In un contesto senza dubbio con potenziale, i limiti e i vincoli maggiori per poterlo promuovere a pieni voti derivano in particolare da alcuni aspetti legati alla profondità e alla raffinatezza dell’offerta. Se da un lato è vero che il gioco è concettualmente accessibile, tanto da essere stato definito dagli sviluppatori anche più di un semplice gioco, potendo essere utilizzato anche come strumento educativo (approccio rafforzato dal fatto che l’editor di dungeon è stato reso gratuito al 100% per scopi accademici, tanto da essere stato già integrato nei sistemi di insegnamento di diverse università sia europee che nord americane, per insegnare agli studenti i dettagli di level design), va anche detto che in alcuni casi però la realizzazione dell’interfaccia utente non è altrettanto fine e ben implementata. Potrà capitare in più di una circostanza di non riuscire con immediatezza a posizionare l’elemento desiderato nel posto desiderato, soprattutto in termini di relazione con altre componenti ambientali e sotto il punto di vista della correlazione di causa-effetto, generando a tratti anche un pizzico di frustrazione. Un altro elemento che speriamo possa poi vedere delle migliorie nel tempo è la varietà e il numero di elementi selezionabili per le diverse combinazioni di fattori: la fantasia regna sovrana, ma ovviamente più ampio è l’armamentario messo a disposizione della community, più variegato potrà diventare il portafoglio di sotterranei e labirinti da scaricare online: al momento la scelta è discreta, come testimoniato dalle creazioni già presenti come “tutorial”, ma per mantenere vivo l’interesse a lungo, occorrerà un costante supporto da parte anche degli sviluppatori, introducendo progressivamente sempre nuove variazioni sul tema.
Il versante tecnico è basilare, con una sorta di pixer art piuttosto banale ma altrettanto simpatica e pulita a governare la direzione artistica di una produzione che non fa della cifra stilistica il suo punto forte: l’approccio isometrico alla “Link’s Awakening” è funzionale, più che intrigante, così come la simbologia sintetica utilizzata, che fa rimandi a diverse opere del glorioso passato dei portatili Nintendo, tanto nell’estetica, quanto nelle funzioni e dinamiche di gioco, una volta indossati i panni dell’eroe. Inutile parlare di complessità poligonale, laddove l’esperienza di gioco si conferma invece stabile per quel che concerne la fluidità di gioco. Dimenticabile la colonna sonora, mentre i tempi di caricamento e, soprattutto, la doppia natura del gioco (sia di costruzione che, poi, di avventura) si prestano a entrambe le modalità di fruizione garantite dalla console ibrida di Nintendo.
La recensione
Super Dungeon Maker è un titolo simpatico, divertente e, a tratti, piuttosto ispirato sia per quanto concerne le dinamiche di costruzione, che per quello che caratterizza poi la possibilità di avventurarsi lungo i labirinti generati dagli altri membri della community. Limiti tecnici e contenutistici non gli consentono però di elevarsi molto al di sopra della sufficienza, in attesa che il titolo possa crescere, supportato tanto dagli sviluppatori quanto dalla stessa community.