Se c’è un genere videoludico in grado di rievocare immediatamente l’epopea delle ormai vecchie sale giochi e delle primissime console casalinghe è quello degli shoot’em up a scorrimento verticale. Giochi spesso brutali nella loro cattiveria, con i nostri veicoli (fossero essi d’aria o di terra, spaziali o terrestri) raramente in grado di subire più di un colpo senza esplodere, a fare i conti con bestioni all’apparenza indistruttibili. Frenesia a schermo, effetti di luce accecanti, laser, power up, proiettili ovunque, colonne sonore sincopate, questi erano (e sono tutt’oggi) gli ingredienti immancabili. Personalmente mi avvicinai al genere grazie ai giochi della serie 1942, ma è innegabile che anche Raiden abbia giocato un ruolo di prim’ordine in questo scenario. Non nuova alle operazioni nostalgia e ai rilanci di brand storici, NIS America, insieme al Mikado Games Center (famosa sala giochi giapponese), ci propone Raiden III x MIKADO MANIAX, remake di Raiden III (che nonostante l’ordine numerico è il quarto capitolo della serie Raiden), nata nei gloriosi anni ’90 ed uscito originariamente nel 2005 con il titolo di Raiden III. Generalmente i titoli top nell’ambito degli shoot’em up a scorrimento verticale non si sono mai distinti per particolari slanci di inventiva in termini di gameplay, quanto piuttosto nel rendere i meccanismi noti al pubblico quanto più accattivanti possibile e sempre più vicini alla perfezione. Non fa eccezione questo rilancio di Raiden III, che parte dalle solidissime basi della versione originale per lanciarla sulle console di nuova generazione, grazie ad una grafica migliorata ed a una colonna sonora rimasterizzata per l’occasione.
Il plot narrativo è poco più di un escamotage utile a giustificare il progredire della nostra missione spaziale. Gli arcinoti alieni Crystal, nemici già incontrati nei precedenti capitoli, sono nuovamente alle porte del nostro pianeta con intenti bellicosi. Toccherà ovviamente a noi, al comando del fiammante nuovo modello di Fighting Thunder, opporci a colpi di cannoni laser, mitragliatori, razzi, missili a ricerca e molto altro. Dal menu iniziale potremo scegliere tra quattro modalità di gioco, story mode (spalmata su sette adrenalinici livelli, World Ranking (una sorta di bacheca online, utile a confrontarsi con giocatori di tutto il mondo), Score Attack e Boss Rush, questi ultimi dai nomi piuttosto esplicativi. Introdotta la modalità cooperativa, in grado di farci intraprendere l’avventura insieme ad un amico, raddoppiando la potenza di fuoco, ed una utilissima possibilità di scegliere prima di iniziare la partita quanti “gettoni” avremo a disposizione prima del game over definitivo. Il lavoro svolto a livello tecnico è davvero buono, con texture ripulite, effetti di luce ben realizzati ed un generale senso di fedeltà all’originale, pur riuscendo al tempo stesso a soddisfare il palato di un giocatore non necessariamente nostalgico del coin-op. L’unica pecca forse sta in una generale pesantezza del nostro veicolo spaziale, leggermente poco reattivo nello spostarsi, soprattutto in relazione alla generale frenesia di ciò che avviene a schermo. Per il resto il gameplay funziona oggi come funzionava allora, enormi mech appaiono a schermo, portaerei spaziali gigantesche ed un ventaglio di mezzi nemici ampio ed accattivante, ognuno con il suo pattern di attacco da studiare e memorizzare. Raiden III nel corso dei suoi sette livelli ci vedrà soccombere davvero parecchie volte, complice il fatto che per noi varrà la regola one shot one kill.
Ci verranno in soccorso tantissime armi e power up per rendere il nostro veicolo quanto più letale possibile. Ogni arma è ovviamente caratterizzata da un suo pattern grafico e soprattutto da un determinato quantitativo di forza offensiva. Personalmente prediligo sempre e comunque l’attacco a ventaglio, in modo da coprire uniformemente il quadro di gioco; tuttavia, spesso un buon cannone laser può cavarci dall’impiccio. Il livello di difficoltà è quindi piuttosto impegnativo, tuttavia ciò non influenzerà la voglia di continuare a provarci, alla luce anche del fatto che, alla peggio, sarà possibile scegliere tra tre livelli di difficoltà. Detto dell’ottimo comparto grafico, che segna un deciso salto avanti rispetto all’originale, si può dire che altrettanto certosino e profondo è stato il lavoro svolto sul comparto sonoro. Troveremo infatti tracce rimasterizzate molto pulite ed orecchiabili ma anche con la gradita possibilità anche di mantenere le tracce originali. Tratto distintivo di Raiden III x MIKADO MANIAX è l’alto livello di personalizzazione lasciato al giocatore. Potremo infatti scegliere tra diversi fondali di gioco, sbloccabili avanzando e raggiungendo nuove record, così come di scegliere la soundtrack con la quale andare ad affrontare la battaglia, scegliendo tra le tracce nuove o quelle storiche. Raiden III x MIKADO MANIAX rimane fedele, come è giusto che sia, al concept originale, con un remake in grado di fornire una nuova pelle ad un gioco che dentro rimane nel solco della tradizione. L’operazione è azzeccata ma potrebbe essere parzialmente di ostacolo per una platea più giovane.
La recensione
Direttamente dalle fumose sale giochi degli anni '90 ci arriva una versione fedele ma al contempo rinnovata quanto basta di uno dei maggiori esponenti degli shmup (shoot 'em up) a scorrimento verticale. Il livello di sfida rimane alto, ma la frenesia degli scontri, uniti a giochi di luce davvero ben realizzati, avversari titanici ed una gragnuola infinita di colpi ci spingono a provarci e a riprovarci. La grafica è stata ripulita, la colonna sonora è stata rimasterizzata per l'occazione e l'impianto di gioco rimane con pochi fronzoli e tanta sostanza, come l'originale. Tuttavia forse proprio questo rimanere duri e puri potrebbe essere un leggero ostacolo per i giocatori più giovani.