Per chi però non fosse interessato alle bizzarre disavventure di questo arco narrativo, esistono però diversi altri modi di esperire il gameplay e i protagonisti ideati per l’occasione da Bandai-Namco. Sostanzialmente nulla di particolarmente innovativo, come magari invece abbiamo visto con l’ultimo capitolo di Street Fighter e la sua modalità pseudo-open world, quanto piuttosto il tripudio della classicità, trasportato in un contesto di modernità soprattutto tecnica: da un lato abbiamo la tipica modalità Arcade in cui ciascuno dei 32 personaggi inclusi nel roster di base potrà vivere la propria mini-avventura, mentre dall’altro potrete voi stessi salire sul ring con un personaggio personalizzato, attraverso la Quest. Qui potrete creare il vostro avatar e affrontare diverse sfide lungo tante sale giochi virtuali, in una modalità che sostanzialmente prende corpo come un divertente e simpatico tutorial, perfetto per i meno esperti: spinti infatti da questa inaspettata trovata (popolata da quelli che potremmo definire i Mii in salsa Bandai-Namco) sarà possibile scalare le classifiche di questi locali digitali, imparando i trucchi del mestiere, affinando le proprie abilità e migliorando le proprie prestazioni. Per poi magari lanciarsi in lotte a tutto campo e senza esclusione di colpi, vuoi online (attraverso la Lounge di combattimento TEKKEN, dove i giocatori possono ritrovarsi in una enorme lobby virtuale realizzata ancora una volta per ricreare la sensazione di essere in una vera sala giochi con gli amici e da dove è possibile accedere a diverse modalità, come il Dojo TEKKEN, il vero e proprio online per sfidare giocatori da tutto il mondo, la zona della spiaggia per giocare a TEKKEN Ball o il Negozio di personalizzazione per rendere unico il look del proprio avatar), vuoi in locale contro l’ormai onnipresente AI: nella modalità Super Battaglia Fantasma, infatti, i giocatori potranno mettere alla prova le proprie abilità contro i fantasmi propri o, meglio ancora, contro combattenti guidati dall’IA della CPU che usano i dati di giochi degli sviluppatori di Tekken o quelli scaricati dagli altri giocatori nella Lounge di combattimento sopra descritta. Senza dubbio un ottimo modo per prolungare la longevità del titolo!
L’analisi tecnica della versione da noi provata (Xbox Series S) è senza dubbio di grande impatto, pur restando presumibilmente indietro rispetto alle due console superiori dal punto di vista del calcolo computazionale, quantomeno per quello che concerne la definizione dell’immagine: provata su schermo TV 1080p è evidente come la risoluzione sia dinamica, puntando come risultato massimo a quello ottimale ma scendendo in diversi momenti a 720p, impattando la qualità della resa visiva. Allo stesso tempo, anche su Series S si rileva un sistema anti-aliasing temporale e un sistema di upscaling, che quantomeno aiutano nel processo di visualizzazione a schermo. Per quanto riguarda invece la reattività del sistema di input, fondamentale soprattutto ai livelli di sfida più alti o contro avversari particolarmente capaci, notiamo grande attenzione da parte degli sviluppatori, in grado di abbassare notevolmente la latenza rispetto al precedente capitolo: ci troviamo infatti attorno ai 58 millisecondi, laddove in Tekken 7 si era partiti da 120 millisecondi, poi ridotti a 73 millisecondi dopo svariati aggiornamenti. Il tutto supportato ovviamente dai 60fps, imprescindibili in una produzione di questo stampo, su console di nuova generazione. Per finire, un elogio va ai tempi di caricamento rapidissimi, altro aspetto da non sottovalutare quando si è in preda alla frenesia da combattimento. In ultima analisi preme poi parlare con positività dell’approccio fortemente aperto alla competitività ma anche alla collaborazione, alla base di questo progetto: tantissime sono infatti le modalità multigiocatore (versus locale, partite classificate online, oltre al ritorno della Tekken Ball) che consentono di sfidare amici e avversari indipendentemente dalla piattaforma grazie al supporto del cross-play online: un elemento piuttosto cruciale, data la natura del prodotto altrimenti a forte rischio di limitato divertimento nel tempo. D’altronde già con Tekken 7 si era intuito l’ormai evidente concezione del brand come di una sorta di GaaS, in cui l’accessibilità a sempre nuovi sfidanti e, immaginiamo, contenuti (tramite un supporto di DLC atti ad ampliare progressivamente il roster lungo tutto l’arco dell’attuale generazione di console) fossero parte integrante della strategia di un capitolo per generazione hardware.
La recensione
Il torneo del pugno d'acciaio torna più splendente che mai, con una veste grafica di altissimo impatto, la solita sceneggiatura sopra le righe (che influenza in maniera evidente anche il character design) ma un'impalcatura forse fin troppo classica, per la soddisfazione soprattutto degli appassionati di tornei e scontri online.