Wragroove 2: la recensione

Avventura e strategia, nel seguito di uno dei titoli indie più riusciti di sempre!

Wargroove 2 è un secondo capitolo a tutti gli effetti e, coerentemente con tutta la politica degli sviluppatori in merito a questo franchise (che fonda il proprio successo esattamente sulla trasparenza e sull’immediatezza comunicativa verso la “fanbase” di appassionati di strategici a turni di altri tempi) lo si intuisce già dal titolo, privo di fronzoli e astruse fantasie linguistiche. Ma ovviamente questa strategica progettuale non si esaurisce qui: è infatti tutto il gioco vero e proprio che si basa sull’affascinante pixel art del precedente capitolo e sugli avvincenti combattimenti a turni che caratterizzavano anche il precursore, lungo un solco di continuità che ne caratterizza tutti gli aspetti. Ma attenzione, questo non implica la pigra assenza di elementi di novità, anzi: importante ad esempio è l’aggiunta dei comandanti, affiancati per altro anche da nuove modalità di gioco e da ben tre campagne inedite, intrecciate tra loro e tutte da esplorare. Da un lato i nuovi personaggi, uniti a doppio filo con il nuovo sistema di Supercharged Groove, sapranno influenzare il flusso del combattimento a favore del giocatore, qualora vengano sfruttate a dovere le loro proprie caratteristiche, dall’altro il livello di profondità e sfida viene ulteriormente ampliato dalla modalità Conquista, caratterizzata da un approccio rogue-lite in grado di espandere le abilità di gioco di avatar e fruitore. E se non vi bastassero nemmeno le 3 campagne sostanziose pensate dal team di sviluppo, potrete anche scontrarvi nella modalità online per scontri sia in locale che online per un massimo di quattro giocatori. Insomma, una guerra lunga come la fame, si potrebbe dire con un’ironia un po’ macabra. Anche perché, udite udite…è stato persino inserito un tool per l’editor delle mappe, rendendo ipoteticamente infinito il viaggio lungo l’avventura a marchio Wargroove 2!

Dal punto di vista tecnico il gioco si comporta egregiamente, in relazione alla sua struttura e alle sue ambizioni. Si tratta di un titolo fortemente improntato al bidimensionalismo della pixel art più classica, ma splendidamente governata da una direzione artistica ottima, caratterizzata da palette di colori accese e basate su forti contrasti cromatici, nonché da un character design ormai riconoscibile. Forse si sarebbe potuto apprezzare uno sforzo maggior nel differenziare le tante unità semplici che prendono parte agli scontri durante l’avventura, laddove ad oggi vengono suddivise in pratica solo per l’assegnazione a una fazione piuttosto che all’altra tramite il color principale, mentre i Capitani risultano ovviamente molto più caratterizzati. Il tocco fantasy introdotto all’universo finzionale, inoltre, aiuta anche nell’aumentare la varietà di protagonisti, equipaggiamenti, scenari e situazioni, per un colpo d’occhio d’insieme assolutamente molto curato. Per il resto, il titolo scorre fluido, con caricamenti idonei anche alla giocabilità portatile, vero fiore all’occhiello di questo genere di titoli, ben più apprezzabili sullo schermo della console piuttosto che su TV, ma soprattutto perfetti per una modalità mordi&fuggi come quella garantita da Nintendo Switch.

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La recensione

8 Il voto

Un seguito sostanzialmente perfetto, nel ricalcare i punti forti che hanno resto il predecessore tanto amato e questo "numero 2" così atteso, ma anche nell'ampliare l'offerta di gioco, tra modalità online, possibilità dell'editor a migliorie di gioco vero e proprio. Appassionati di strategici a turni bidimensionali, questo è il gioco che fa per voi!

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