Il titolo è un gioco (!!!) continuo tra realtà e finzione sotto tantissimi punti di vista, a partire dalla continua sovrapposizione (più che rottura) della quarta parete con il mondo rappresentato a schermo da un lato, e quello reale dall’altra parte del device dall’altra, cioè tra voi e il vostro personaggio. Questo è palese dalle continue inquadrature in prima persona che visualizzano, tanto sul vostro device quanto sul visore sempre-connesso di Pollon, tutta una serie di UI (interfacce utente, cioè indicazioni iconografiche, testuali e visive sovrapposte alla visione del mondo reale soggiacente) iper tecnologiche (e ottimamente realizzate), ma anche e soprattutto dal potere di SAVE-LOAD appunto. Nel corso delle disavventure che capiteranno durante il corso del racconto, tra fughe e infiltrazioni e chi più ne ha più ne metta, il canovaccio vi condurrà verso cocenti sconfitte, sonore batoste o vicoli ciechi, per uscire dai quali l’unica speranza sarà proprio quella di sfruttare la misteriosa capacità dell’avatar di tornare a uno specifico momento passato e già vissuto, al fine di evitare la ripetizione di un errore, o di una scelta sbagliata, anticipando gli eventi futuri nel passato, così da cambiare il corso degli eventi stessi (ovviamente a proprio vantaggio). Un compito non semplice, visto come anche i nemici possano (grazie all’AI di nome GAIA da loro ideata) simulare tutti i possibili scenari e, a loro volta, anticipare le ipotetiche vostre mosse. Un gioco di rimandi e intrecci di possibilità, non tanto di libero arbitrio quanto di calcolo, tra sequenze di Fibonacci e simulazioni artificiali, a volte intricato ma molto intrigante, anche grazie al continuo dialogo diretto verso il fruitore stesso. Per attivare il vostro potere, infatti, sia voi che Pollon avrete accesso (volontariamente o automaticamente) al medesimo menu di salvataggio e caricamento dei file, dove alcuni slot saranno selezionati forzatamente dal gioco, nella figura del protagonista, mentre altri saranno appannaggio vostro, in un continuo tira-e-molla ad incastro dove sarà importante fare attenzione a non sovrapporre le vostre azioni a quelle del personaggio, cooperando senza calpestarvi i piedi nei limiti del possibile. Una struttura davvero particolare, funzionale al racconto e ludicamente interattiva in modo originale e inaspettato, da padroneggiare con cura capitolo dopo capitolo.
Tutta l’estrema cura riposta nella realizzazione dei rimandi visivi tra mondo reale e mondo virtuale denotano l’enorme attenzione riposta a tutto il comparto grafico e visivo del gioco, davvero di altissimo livello. Non complesso a livello tecnico, con la stragrande maggioranza degli elementi realizzati in 2D con le splendide illustrazioni di Haruhisa Nakata (un mangaka davvero dotato, come ampiamente dimostrato nella sua opera a fumetti Levius) il titolo appare sorprendentemente appagante all’occhio grazie a diversi fattori. A partire dall’ottimo character design, ovviamente, sono infatti tanti gli elementi che contribuiscono a sorprendere la vista a ogni sguardo e in ogni momento. Le UI sono pulitissime e ottimamente pensate, tanto da far pensare davvero a diverse possibili soluzioni implementabili a livello software da App reali; i movimenti di camera, limitati dalla natura Visual Novel del prodotto, risultano sempre dinamici e convincenti, in linea con le atmosfere futuristiche del racconto; la sovrapposizione di filtri visiti, nel passaggio ad esempio dalla vista reale a quella aumentata, semplicemente straniante, da tanto è riuscito. Al di là poi di tutto quello che è il comparto “tecnologico” che il titolo inserisce sopra al livello del percepito rappresentato a schermo, troviamo anche le scelte stilistiche legate al metodo di rappresentazione del racconto, che alternano la prima persona super definita (capace di simulare i visori futuristici del gioco) alle ottime illustrazioni animate che gestiscono le fasi di dialogo, ma non solo: in alcuni momenti il tutto passerà agli stilemi dei “digicom” (digital comics), con un’alternanza di vignette ottimamente realizzate dal mangaka ma anche splendidamente alternate in termini registici, per enfatizzare movimenti e stati d’animo, guidando l’attenzione del fruitore lungo un percorso di lettura davvero dinamico. Il tutto senza contare come in altre fasi i personaggi principali siano rappresentati a schermo con modelli poligonali in toon shading, con una completezza di modellazione e una cura delle animazioni semplicemente sorprendente, tanto da risultare davvero come dei cartoni animati tridimensionali. Insomma, considerando i valori di produzione nel loro insieme, pur nei limiti (o meglio, nei vicoli strutturali) del genere di appartenenza, Anonymous;Code saprà lasciarvi a bocca aperta.
La recensione
Storia complessa ma non complicata; rappresentazione visiva di altissimo livello; continui rimandi oltre la quarta parete; tematiche non banali, legate ai valori antropologici della comprensione ermeneutica del concetto di realtà e libero arbitrio. Anonymous;Code è il punto ideale per innamorarvi delle Visual Novel!