Dopo averci fatto ricostruire il mondo di Portia, il team di Pathea Games ci riprova con un concept di gioco piuttosto simile, portandoci in una nuova ambientazione con My Time at Sandrock. Quello che abbiamo tra le mani è un sandbox che unisce le atmosfere di Portia ad una certa rilassatezza di fondo, in grado di richiamare qualcosa di Animal Crossing. Sandrock appare come la classica cittadina del West, sonnolenta, polverosa e sperduta in mezzo al deserto. Come in Portia anche qui il nostro protagonista è un artigiano/aggiustatutto che subentra nell’attività di un bottegaio prossimo alla pensione, rispondendo all’annuncio di lavoro pubblicato dal sindaco. Entriamo nel mondo di gioco tramite un editor che ci consentirà di costruire il costruttore a nostra immagine e somiglianza. Dopodiché arriveremo nella polverosa città a metà tra il cartoon ed il western di Sandrock. Una breve sezione tutorial ci porterà a visitare le zone più emblematiche e significative della cittadina, oltre che a insegnarci le basi necessarie per l’accumulo e la creazione di risorse. Scopriremo infatti presto che fare il costruttore a Sandrock non è un compito semplice, e che soprattutto va ben oltre le competenze che ci erano state prospettate. Saremo chiamati a creare macchinari, accessori, utensili e armi, il tutto mentre percorreremo Sandrock in lungo e in largo alla ricerca di materiali, nuovi progetti per attrezzi sempre più sofisticati. Ogni tanto ci verrà chiesto anche di fare da security, dando una sonora lezione a qualche cattivo che si paleserà qua e là per la mappa di gioco. Una componente di combattimento quest’ultima, realizzata in modo piuttosto semplice ma tutto sommato funzionale. Per coloro che hanno già portato a termine Portia, il capitolo precedente, le meccaniche di gioco di Sandrock risulteranno immediatamente fruibili, in quanto mutuate quasi in toto dal prequel. Il nostro ruolo in città infatti ci vedrà presto presi in un continuo loop di accumulo risorse e costruzione di nuovi progetti da dedicare alla comunità. Le richieste dei nostri concittadini diventeranno infatti sempre più onerose, richiedendoci quantità e varietà di materiali sempre più rari, che ci costringeranno a esplorazioni sempre più ampie. Tutta la nostra attività girerà intorno alla nostra bottega/officina, che già dopo qualche ora di gioco sarà personalizzata ed estesa a livello di una fabbrica sempre attiva a pieno regime.
My Time at Sandrock riprende ed espande alcuni aspetti di Portia, aumentando ulteriormente il volume di contenuti di un titolo già di per sé piuttosto corposo. Ad esempio la componente di gestione della comunità e dei rapporti con gli altri abitanti di Sandrock. Potremo infatti decidere di coltivare rapporti con gli altri abitanti, così come di ignorarli, fino anche ad avere una relazione sentimentale. Questo verrà gestito in primis tramite missioni dedicate, ma anche tramite mini giochi e scelte testuali. Sandrock introduce anche una nuova meccanica di gioco che potremmo definire ecologica. Dato che l’ambiente di gioco è sostanzialmente nel bel mezzo di un deserto, alcune risorse come legna ed acqua non saranno facilissime da reperire. A tal fine ci verrà incontro il nuovo riciclatore, nel quale potremo buttare tutta l’immondizia e detriti che troveremo qua e là, ottenendone in cambio preziose risorse. Esteticamente il risultato è gradevole, grazie alla conferma dello stile cartoon, sempre colorato, curato sia nei personaggi che nelle ambientazioni. Molto apprezzabile anche il lavoro di localizzazione in italiano, che su un titolo così vasto può solo che essere gradito. Contenutisticamente My Time at Sandrock è un titolo vastissimo, uno dei sandbox più vasti e completi sul mercato, in grado di unire esplorazione, accumulo di risorse, creazione di progetti e componente social. Interessante l’introduzione di una modalità cooperativa che ci permette di visitare Sandrock assieme ad altri giocatori per condividerne l’esperienza in team composti al massimo da quattro persone.
La recensione
My Time at Sandrock sviluppa ulteriormente quanto di buono era stato fatto in My Time at Portia. L'ambientazione desertica viene sfruttata intelligentemente per introdurre qualche aspetto di ulteriore interesse, come ad esempio la possibilità di raccogliere e riciclare l'immondizia. Anche la componente social, intesa come sviluppo di una rete sociale all'interno di una comunità, è stata ulteriormente sviluppata, dandoci la possibilità di tessere una fitta trama di relazione con circa 30 abitanti. In definitiva uno dei migliori sandbox sul mercato, in grado di farci compagnia per diverse decine di ore, con le sue atmosfere compassate e la sua dolcezza di fondo.
Recensione che punta il focus sul contenuto del gioco, riuscendo a riassumere quello che effettivamente il gioco offre.
Non sono un giocatore fissato con le performance, ma in questo specifico caso non credo si possa soprassedere.
My time at sandrock, su switch (non ho idea sulle altre piattaforme), ha problemi tecnici profondi che vanno ad inficiare pesantemente l’esperienza di gioco.
Stuttering e lag sempre presenti, input lag incredibile e la necessità di chiudere e riavviare il gioco ogni x minuti/ore (pena la chiusura improvvisa del software), sono solo alcuni dei problemi che ho personalmente riscontrato.
Spero che il team riesca a risolvere le varie problematiche con la patch che hanno promesso uscirà a dicembre.
A mio parere il voto dato non tiene conto di tutto ciò, personalmente siamo su un 5.5/10.
Tutto molto legittimo! Io personalmente non ho provato il gioco, ma il nostro redattore saprà senza dubbio risponderti 😉
Intanto grazie per la tua opinione sul gioco!
Ciao Davide, grazie per il tuo commento, altre opinioni sono sempre ben accolte! Nella prima release del gioco abbiamo riscontrato anche noi parte dei problemi da te evidenziati, tuttavia dopo la prima patch abbiamo notato un netto miglioramento, ed è su questa versione che ci siamo basati nella recensione. Facci sapere se hai provato ad aggiornarlo e se hai riscontrato miglioramenti, a presto!