Hidden Through Time 2: Myths & Magic: la recensione

Inforcate gli occhiali e aguzzate la vista: mitologiche reliquie si nascondono proprio sotto il vostro naso!

La serie ha esordito qualche anno fa con il primo gioco della saga, capace di raggiungere gli oltre 350.000 giocatori alla ricerca di oggetti abilmente nascosti, e si appresta ora a riportarvi all’interno della medesima infrastruttura ludica, questa volta per svelare i segreti della storia e del mito nel seguito ufficiale: in questo capitolo, infatti, potrete scegliere tra alcuni macro scenari principali che si articolano in termini di ambientazioni lungo ispirazioni mitologiche tratte da epoche e culture diverse, dall’Antica Grecia alla Cosmogonia Norrena. In ciascuno di questi mondi, lo schema strutturale sarà sempre il medesimo: ogni universo finzionale sarà suddiviso in diversi livelli, rappresentati da veri e propri quadri animati che mettono a schermo una specifica scena nella quale molti sono i personaggi e i dettagli messi a riempimento dello schermo. Un semplice elenco iconografico vi indicherà i soggetti o gli oggetti da ritrovare all’interno di questo dipinto interattivo, evidenziandone anche le condizioni meteo o i momenti della giornata in cui ciascuno di essi si cela: il cambio di scenario è sempre attivabile a piacimento, senza spiacevoli e noiose attese, tramite un altro tasto a schermo, così da poter variare la situazione a discrezione del fruitore per dedicarsi alla ricerca di un elemento da ritrovare, piuttosto che un altro, senza un ordine specifico da seguire. La quantità di oggetti (inanimati) o soggetti (animali o umani) messi a schermo è davvero impressionante e rappresenta una sfida decisamente intrigante per tutti gli appassionati di puzzle game, sorretta da una discreta varietà situazionale, ma finisce a volte per rivelarsi fin troppo frustrante: non tanto per la ricchezza delle scenografie, quanto per due aspetti poco chiari e forse gestiti in maniera fin troppo furba da parte dei programmatori. Da un lato, infatti, selezionando uno dei nostro obiettivi, questo verrà accompagnato da una breve descrizione testuale che dovrebbe fungere da suggerimento, risultando però fin troppo spesso poco utile se non addirittura fuorviante. Dall’altro lato, pur comprendendo la necessità prettamente ludica di voler evitare ritrovamenti troppo semplici, a volte gli elementi da individuare vengono mascherati da altri presenti a schermo, lasciando trapelare solo porzioni piccolissime degli artwork che li rappresentano e rendendo il tutto fin troppo faticoso. Un po’ un peccato, visto che sia il concept di gioco che la sua realizzazione (come vedremo tra un attimo) avrebbero meritato una cornice più convincente a supporto, per ottimizzare il progetto.

Il versante tecnico di questa piccola produzione è assolutamente molto curato: inutile ovviamente parlare di mole poligonale, texture, sistema di illuminazione, essendo sostanzialmente il tutto sorretto da artwork in alta definizione, ricchi di dettagli e lievemente animati e nulla più. Eppure il colpo d’occhio e la gestione dell’interfaccia meritano comunque un breve approfondimento e persino un discreto plauso. Da un lato, abbiamo trovato apprezzabile e idonea al racconto per immagini la direzione artistica che ricorda molto da vicino lo stile di Scribblenauts, con un look cartoonesco e gioioso, assolutamente adatto alla leggerezza di un’esperienza ludica come questa, ma anche alla sua necessità di risultare chiaramente intellegibile, nonostante la ricchezza di elementi a schermo. Secondariamente, ma non in termini di importanza, davvero apprezzabile risulta lo sforzo del team per adattare al meglio il tutto alla fruibilità di Nintendo Switch, riuscendo a implementare alla perfezione soprattutto la tecnologia touch dello schermo della console che vi spingerà senza dubbio verso la giocabilità in modalità portatile, perfetta per l’occasione. Una volta dentro il livello specifico, infatti, potrete zoomare l’immagine, esattamente come vi aspettereste di fare sul vostro smartphone, navigarla in lungo e in largo spostandola con le dita e, ovviamente, anche toccare il punto specifico per, eventualmente, segnalare di aver trovato uno dei tesori nascosti all’interno di ogni mappa. Da questo punto di vista, uno dei progetti senza dubbio più adatti alla giocabilità portatile di Nintendo Switch.

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La recensione

6.5 Il voto

Concetto non nuovo, ma scarsamente rappresentato oggigiorno, si rivela perfetto per una simpatica e leggera fruizione su Switch: peccato che il sistema di indizi e l'eccessiva indole dispettosa degli sviluppatori finiscano a tratti per frustrare la vostra curiosità

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