Hilltop Studios ha puntato forte sul comparto narrativo per rendere il suo titolo quanto più accattivante possibile. I molti personaggi che incontreremo sono caratterizzati in modo davvero impeccabile e ogni decisione che prenderemo potrà influire in modo importante sia sul prosieguo della nostra avventura che sui destini degli altri abitanti. Durante le nostre attività di indagine nei confronti di un losco goblin, ad esempio, potremo dover decidere se confiscare una sacca piena di riso…chissà che magari ci torni utile la notte successiva quando un vampiro si presenterà all’avamposto? Allo stesso modo, consentire o negare l’ingresso a potenziali pretendenti alla Principessa ereditaria potrebbe portare ricchezza e prosperità per il regno o una guerra oscura, terribile e sanguinosa. Lil ha a disposizione solo 3 punti azione per ogni personaggio da interrogare e queste comprendono: interrogare direttamente il soggetto, telefonare a uno dei tre supervisori per ottenere un parere, utilizzare uno dei magici oggetti a nostra disposizione (tra cui un anello decodificatore, un metal detector, uno spray della verità, un visore ai raggi x e una frusta). Questo aspetto strategico, introdotto tramite un utilizzo limitato delle risorse disponibili è decisamente riuscito ed accattivante. Saremo infatti spesso costretti a ragionare attentamente prima di utilizzare inutilmente, ad esempio, il metal detector su una innocua vecchina, quando potrebbe tornarci utile in seguito nei confronti di un contrabbandiere d’oro. Inoltre, aspetto da non dimenticare, ogni oggetto magico è attivato da costosi e rari minerali che, una volta esauriti, rendono i nostri aggeggi totalmente inutili.
Troveremo inoltre qualche informazione accessoria, nonchè delle istruzioni generali a cui attenerci durante la giornata nel “Royal Writ”, una sorta di comunicato ufficiale del palazzo reale, affisso nella bacheca alle nostre spalle. Anche la telefonata da spendere nei confronti dei tre consiglieri reali si è rivelata un espediente piuttosto divertente, dato che ognuno dei tre ha una personalità ben definita. Dovremo essere scaltri nel prendere con le pinze i loro consigli, dato che raramente saranno privi di un secondo fine. Il nostro operato verrà giudicato su una scala che va da 1 a 4 stelline. Per raggiungere il massimo dovremo essere particolarmente scaltri, ma fortunatamente avremo la possibilità di usare una sorta di piccola macchina del tempo, in grado di riavvolgere la nostra indagine fino ad arrivare al bivio narrativo che ci ha tratto in inganno. Graficamente siamo pienamente in linea con le realizzazioni alle quali Lil’ Guardsman si ispira, grazie ad una grafica 2D colorata, cartoonesca e sempre piacevole. Una nota particolare sul voice casting, davvero in grado di renderci partecipi della narrazione pur mancando la localizzazione in italiano.
La recensione
Lil' Guardsman è uno di quei titoli che arriva a fari spenti, quasi senza farsi notare, e senza accorgerti ti ritrovi ad averci speso diverse ore di gioco. Hilltop Studios riesce nella piccola ma non banale impresa di unire due concept piuttosto distanti: il gameplay di un gioco cupo e distopico come Papers, Please e il mood divertente e scanzonato di Monkey Island. Il lavoro di ispettore di frontiera scorre piacevolmente, con il giusto livello di sfida e di strategia. Inoltre, cosa non da poco, grattando sotto la patina fanciullesca, Lil' Guardsman nasconde tematiche e scelte ben più profonde, rivolgendosi dunque ad un pubblico molto più ampio del prevedibile.