L’aspetto più intrigante della nuova avventura di Street Fighter, però, risiede nelle sue modalità di gioco. Da un lato, troviamo l’ovvia modalità Arcade per giocatore singolo, in cui è possibile affrontare il computer per approfondire la storia di ogni combattente, completando la quale sarà possibile anche sbloccare contenuti e illustrazioni nella Galleria. Dall’altro però sono state introdotte anche tante novità e varianti legate all’Extreme Battle: in questo caso, potrete ravvivare gli scontri più tradizionali grazie a svariati paramenti anche bizzarri, in battaglie veloci definite da regole personalizzabili che, in quanto espedienti estemporanei, potranno rendere ogni partita diversa dalla precedente. Definendo le condizioni di vittoria per i giocatori in maniera variegata, il risultato risulta davvero piuttosto divertente per variare un po’ il ritmo di gioco, arricchendone la fruizione. Sarà possibile anche combattere a squadre, contro altri giocatori o contro la CPU, con 5 personaggi pronti a sfidarsi all’interno di formati definibile a proprio piacimento (Single Elimination, Doubles, Teams…), con set di regole da seguire pronte a scatenare un vero e proprio caos nel “ring”, quasi fosse un selvaggio e violento party game (se pensate ad esempio alla comicità di alcune situazioni). Le stanze personalizzate ora possono includere fino a 16 giocatori alla volta e rendono l’Online Training e il Match Spectating più facili che mai! Il vero fiore all’occhiello del titolo, però, risiede altrove e cioè nella modalità World Tour: creato il proprio avatar attraverso un editor davvero ricco e ben studiato, ecco che si potrà avanzare nella modalità storia migliorandone anche le caratteristiche di combattimento attraverso lo Street Fight contro vari NPC che si incontreranno lungo l’esplorazione, finendo per incontrare lungo il proprio percorso anche maestri piuttosto conosciuti, come una certa Chun-Li…che insegneranno al personaggio da noi ideato mosse particolari, basate sul repertorio del famoso lottatore della saga. Girovagando per Nayshall, nazione in via di sviluppo nascosta in un angolo remoto dell’Asia, sarà infatti possibile incontrare lottatori iconici della serie bazzicando ad esempio fra le strade di Metro City (o altri luoghi tra quelli pensati dai programmatori), attraverso un vero e proprio arco narrativo single player, con leggeri elementi mutuai quasi dal genere gioco di ruolo: oltre ad ampliare il proprio parco mosse lottando contro emblemi della serie, oltre ad aumentare le statistiche di gioco sconfiggendo avversari, e così via, sarà ad esempio anche possibile recuperare vitalità, acquisire buff o infliggere debuff agli avversari consumando cibo durante la battaglia o rifocillandosi nei ristorante che incontrerete lungo le strade. I punti esperienza, inoltre, potranno essere spesi in maniera personalizzata lungo un albero di abilità che, quindi, potrà determinare lo sviluppo delle caratteristiche del vostro avatar, senza restare vincolati necessariamente a un unico stile di combattimento per tutta la durata dell’avventura. Un aspetto di costumizzazione evidenziato anche dal rapporto che potrete decidere di rafforzare con specifici maestri di arti mariziali, piuttosto che altri, finendo per determinare davvero tramite queste connessioni interpersonali che tipo di fighter vorrete diventare. Pensateci: dopo aver creato il vostro combattente, potrete fargli apprendere lo stile di combattimento di Dhalsim, lo Screw Piledriver di Zangief e l’Hadoken di Ken o qualsiasi altra combinazione di abilità, per poi portarlo anche online.
