nello Story Mode quanto nel roster, con poche e scarsamente convincenti trovate ludiche. Nonostante la generale mancanza di cura o slancio, però, si conferma divertente nel mezzo della mischia, se si è amanti di Yuji e soci.
