In Adore puoi personalizzare il tuo stile di gioco in base alle creature che catturi. Ognuna di loro ha caratteristiche e abilità molto diverse, fatte di velocità o potenza, nonché sistemi di sinergia, tratti e abilità speciali, che consentono stili di gioco ancora più vari e combo potenti, anche in relazione all’ambiente e alla natura degli animali ostili che si pareranno sul vostro cammino. Un aspetto particolarmente intrigante del sistema di gioco, infatti, è quello incentrato sui legami che si possono creare tra le diverse creature: esse lavorano meglio insieme, creando sinergie tra loro. Ogni sinergia sarà in grado di attivare un’abilità extra o modificherà le statistiche dei mostri facenti parte del vostro equipaggiamento: questo implica che l’esplorazione degli ambienti e la cattura delle diverse bestie che li popolano saranno tratti fondamentali per arricchire le possibilità di potenziare il vostro party, modificando i valori di combattimento dei vostri compagni di avventura. Considerate poi che questa abilità speciali, molto efficaci in combattimento, saranno utilizzabili solo a fronte del riempimento completo di una specifica barra di energia, ricaricabile affrontando nel modo corretto le diverse battaglie contro i vari mostri occasionali sparsi per il terreno di gioco, pertanto sarà fondamentale pianificarne l’utilizzo, rendendola il più efficace possibile. Insomma, diciamo che pur conservando fondamentalmente un approccio hack & slash, il titolo prova ad inserire anche dinamiche gestionali ed elementi strategici all’interno di un sistema di esplorazione e combattimento action in tempo reale, di per sé altrimenti piuttosto lineare. Anche le rune e gli artefatti sparsi per il mondo, capaci di completare al meglio le qualità delle creature della vostra squadra, si muovo con il medesimo intento, ma con poco nerbo, a conti fatti. La ripetitività di fondo sarà difficile da non notare, proseguendo lungo lo scheletro principale del canovaccio.
Anche sotto il profilo puramente tecnico e strutturale ci troviamo davanti a un titolo ambizioso ma forse un po’ ingenuo: l’approccio di una visuale isometrica a volo d’uccello, tipica di tanti WRPG alla Diablo consente una giocabilità superficiale ma divertente, sia nelle fasi di esplorazione che di combattimento, rendendo però sprecato il buon lavoro svolto in termini di character design, visto quanto l’inquadratura lontana non consenta di cogliere molto le differenze tra le varie creature, andando per altro a complicare anche la gestione del party e la corretta lettura della scena. Anche la.gestiine difficoltosa della mappa soffre un po’ dello stesso difetto di mancanza di esperie za da parte dei programmatori, mentre la fluidità un po’ zoppicante, le animazioni a tratti legnose e i tempi di caricamento a volte fin troppo presenti e duraturi denotano un comparto tecnico complessivo appena sufficiente. Dimenticabile invece la colonna sonora che, accompagnata da una messa in scena delle fasi narrative davvero antiquata, affossa le pretese e le ambizioni del progetto, sul lato dei valori di produzione e presentazione.
La recensione
Il passo fatto è stato forse più lungo della gamba, sia dal punto di vista tecnico che strutturale: apprezziamo la volontà di mettere in scena un mondo ampio e variegato, un bestiario differenziato e un sistema di combattimento fresco e divertente, ma alcune lacune di programmazione e una certa ripetitività ludica non consentono all'opera di spiccare il volo.