Sviluppato da Flazm e Blitworks e pubblicato da quest’ultimi, Train Valley 2 è il seguito diretto del puzzle game dedicato al mondo ferroviario qui recensito. Purtroppo, il primo capitolo si portava dietro una serie di problemi derivanti dalla sua natura di gioco per PC, nonché l’assenza di tutta una serie di adattamenti vitali per poter rendere un gestionale del genere appetibile anche su console. A qualche anno di distanza dal suo lancio per PC Train Valley 2 prova a ritagliarsi il suo spazio su Nintendo Switch, grazie ad una serie di migliorie. Vediamo se con questo seguito si è riusciti a fare un passo in avanti verso una maggiore fruibilità dell’esperienza di gioco. la prima cosa che balza all’occhio, intraprendendo la modalità storia, è che è stata mantenuta la struttura delle missioni basata sulle diverse ere dell’epopea ferroviaria e del suo sviluppo dei secoli; partiamo infatti dall’epoca dei treni a vapore, passando per tipologie di treni più moderni fino ad arrivare agli ipertecnologici e futuristici mezzi a guida autonoma alimentati elettricamente. Train Valley 2 ci guida attraverso i primi rudimenti del concept di gioco tramite i primi livelli che sostanzialmente fungono da tutorial, risolvendo una delle forti assenze riscontrate nel primo capitolo. Anche il concept di gioco, pur rimanendo fedele ovviamente al focus simulativo introduce ed espande aspetti più di carattere gestionale, in grado di dare maggiore appeal e profondità all’esperienza di gioco. In Train Valley 2 infatti non dovremo solo portare i nostri amati treni da un punto A ad un punto B, facendo bene attenzione ad evitare collisioni, ma dovremo tenere sott’occhio anche tutta una serie di aspetti più “macro”. In primis è bene tenere in considerazione che ogni azione che porteremo a termine avrà un suo prezzo e potrà portarci un determinato introito. All’inizio di ogni livello è bene pensare al terreno come ad un pianeta alieno da terraformare, ad uso e consumo della nostra impresa ferroviaria. Se ad esempio dovremo portare del legname da una stazione ad un’altra dovremo considerare la conformazione del terreno, evitando montagne e colline troppo impervie, valutare l’eventuale disboscamento di determinate zone, oppure la costruzione di un ponte o di una galleria. Tutte queste azioni vanno ad intaccare il nostro budget, quindi sarà sempre bene fermare il timer e valutare qual è il tipo di intervento sul territorio più congeniale. Va da sé che quindi non potremo partire a testa bassa con la costruzione di lunghissimi ponti o tracciare binari in eccesso, pena il ritrovarci con un bilancio in rosso, impossibilitati a procedere oltre. Allo stesso modo delle materie prime dovremo gestire anche i lavoratori, risorsa limitata che dovremo spostare nel modo più ottimale attraverso le varie fabbriche.
Procedendo con i livelli ci troveremo a gestire imprese sempre più complicate, muovendo i flussi di merci fra diverse fabbriche e cittadine. A questo punto un binario potrebbe non bastare più, costringendoci a gestire scambi più complicati, sui quali potremo intervenire, modificando il senso di marcia, semplicemente cliccando sull’incrocio stesso. Ogni fabbrica o cittadina ha delle particolari esigenze, ovviamente in termini di forza lavoro ma anche in termini di materie fondamentali per la produzione. Ad esempio, la falegnameria avrà bisogno di tronchi d’albero, la produzione di latte avrà bisogno delle mucche, la produzione di cereali avrà bisogno del grano e così via. Starà a noi ottimizzare il posizionamento delle risorse in base alle richieste di ogni postazione e dare riscontro velocemente alle criticità evidenziate, il tutto sempre tenendo un occhio al conto in banca e alla nostra disponibilità di vagoni merci. L’approccio al gioco è molto rilassato, compassato e riflessivo, grazie appunto ad una maggiore cura degli aspetti gestionali, ora davvero in grado di essere stimolanti e di intrattenere il giocatore, aldilà dell’aspetto puramente ferroviario/simulativo. Dal punto di vista grafico Train Valley 2 ha un aspetto davvero piacevole e gratificante, grazie all’utilizzo di uno stile low-poly minimale, colorato e dettagliato che si sposa bene con la tipologia di gioco che vuole essere. Oltretutto gli sviluppatori sono riusciti a gestire tutto in maniera che le cose importanti risultino sempre visibili a schermo. Questa scelta porta con sé anche l’ovvia conseguenza di ritrovarci spesso di fronte a schermate piuttosto piene ed un po’ caotiche. Se non bastassero le decine di livelli propostici nella modalità storia (che a dirla tutta alla lunga risultano un po’ ripetitivi), gli sviluppatori hanno pensato bene di introdurre un editor di livelli grazie al quale potremo sbizzarrirci nel creare le missioni a noi più congeniali, cercando quindi di aumentare il livello di rigiocabilità del titolo.
La recensione
Il secondo capitolo fa un deciso passo avanti rispetto al predecessore. Train Valley risulta senza dubbio più "digeribile" anche da un pubblico non fanatico di simulazioni, introducendo con successo aspetti gestionali davvero stimolanti e piacevoli da giocare. Il gameplay ne trae enorme beneficio risultando più vario. Ciononostante i livelli finiscono per risultare un pò ripetitivi, aspetto solo leggermente ammorbidito dall'introduzione di un comunque utile editor di livelli.