Agatha Christie – Hercule Poirot: The London Case: la recensione

Vivi una storia emozionante e originale, fedele allo stile e ai toni dei romanzi, mettendo in moto la tua materia grigia!

Questa particolare dinamica ludica è caratteristica e piuttosto intrigante: trattasti di vere e proprie mappe mentali, che permettono di utilizzare le “cellule grigie” della materia pensante di Poirot, per costruire una visualizzazione grafica del caso, tracciando collegamenti (azione appannaggio del fruitore del gioco) tra i vari elementi, così da risolvere il caso qualora si fosse in grado di unire correttamente due o più punti di interazione. Man mano che la storia progredisce, queste mappe diverranno sempre più impegnative e organizzate in sotto-categorie, ciascuna andando ad approfondire un aspetto specifico della stessa indagine, per creare sotto-quadri logici, ciascuno da risolvere attraverso il ritrovamento deduttivo dei legami tra i diversi elementi/indizi raccolti esplorando gli scenari, attraverso una raccolta dati ambientale. Un procedimento simile avviene poi anche nei confronti degli altri personaggi sparsi lungo la scena (del crimine): sarà possibile parlare con ciascuno, selezionando diversi percorsi di interazione e sbloccandone altri qualora avessimo in nostro possesso (fisico o mentale) sufficienti elementi per continuare questa ricostruzione di legami logici tra i differenti indizi raccolti, il che ci aiuterà a creare profili dettagliati per ciascuno dei sospettati, o dei testimoni (posto che gli uni non è detto che non siano parte del gruppo anche degli altri, ovviamente!). Il tutto sarà fondamentale per risolvere il mistero, potendo progredire verso la successiva fase del gioco (e del racconto) soltanto evidenziando le giuste correlazioni tra i vari elementi del caso. Uno dei punti dolenti dell’opera, però, risiede proprio in questo sistema deduttivo che a tratti sembra lasciare un po’ a desiderare, se non in termini di pura logica consequenziale, quantomeno in termini di chiarezza di lettura e interpretazione, spingendovi a volte verso il trial&error, soprattutto visto come eventuali errori non comportino particolari conseguenze, al di là della necessità di ripetere la scelta tra azione e dialogo in maniera differente.

Sul versante tecnico poi purtroppo il gioco su Nintendo Switch mostra qualche difficoltà di troppo, rispetto alla complessità strutturale del prodotto e alle reali capacità di calcolo della console. Alcuni problemi denotano, presumibilmente, una mancata ottimizzazione del codice per meglio adattarsi come performance all’ibrido della casa di Kyoto, lasciando a tratti l’amaro in bocca. Gli ambienti sono ricreati con molti dettagli, effetti meteorologici e un comparto audio che aiutano a dare profondità e vita a ciascuna delle nuove scene di gioco isometriche di Londra, ma alla buona complessità poligonale si affiancano animazioni scattose, piccoli bug visivi e altre imperfezioni a tratti fastidiose, persino capaci di distrarvi dall’indagine stessa (andando a interrompere la sospensione dell’incredulità, spezzando un po’ l’incanto e il senso di immedesimazione. Il gioco inoltre è splendidamente doppiato, ma soltanto in inglese, con sottotitoli buoni, ma non sempre in grado di trasmettere tutte le minuzie del dettaglio di dialogo forse necessario per risolvere al meglio le indagini, lasciando tracce di opacità semantica sparse lungo il canovaccio. Nel complesso, sembra che il gioco sia stato scarsamente ottimizzato per la console, andando ad esempio a impattare negativamente la fruizione in modalità portatile a causa di tempi di caricamento a volte davvero lunghi e tediosi, poco adatti alla giocabilità mordi&fuggi che molti di voi utenti potrebbero al contrario trovare perfettamente idonea per la tipologia di genere qui proposta.

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La recensione

6.5 Il voto

Un'avventura investigativa molto classica, ma ben realizzata, con un discreto sistema di interfaccia per la gestione della intuizioni sulla base delle quali operare le vostre indagini. Ritmo compassato, come richiesto dal mondo finzionale di riferimento, sapientemente trasmesso dagli sviluppatori nel rispetto dei suoi crismi, arricchiti da un pizzico di interattività in più. Una maggior ottimizzazione per la console avrebbe senza dubbio favorito un giudizio più clemente in fase di recensione.

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