The Legend of Nayuta: Boundless Trails: la recensione

Ripristiniamo il naturale scorrere delle stagioni in questo piacevole JRPG mixato con elementi platform e action.

Lo sviluppatore giapponese Nihon Falcom è riconosciuto come uno dei pionieri degli RPG, in particolare di stampo nipponico. Già noti per serie di successo come Ys, The Legend of Heroes e Trails in the Sky è inoltre una delle più antiche società di videogiochi attive. Avendo all’attivo un tale curriculum va da sé che l’arrivo della conversione per Switch di The Legend of Nayuta: Boundless Trails desti una certa aspettativa. Inizialmente sviluppato per PSP nel 2012 (sotto il nome di Nayuta no Kiseki), questo che è a tutti gli effetti uno spin-off della serie Trails, ha iniziato il suo percorso verso le piattaforme di ultima generazione l’anno scorso, approdando su Switch questo mese, per via della pubblicazione di NIS America. Anche chi non avesse mai avuto a che fare con i capitoli della saga principale può entrare senza problemi in Nayuta, in quando la storia ne è completamente indipendente. Nayuta è un giovane sognatore, qualcuno direbbe che ha la testa fra le nuvole, anche se forse in realtà è semplicemente un giovane che non riesce a credere che il mondo finisca dove l’orizzonte è visibile, dev’esserci per forza qualcosa di più, qualcosa oltre. Al rientro da scuola per le vacanze estive Nayuta si ricongiunge con il suo amico di infanzia Cygna, con il quale decide di rimettere in piedi il loro business di aiutanti tuttofare, guadagnando qualcosa e dare una mano ai cittadini di Remnant Island. È proprio durante una di queste missioni, esplorando misteriose rocce cadute dal cielo, Nayuta si imbatte in una fata di nome Noi, in difficoltà e spaventata. Le è stato rubato qualcosa di molto prezioso ed importante e chiede l’aiuto di Nayuta, supportato dai fidati Cygna e Creha. Quale occasione migliore per iniziare ad esplorare il mondo e a scoprire cosa c’è realmente oltre i confini del visibile? In The Legend of Nayuta: Boundless Trails la componente narrativa ha un certo peso, se avrete infatti la pazienza di scorrere una mole di testo non indifferente, vi verrà svelato un mondo nel quale anche il più scialbo degli NPC ha in realtà qualcosa da dirvi ed una personalità da svelarvi.

Il gameplay di questo spin-off si differenzia parecchio dai precedenti giochi della serie. I combattimenti a turni sono infatti stati abbandonati per andare nella direzione del platform con combattimenti in tempo reale. La scelta può dirsi azzeccata in quanto va a differenziare un gioco che altrimenti sarebbe potuto entrare nel novero del già visto e rivisto. Oltretutto il sistema di combattimento alla resa pratica si è rivelato piuttosto semplice da padroneggiare, sebbene mantenga un buon livello di sfida nonché un minimo di strategia con la quale affrontare i combattimenti. Non sarà sufficiente battere sul tasto attacco come forsennati tanto per intenderci. La provenienza del gioco da un’altra console mobile è percepibile, in senso positivo, in particolare nella dimensione e composizione dei livelli, piuttosto piccoli ma ben forniti di segreti e sfide, a ricreare la perfetta esperienza pick up and play. Boundless Trails finisce in sostanza per essere un cocktail composto da una parte di platform, una parte di JRPG ed una parte di azione. La parte platform subisce parzialmente un setting di controlli non sempre impeccabile, talvolta impreciso, aspetto invece non riscontrabile nelle fasi di combattimento. Forse ancora più fastidiosa la scelta di mantenere la camera fissa, aspetto mutuato dal gioco originale, che indispettisce sia nelle fasi esplorative che in quelle di combattimento, risultando tutt’altro che comoda. Nonostante questi elementi ibridi gli aspetti RPG invece ci sono tutti e funzionano come da manuale, insomma anche gli affezionati degli RPG vecchia scuola non rimarranno delusi.

Il completamento di ogni livello viene premiato con un bonus che va da una a tre stelle a seconda di parametri e target impostati di volta in volta (ad esempio concludere lo stage senza venire colpiti, effettuare un determinato numero di sequenze di attacco e così via). Ogni sei stelle raccolte potremo sbloccare nuove abilità o attacchi speciali, incrementi nella barra della salute o capacità difensive. Un sistema che, complice anche la modalità di navigazione della mappa, ha ricordato in qualcosa i Super Mario 2D. Il lavoro di conversione è stato fatto tenendo conto del salto tecnologico vissuto negli ultimi dieci anni. Sono state aggiunte nuove illustrazioni per ogni personaggio, elementi grafici ed effetti di luce sono stati migliorati, con l’implementazione di nuovi scenari ridisegnati per l’occasione. Si percepiscono gli anni passati, la provenienza da una console meno performante, ma in realtà non in maniera troppo invalidante. I modelli poligonali dei characters sono stati migliorati e resi credibili, in un piacevole mix retro/moderno. Lo stesso dicasi per il comparto audio che vede la soundtrack originale, nonché gli effetti in game, tirati a lucido raggiungendo una qualità superiore ed in grado di accompagnare piacevolmente le circa 15h necessarie per completare il gioco.

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La recensione

7 Il voto

The Legend of Nayuta: Boundless Trails arriva sulle nostre console a più di dieci anni dal lancio, in una versione migliorata e corretta. Il risultato è buono sotto molti punti di vista, pur portandosi dietro qualche difetto figlio della versione PSP originale. In ogni caso quello che abbiamo tra le mani è un bel mix tra un classico JRPG ed un action platform, esperimento curioso ma tutto sommato riuscito.

Valutazione

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