L’aspetto dove però Armored Core VI: Fire of Rubicon brilla di più, anche in relazione al suo rapporto di ispirazione con le più recenti grandi opere del team di sviluppo che lo caratterizza, è quello degli epici scontri contro i boss. Questi (tendenzialmente giganteschi) avversari rappresenteranno infatti momenti topici del prodotto, vuoi per l’impennata al livello di difficoltà, vuoi per il loro design evocativo, vuoi per la varietà (tanto estetica, quanto strutturale, con profonda incidenza sul versante ludico) che sapranno mettere a schermo davanti ai vostri occhi (e ai vostri infuocati polpastrelli). Per riuscire a superarli, infatti, dovrete mettere in pratica tutto quello che avrete (anche distrattamente) imparato durante le fasi di combattimento ed esplorazione delle missioni “normali” o, contrariamente, vi rimanderanno “a settembre”: riponete maggior attenzione all’equipaggiamento, alla personalizzazione del mech e cercate di sfruttare tutte le caratteristiche di movimento, attacco o schivata a vostra disposizione, per affrontare ciascun avversario nella maniera più congeniale alle sue caratteristiche (che essendo invece “prestabilite”, vi spingeranno verso una determinata strategia di risposta). Dovrete, in pratica, utilizzare un’ampia varietà di tattiche offensive e difensive, a distanza ravvicinata o lunga, per abbattere ciascuno dei potenti boss nemici ideati da From Software, a volte anche tramite il più classico degli approcci trial&error. Senza disperare (il livello di difficoltà è senza dubbio più gestibile di quello dei “Souls”), ma con impegno. Il senso di soddisfazione è un premio importante, che vi aspetta al di là di ogni più arduo ostacolo. Senza contare il senso di potenza che i nuovi armamentari acquistabili sapranno trasmettervi una volta implementati per le prossime missioni!
Il titolo si difende bene sotto il profilo tecnico, anche in versione Xbox Series S, senza sfigurare se non per aspetti puramente delimitati dalle caratteristiche della console stessa, rispetto alle versioni per altri device della famiglia Xbox Series o per PC e PlayStation 5. La risoluzione massima offerta supera anche i canonici 1080p, arrivando in upscaling fino a 1440p; il frame rate sale fino a 60fps, non sempre garantiti quantomeno nelle fasi più concitate a partire dal terzo capitolo, ma offrendo sempre un’esperienza fluida e mai scattosa o fastidiosa per la vista del fruitore; è inoltre implementato anche il Ray Tracing, per quanto sia limitato alla modalità Garage e assente durante le fasi di gioco vere e proprie. L’effetto complessivo è quello di una discreta mole poligonale per quanto concerne i mech veri e proprio, siano essi il vostro o quelli nemici, ancora più apprezzabile durante le fasi di personalizzazione e assemblaggio, ma anche di un mondo piuttosto vasto, per quanto non open world, costituito da ambientazioni ampie lungo le quali perdersi e battagliare. Il tutto arricchito da un sapiente uso del sistema di illuminazione e degli effetti speciali, legati soprattutto alle fiamme dei fuochi generati dalle esplosioni, davvero di ottimo livello e, stranamente (grazie a un sapiente utilizzo della palette di colori) ispirato dal punto di vista artistico, trasmettendo in maniera adeguata e convincente le atmosfere di fuoco e metallo che caratterizzano il mondo di gioco nella sua interezza.
La recensione
Qualora si riescano a superare un senso di spaesamento dato dall'omni-direzionalità del frenetico ma appagante sistema di combattimento e i picchi di difficoltà delle boss-battle, il senso di potenza e appagamento trasmesso dall'ottima impostazione strutturale e ludica di questo 6° episodio della saga From Software non verranno dimenticati facilmente dai suoi fruitori!