Un’altra caratteristica su cui gli sviluppatori hanno evidentemente investito molto è infatti quella dell’infrastruttura per il multiplayer online. Accedendo al Battle Hub, una sorta di lobby dove poter trovare partite contro altri giocatori di tutto il mondo, tornei compresi, sarà possibile iniziare uno scontro con tutti gli altri ospiti dell’Hub stesso come pubblico. Creando stanze ad hoc, capaci di ospitare fino a 16 giocatori alla volta, risulterà per altro molto semplice sia trovare i partecipanti, che allenarsi che assistere agli incontri degli altri. Magari dopo aver creato il proprio Club, personalizzandone anche l’emblema. La componente social, comunque, è stata davvero stressata, se pensiamo ad esempio a tutto lo sforzo fatto per programmare la funzione di commento live in tempo reale: professionisti di questa attività, mutuati dalla scena dell’eSport competitivo, potranno infatti iniziare a illustrare il combattimento in corso, influenzandone senza dubbio tanto la spettacolarità per gli spettatori, quanto incidendo sull’andamento del match attraverso il Rally Support: i commentatori tiferanno i concorrenti e aumenteranno l’entusiasmo man mano che il match procede a favore di uno o dell’altro lottatore. Insomma, che Street Fighter porti davvero la lotta nelle strade, per quanto siano quelle virtuali dell’HUB, dell’online e dei social!
Per quanto concerne l’aspetto puramente tecnico, il titolo su Xbox Series S (versione da noi testata) si difende egregiamente, con una grande stabilità dell’esperienza di gioco (presumibilmente sempre fissa a 60fps in tutte le situazioni), un sistema di controllo molto responsivo, una cura delle animazioni dei lottatori davvero encomiabile e modelli poligonali molto ricercati e complessi. Anche il pacchetto texture, infine, risalta in maniera netta, su schermi fullHD, essendo nativa a 1080p. Tutto questo, apprezzabilissimo soprattutto durante i close up della telecamera attivati durante l’esecuzione delle super mosse, cinematografiche in termini registici ma anche arricchite da svariati effetti di luce e rifrazione, ma anche grazie all’introduzione della funzione Battle Damage, disponibile solo in alcune modalità offline: in pratica, durante i combattimenti i personaggi diventeranno più sudati, svilupperanno tagli e lividi, insieme ad altri segni di accese battaglie che appariranno sui loro volti e vestiti. Il livello di immersione ne guadagna in maniera insindacabile! Insomma, Capcom ci sa fare, e non lo scopriamo di certo solo oggi!
La recensione
Classico e innovativo allo stesso tempo, Street Fighter 6 si presenta sulla scena con un gran carico di ambizione: perfetto per gli amanti del genere e della serie, che ritroveranno tutte le dinamiche tipiche del brand, riesce ad offrire svariati spunti di riammodernamento non solo grafico, ma anche in termini di esperienza di gioco. Forse non tutto è ancora pronto o maturo, e il supporto a lungo termine conforta da un lato ma fa storcere il naso dall'altro per la mancanza di contenuti iniziale, ma nel complesso il pacchetto offerto è davvero di ottimo livello.
Una delle serie cui sono più affezionato, peccato non sia mai stato bravo. Però questo mi ispira moltissimo. Peccato non uscirà per switch, lo avrei preso.
Devo dire che la concorrenza, ultimamente, sta tirando fuori dei titoli interessanti (questo, è FF16). Mi chiedo se il dominio di switch e, in generale, di nintendo, non sia destinato a finire.
Mmm…titoli interessanti altrove ce ne son sempre stati, ma ora che anche noi diamo nuovi sguardo fuori ce ne accorgiamo di più :p
Nintendo dal canto suo deve solo continuare su questa strada di tanti contenuti di qualità. Speriamo innanzitutto Direct per i titoli della seconda metà dell’anno! Già con Pikmin 4 si parte bene 😉
Beh, sì, è vero.
Diciamo che mi riferivo ai miei interessi XD
In ogni caso, mi pare che non ci dia più quella corsa da parte delle software house per portare i loro titoli anche su switch. È questo che mi fa pensare che sia cambiato qualcosa.
Ci sta, ovviamente. Ma ho paura che la situazione in cui su switch arrivava un po’ tutto sia destinata a cambiare.
Diciamo che per una console al 7° anno di vita e, ovviamente, indietro ormai parecchio lato tecnico rispetto all’attuale concorrenza (PS5 e Xbox Series X) una flessione è normale. Ma credo continueremo a vedere un supporto quantomeno discreto: pensa a tutti i giochi Level 5 in uscita tra il 23 e il 24 e punto pure un paio di sorprese da Atlus.