Pikmin 1 + 2: la recensione

Un tuffo nel bucolico ma inquietante passato dei nostri amati Pikmin, per prepararci al meglio all'arrivo del quarto e inedito capitolo!

Nintendo però non si è accontentata di affiancare l’antesignano al già presente 3° episodio mutuato dalla scorsa generazione e al 4° ormai alle porte, arrivando a proporre (sia acquistabile singolarmente che in un pacchetto sotto forma di collezione) il secondo titolo del brand, commercializzato ai tempi sempre su GameCube. Questa volta il nostro Olimar torna sul pianeta in maniera volontaria, affiancato dal nuovo assistente Louie, per andare a caccia di tesori preziosi, sfruttando le abilità dei Pikmin e dividendosi l’incombenza con il nuovo personaggio. La motivazione non è tanto l’avidità di Olimar, quanto la necessità di ripianare i debiti del loro presidente tornando sul pianeta misterioso per recuperare artefatti e fonti di energia: un incipit narrativo pretestuoso, come spesso accade nelle produzioni di Nintendo, per rimetterci nei panni del controllore di Pikmin che tanta acclamazione dalla critica aveva ricevuto pochi anni prima. In questa nuova sfida, però, sarà possibile dividere Olimar e Louie in due squadre per coprire più terreno e raggiungere gli obiettivi più rapidamente, un po’ come visto anche nell’episodio per Wii U. Oltre a esplorare la superficie del pianeta, inoltre, nel seguito sarà possibile anche inoltrarsi sottoterra all’interno di caverne pericolose, piene di tesori ma anche boss impegnativi: sconfiggendoli sarà possibile ottenere oggetti speciali che Olimar e Louie possono usare per ampliare il loro repertorio di abilità, aggiungendo una forte motivazione ludica a questa aggiunta, che si affianca anche alla modalità sfida in locale per 2 giocatori che consente di giocare con o contro un amico in speciali Arene di sfida. Come spesso accade in tanti “numeri 2” rilasciati a pochi anni di distanza e sulla stessa console, l’epigono soffre un po’ una certa sindrome di inferiorità nei confronti dell’originale, che spinge ad aggiungere in maniera compulsiva diversi elementi, per differenziarsi e apparire più ricco e interessante rispetto a quanto già esperito. La verità (e personalmente credo valga anche per Metroid Prime: Echoes) le novità non mantengono lo stesso livello di qualità garantito dall’approccio più minimalista, ma al contempo più finemente curato, del primo capitolo, giocando soprattutto sull’asticella della difficoltà, ora innalzata (soprattutto nelle grotte), nonché su una quantità di contenuti ammassata più per fare volume, che per chiare motivazioni ludiche. Il gioco resta piacevole, ma lontano dalla raffinatezza mostrata solo qualche anno prima, o dalla completezza offerta in seguito dal terzo titolo edito su Wii U (e poi pubblicato anche su Switch).

Dal punto di vista tecnico, oltre alla grafica HD in alta definizione, che converte il colpo d’occhio per renderlo senza dubbio più pulito e leggibile (e pertanto piacevole) sui moderni schermi televisivi, Pikmin 1+2 su Nintendo Switch vanta anche tutti i miglioramenti inclusi nella versione NEW PLAY CONTROL! del gioco per Wii, offrendo la possibilità di usare i comandi di movimento con i controller Joy-Con per determinati elementi.  Le azioni sono state semplificate: lanciare, separare e passare da un tipo di Pikmin a un altro, nonché occuparsi delle parti della navicella o dei nemici è ora più facile, grazie a una migliore mappatura dei tasti e a una più intuitiva gestione dell’interfaccia utente. Inoltre i sensori di movimento integrati per il lancio degli esserini risulta affidabile e preciso, seppur forse meno efficace del Wiimote utilizzabile anche in certe configurazioni di controllo su Wii U. Resta che, se il restyle grafico è evidente pur non avendo investito in rifacimenti così radicali come quelli visti in Metroid Prime Remastered; se i controlli di movimento aiutano l’immedesimazione e facilitano l’esecuzione delle azioni pur non toccando le vette del Wiimote…sono non meno intriganti le migliorie in termini di QoL introdotte, in confronto agli originali per GameCube: ad esempio, è possibile tornare ai giorni precedenti e rigiocarli per correggere eventuali errori commessi, senza vivere l’esperienza di gioco soggiogati dall’ansia dello scorrere inesorabile del tempo. Nell’insieme, considerando la qualità ludica complessiva; la quantità garantita dalla somma di entrambi i capitoli; i ritocchi grafici e le migliorie di interfaccia e possibilità di gestione del tutto, il pacchetto è imperdibile per chi volesse possedere e fruire l’intera serie di Pikmin su un’unica, moderna e ibrida console com’è Nintendo Switch.

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La recensione

7.5 Il voto

Pikmin 1 (come rinominato da Nintendo per l'occasione) è un capolavoro: di stile, di raffinatezza, di giocabilità. Il seguito aggiunge contenuti e inizia quel processo di arricchimento che porterà allo sviluppo maturo del terzo capitolo per Wii U. Nell'insieme, il pacchetto proposto dalla casa di Kyoto su eShop è corposo e interessante, aspettando trepidanti l'arrivo dell'inedito quarto episodio, ovviamente!

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