Tuttavia, è a livello di gameplay che arriva la sorpresa maggiore, in quanto … tutto il gioco viene portato avanti praticamente con un tasto ed una singola skill, quella del salto. Saltando infatti ci muoveremo in orizzontale, salteremo da una parete all’altra scalando altezze altrimenti inarrivabili, attaccheremo i nemici, conquisteremo power up e molto altro. Prima della prova questa feature in realtà ci ha fatto un po’ storcere il naso, siamo stati dunque ben felici di venir positivamente sorpresi dai fatti. Ninja or die si è rivelato infatti un gioco fresco, frenetico e divertente anche grazie a questa scelta sulla carta piuttosto strana. La scelta di questo approccio viene valorizzata da una gran precisione nell’azione, mai ci è capitato durante la prova di vivere qualche rallentamento nè, tantomeno, qualche errore di valutazione causato da un errato calcolo degli ingombri. Visualizzeremo infatti a schermo una linea puntinata, che rappresenta la traiettoria che andremo a compiere, linea che sposteremo e tareremo grazie all’analogico sinistro, prima di compiere effettivamente il salto. Dimentichiamoci comunque grandi elucubrazioni e la possibilità di studiare più di quel tanto il campo di battaglia, dovremo infatti stare quasi sempre in movimento per non soccombere. L’unica variante sul tema consiste nel salto caricato, sottolineato da una tempesta di fulmini che vira il mondo di gioco in bianco e nero, in grado di generare molti più danni ai nostri nemici, di spingerci a distanze maggiori e persino di distruggere alcuni ostacoli.
Se il gioco è piuttosto semplice da spiegare non lo è altrettanto da padroneggiare. Infatti, come in ogni buon roguelike che si rispetti, il livello di sfida è settato piuttosto in alto. Non raggiungiamo i livelli di frustrazione di alcuni suoi colleghi, anche più blasonati, ma anche in Ninja or die vivremo diversi momenti di scoramento. Ad esempio una volta morti dovremo ripartire da capo, riaffrontando tutto il mondo appena attraversato, il che non necessariamente è un male, se saremo bravi nel sfruttare queste occasioni per potenziare ulteriormente il nostro ninja. Dovremo fare infatti il possibile per scovare potenziamenti e pergamene nascosti, da spendere poi nel negozio del fabbro del villaggio. A questo proposito è infatti sempre un bene non andare dritti all’uscita del livello, scelta più logica, più semplice ma che alla lunga paga poco; bensì molto meglio cercare di esplorare quanto più possibile alla ricerca di preziosi potenziamenti nascosti e spesso difesi da arcigni neo-ninja. In questo saremo aiutati da una mini mappa, a dire il vero piuttosto scarna ma tutto sommato utile. Il level design è di tipo procedurale, quindi ad ogni run il livello verrà generato casualmente, chiedendoci quindi un approccio quanto più possibile differenziato e mai ripetitivo.
La recensione
Ninja or Die parte da un paio di premesse che rappresentano forti elementi di rottura con la tradizione, giocandosi dunque tutto con delle scommesse che, sebbene bizzarre sulla carta, alla prova dei fatti pagano, e pagano bene. In primis rompere radicalmente lo stilema del ninja oscuro che trama di nascosto; secondo punto quello relativo al gameplay, da affrontare tutto con una sola skill, quella del salto, da padroneggiare per tutta la durata dell'avventura. Il tutto viene condito da una direzione artistica davvero ispirata, stilosa e riconoscibile. Ninja or Die riesce a differenziarsi in un panorama piuttosto inflazionato, con un prodotto fedele alla tradizione dei roguelike ma in grado di portarlo in territori inesplorati e ricchi di fascino.
