Una volta coinvolti nello scontro, le battaglie si svolgeranno a turni, con una profondità soddisfacente, tanto da risultare davvero una piacevole sorpresa. Il non-morto (o il gruppo di zombi) si avvicineranno progressivamente al nostro personaggio al passaggio di ogni turno; inizialmente, infatti, essi non saranno in grado di attaccarci dalla distanza e noi, grazie ai proiettili della fidata pistola, piuttosto che attraverso il lancio di semplici sassi, potremo invece arrecare danno alle creature ostili. Senza però riuscire a rallentarle l’avanzata, va fatto notare. Nel momento in cui la distanza sarà tale da consentire attacchi a corto raggio, potremo essere sempre noi a sferrare un attacco con, ad esempio, la nostra amata accetta, ma attenzione: se il colpo non risulterà fatale per il nemico, esso sarà in grado di contrattaccare e diminuire la barra dei nostri punti vita. Senza contare che, terminata la nostra fase, sarà il suo turno di farci del male…per fortuna, però, i nostri attacchi corpo a corpo hanno spesso come effetto secondario quello di respingere indietro l’avversario, consentendoci di attaccare ancora dalla distanza. Quantomeno finché non troveremo a sbarrarci la strada anche creature capaci di fare altrettanto, ovviamente…Inutile dire, quindi, quanto risulti fondamentale l’analisi strategica della situazione, tra distanze da coprire, gestione del limitato inventario (ogni proiettile sarà un danno per lo zombi nemico, ma anche un colpo al nostro cuore, visto quanto le munizioni scarseggino!) e analisi dei punti ferita ancora in gioco: un mix di elementi davvero capace di mantenere alto il livello di attenzione, gestendo la tensione sul filo del rasoio! Senza contare come, affrontando le battaglie ci renderemo presto conto di quanto sia cruciale esplorare in maniera adeguata gli ambienti, tanto alla ricerca di risorse (anche per curarci, tanto dalle ferite quanto dai morsi infetti, per ripristinare la salute e tenere a bada il virus), quando evitando gli scontri frontali con orde di mostri. Insomma, davvero un buon equilibrio in termini di loop di gioco!
Il versante tecnico dell’opera qui esaminata è in linea con il resto delle produzioni KEMCO, con un approccio grafico in pixel art piuttosto semplicistico, tanto per i modelli dei personaggi quanto per la costruzione degli ambienti, affiancato da un frame rate non sempre fluidissimo, seppur esente da grandi problematiche, per un ritmo di gioco che a tratti soffre un po’ troppo di una certa sindrome di lentezza, nonostante i tasti per velocizzare i nostri spostamenti passando dalla esasperante camminata a un più deciso sprint (pronto però a consumare le nostra barra di resistenza, e pertanto non utilizzabile sempre a nostro piacimento). Vero è che il titolo spinge, per atmosfere e obblighi circostanziali, ad affrontare molte aree più con cautela che con arroganza, pertanto va detto che il tutto risulta ben più che fruibile, senza particolari patemi. Anche i tempi di caricamento non presentano ostacoli al divertimento, neppure per brevi partite mordi & fuggi, gestibili comodamente anche al sistema di salvataggio misto (capace di affiancare all’auto-save anche la possibilità di procedere manualmente quasi in ogni momento dell’avventura). Peccato forse per l’accompagnamento audio, privo di doppiaggio (ma questo è più che comprensibile, visto il tenore del budget di questa produzione), ma anche di significative tracce sonore, per una OST o assente o poco incisiva.
La recensione
Piccola ma gradita sorpresa da parte di KEMCO che, forse proprio perché osa allontanarsi dei temi più fantasy e dalle dinamiche più classiche dei GDR a turni, riesce a proporre un titolo limitato per estensione, budget e ambizioni, ma intrigante per tutti gli appassionati di non-morti là fuori...soprattutto se dotati di una console ibrida come Switch, in grado di portare la tensione a livelli importanti, se giocato sotto le coperte e dotati di auricolari!