Nel mondo degli sviluppatori indipendenti ormai lo sappiamo: le dinamiche di capisaldi del passato come Metroid o Castlevania, assieme ai loro stilemi strutturali ed estetici, hanno preso il sopravvento, diffondendo quel termine così largamente utilizzato da risultare, a tratti, persino stomachevole. Eppure, persino all’interno di un mare magnum così variegato, impuro e debordante esistono delle pietre preziose, grezze o meno, capaci con la loro personalità di risaltare, mettendosi in evidenza nonostante l’affollamento e risplendendo per particolari qualità, a volte artistiche e a volte ludiche. In rari casi, per entrambe, come nel caso di Blasphemous, il cui primo episodio rilasciato circa 3 anni fa ha saputo vendere oltre 2 milioni e mezzo di copie, ottenendo grandi proseliti tra gli appassionati e presso la critica, premiando lo sforzo di un piccolo team spagnolo, originariamente formato addirittura da soli 4 programmatori, evidentemente molto dotati e talentuosi. Ed eccoci qui oggi, a recensire con curiosità e attesa il suo seguito ufficiale, Blasphemous II, su Nintendo Switch!
Il gioco riprende le vicende del vostro misterioso e blasfemo avatar da dove si era interrotta, alla fine del DLC gratuito Wounds of Eventide per il gioco originale: si preannuncia il ritorno del Penitente, tramite il Cuore nel cielo che anticipava il ritorno del Miracolo e prediceva la nascita di un nuovo bambino sacro. Risvegliatosi in una una strana nuova terra e spostato dalla sua ultima dimora, il Penitente viene respinto nel ciclo infinito di vita, morte e resurrezione, senza altra scelta se non quella di esplorare questo pericoloso nuovo mondo e scoprire i suoi segreti a lungo dimenticati. Toni appunto blasfemi per atmosfere da incubo, dove solo una cosa è certa: la penitenza non finisce mai, catapultando il presunto eroe anti-eroe in un continuo andirivieni tra il reame dei vivi e quello dei defunti, affrontando inconcepibili minacce e creature con l’unico scopo di fermare la nascita profetica di un nuovo Figlio del Miracolo, cercando (spesso invato) di evitare l’abbraccio finale della morte. Insomma, non si scherza in Blasphemous II, questo è lapalissiano!
La struttura di gioco ripercorre quella del primo capitolo, soprattutto per quello che concerne la costruzione del mondo di gioco: l’universo diegetico da esplorare andrà scoperto progressivamente, in maniera non lineare. Entrando negli oscuri meandri del progetto troverete ad aspettarvi una serie di paesaggi incantevoli ma grotteschi, trasudanti fascino gotico e disseminati di trappole spietate; tra le insidie più infide c’è poi quella di un concetto strutturale non di semplice lettura, visto che al di là di alcuni snodi specifici, non esiste il concetto di strada sbagliata da prendere, incentrandosi il tutto su continui scontri con numerosi e pericolosi avversari, dai quali poter comunque ricavare scoperte o loot fondamentali, per proseguire lungo ulteriori svolte esplorative. Ma non finisce qui: aumentando il senso di controllo affidato alle libere scelte del fruitore, in Blasphemous 2 troverete la possibilità di variare molto il vostro approccio al gioco stesso, potendo decidere come migliorare le abilità di base dei Penitenti, introducendo in particolare nuove armi uniche che espandono le tattiche a disposizione del giocatore. Un mondo completamente nuovo vi aspetta quindi in questo seguito, pieno di misteriosi nuovi NPC con cui interagire e pronti ad offrirvi aiuto, piuttosto che chiedervelo, con la possibilità di attivare missioni che sfidano la morte per ottenere oggetti a lungo dimenticati, ma senza dubbio potenti. Un concetto di esplorazione non lineare, quindi, tanto per la complessità (a tratti confusionaria) dei livelli, quanto per i diversi armamentari attivabili, senza dimenticare la possibile stratificazione degli obiettivi, il tutto amalgamato da storie e miti narrativi disseminati lungo le differenti aree dei livelli, che una volta incontrati e disvelati vi aiuteranno a interpretare la miriade di segreti del gioco, garantendovi una comprensione più profonda di questo strano nuovo mondo. Insomma, a vostro rischio e pericolo, sarà comunque intrigante scavare nelle profondità di queste terre maledette.