In modalità carriera inizieremo la nostra avventura da novizio in Moto 3, nell’arco di poche gare potremmo farci notare e magari aspirare ad un salto di categoria. In questo sarà ovviamente fondamentale arrivare più in alto possibile in classifica, ma anche raggiungere determinati obiettivi posti dalla scuderia, come ad esempio fare più punti del nostro compagno di squadra, arrivare nei primi dieci, stabilire una pole position o altro. Ogni squadra infatti ha solo due slot e il mancato raggiungimento di questi obiettivi può comportare l’esclusione a fine stagione. Inoltre, sono stati apportati miglioramenti improntati al realismo del comportamento di ogni pilota, ognuno di essi possiede ora una personalità e uno stile di guida unici, che rispecchiano fedelmente le loro controparti reali. Il weekend di gare si svolge con le modalità che tutti conosciamo, con prove libere, Q1 e Q2. In queste fasi potremo settare al meglio la nostra moto, basandoci sulle nostre sensazioni in pista. Anche qui il lavoro svolto è stato davvero buono in quanto potremo sia addentrarci in dettagli tecnici mettendo direttamente mano al setting, sia chiedere consiglio al nostro ingegnere di fiducia. In questo caso basterà esporgli il nostro punto di vista (es: voglio più velocità di punta, la moto sbanda in frenata, ho bisogno di più accelerazione) ed il nostro team lavorerà per applicare la miglioria richiesta.
Graficamente siamo di fronte al consueto lavoro ben svolto, con le livree delle moto e le tute dei piloti una spanna sopra il resto. A tal proposito è utile sottolineare che è anche possibile personalizzare decorazioni e colori tanto per la tuta del nostro pilota quanto per la nostra moto. Per il comparto audio invece basti dire “e dopo il semaforo scatenate l’inferno, gas a martello, prima dentro e andiamo!”, ebbene sì, la cronaca della gara è affidata a Guido Meda, c’è forse bisogno di altro? A livello tecnico il lavoro è come sempre di alto livello, la fisicità della moto è sempre ottimamente rappresentata, saremo infatti in grado di percepire chiaramente quanto le Moto 3 siano più “leggerine” rispetto alle più grosse e più potenti MotoGP. I centauri più navigati saranno sicuramente in grado di percepire eventuali problemi di stabilità in staccata, o accelerazioni non sufficientemente incisive, o il decadimento degli pneumatici dopo metà gara. Questo per dire ancora una volta che MotoGP 23 sembra essere un gioco in grado di mettere d’accordo una platea di giocatori davvero variegata, cambiando pelle a seconda dell’approccio scelto. Una pecca invece per noi che giocheremo questo titolo su Switch è rappresentata dal fatto che mancherà la modalità multiplayer in split screen ed il cross play con le altre console, auspichiamo una patch in grado di fornirci quest’ulteriore, graditissimo, livello di giocabilità.
La recensione
Si gioca sul sottile equilibrio tra giocabilità simulativa ed arcade la scommessa portata avanti da Milestone con MotoGP 23, e dopo averlo testato possiamo assolutamente dire che la scommessa ha pagato. Adatto per i veterani, che troveranno pane per i loro denti, grazie ad una vasta possibilità di personalizzare il setting della moto fin nei minimi dettagli. Altrettanto piacevole per i novellini, che grazie agli aiuti neurali verranno guidati per mano fino ad un livello già decisamente avvincente. Piacevole l'idea di inserire una componente social all'interno del paddock, andando a simulare le dinamiche di amicizie e antipatie che spesso vengono a crearsi anche nella realtà. Aspetto ben curato e non fine a se stesso, dato che ha anche un suo impatto percepibile in gara.