Blasphemous II: la recensione

Quando la redenzione non può che passare dalla espiazione dei propri peccati, solo la blasfemia può condurre alla salvezza dell'anima, sacrificando la carne del proprio corpo

L’altra anima di questo titolo blasfemo risiede poi nei combattimenti selvaggi: esecuzioni brutali e combo ampliate forniscono modi nuovi e devastanti per far piovere distruzione sugli abomini che vi attendono in cunicoli e labirinti. Attraverso scontri mai banali anche contro i nemici più comuni, dovrete farvi strada superando intense battaglie contro i boss per raggiungere i traguardi più interessanti, tanto a livello di snodo narrativo quanto di espansione dell’equipaggiamento. Questi esseri particolarmente ostici, nonché esteticamente contorti, vi affronteranno con schemi di attacco e abilità unici e, una volta portati alla luce dagli angoli più bui di questa nuova terra maledetta, dovranno essere attentamente studiati, per poter essere sconfitti e ottenere l’agognata vittoria, anziché una morente agonia. A tale scopo sarà fondamentale riuscire a padroneggiare tutte e tre le armi uniche da acquisire lungo il percorso di gioco, attivando di volta in volta set di abilità potenziate tra cui scegliere. Non dovrete mostrare alcuna pietà, sfruttando tutto quello che avrete a disposizione per effettuare gli attacchi più cruenti al fine di seminare distruzione su chiunque si metta sulla sua strada. La fluidità delle animazioni e la rapidità di risposta del sistema di controllo saranno vostri alleati, ma non dovrete farvi distrarre né dal fascino morboso delle malvagie creature, né dai loro movimenti non umani, a volte stranianti, tanta la cura riservata nel realizzarli a schermo in maniera convincente e verosimile.

Dal punto di vista tecnico il titolo, come molti dei Metroidvania che caratterizzano la produzione indie su Nintendo Switch, sceglie per un approccio in pixel art a scorrimento bidimensionale, dove il dettaglio finisce per concentrarsi più sul piano di visualizzazione primario che su complessi effetti di parallasse. Questo non vuol minimamente dire che i fondali non saranno dettagliati e ricchi di particolari, anzi: uno dei punti di forza nella capacità del racconto di Blasphemous II risiede proprio nel world building presentato attraverso l’estrema cura riposta nella resa visiva degli ambienti, nonché delle creature ostili che li abitano: una fauna disumana, ma non per questo ricreata in maniera approssimativa, laddove invece vale tutto il contrario, grazie tanto al character design di altissimo livello, quanto all’ottima programmazione delle animazioni che infondo vita (o non-vita) nelle loro carni maledette. L’ultimo tassello a coronamento di quanto di positivo realizzato risiede poi nel comparto sonoro, forse più per quel che concerne i sound effect che non la vera e propria colonna sonora, in grado in ogni caso di aumentare il senso di immersione e coinvolgimento nelle atmosfere peculiari di quest’opera blasfema. Ottima per la fruizione mordi&fuggi, anche grazie a tempi di caricamento ottimizzati, niente gli impedisce di farsi apprezzare in tutto il suo splendore retrò anche su schermo TV.

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La recensione

8 Il voto

Difficile, ma non disonesto nel suo ricacciare il fruitore lungo un infinito ciclo di vita e morte, il prodotto spagnolo sa ritagliarsi un posto d'onore nell'affollato panorama dei Metroidvania che caratterizzano l'eShop. Non demordete: nessuno ha mai detto che la penitenza sarebbe stata facile da raggiungere

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