Bramble: The Mountain King: la recensione

Una fiaba dark di ispirazione nordica ci trascina in incubo fatto di troll, streghe e minacce incombenti. Riuscirà un piccolo bambino armato di tanto coraggio a salvare la sorellina dispersa?

Se le sezioni esplorative come anticipato sono piuttosto guidate, tensive sì, ma pur sempre piuttosto blande dal punto di vista puramente ludico, c’è un buon cambio di passo e di regìa nelle fasi platform e nelle boss fight. Olle, infatti, non è completamente inerme di fronte alle malvage creature che cercano di fargli la pelle ad ogni angolo. Con lui ci sarà un manufatto luminoso, la Scintilla del Coraggio, in grado di emettere un flash tale da fare arretrare le piante di rovo che hanno soffocato gran parte della vegetazione nonché di abbagliare e stordire gli abitanti di questa triste terra. Olle può correre o accucciarsi tramite l’utilizzo dei dorsali, interagire con qualche elemento scenico e appunto illuminare/abbagliare determinate aree o nemici. C’è la possibilità di accumulare qualche accessorio collezionabile, aspetto che tuttavia poco aggiunge al gioco in sè. Fortunatamente non tutti gli elementi ci sono avversi, a dimostrare che una speranza c’è, ed è più vicina di quanto pensiamo. Un gruppo di buffi nanetti dal cappello rosso, un golem di pietra con in testa una corona di fiori ed ovviamente lo spirito della sorellina, spesso intercederanno per Olle rappresentando per il piccolo un approdo sicuro, un raro momento di pace nell’orrore di Bramble.

Bramble è un gioco che vive soprattutto di atmosfera e di sensazioni provocate nel giocatore, dal disgusto, al terrore, all’ansia, quindi anche nelle fasi platform non attendiamoci una reattività alla Super Mario, la fisicità dei personaggi e degli ambienti è anche qui ben percepibile, quasi fin troppo realistica, il peso della fatica di Olle è percepibile nel suo arrancare nel fango così come nell’arrampicarsi sulla vegetazione. In questo contesto quindi si fa tutto sommato perdonare una certa legnosità nei comandi che talvolta ci farà perdere qualche vita di troppo, unitamente ad una delimitazione degli spazi interattivi non sempre perfetta. A parte questo il livello di difficoltà è ben tarato e re-introduce il concetto di morte immediata, un colpo o una caduta è sufficiente per dire addio al piccolo Olle, aspetto che ben si incardina in questo viaggio ammantato di continui e mortali pericoli. Le morti stesse sono piuttosto splatter, tra cadute rovinose, troll che si ciberanno dei nostri poveri resti, schiacciamenti e molto altro.

L’interfaccia scarna, pressochè inesistente, è un’ottima scelta nell’ottica di immergere completamente il giocatore nel gioco. Non ci sono menù, barre di energia, indicatori, nè d’altra parte se ne sente il bisogno, tutto quello che ci serve è nell’ambiente di gioco, indizi compresi. L’incubo di Olle avanza tra famelici giganti delle paludi, visioni di streghe impiccate, cannibalismo, ma anche rare oasi di pace, amicizia ed amore, scene impreziosite da scelte registiche azzeccate, in grado di incrementare il raccapriccio o il sollievo nel giocatore. Nelle varie ambientazioni sono disseminati rompicapo ambientali che ci chiederanno di volta in volta di mettere in moto meccanismi o di sbloccare un passaggio, premiandoci inoltre con qualche pagina illustrata in grado di spiegarci qualcosa di più della trama, il tutto rigorosamente senza fare rumore nè senza farsi vedere.  La componente stealth è infatti ben presente in Bramble, dovendo sopperire alla nostra debolezza con la furbizia, nascondendoci nel fango o nelle sterpaglie. Ogni capitolo è poi chiuso da una boss fight, contro entità apparentemente invincibili agli occhi del piccolo, ma che rivelano qualche punto debole con una buona dose di tempismo e grazie alla preziosissima Scintilla del Coraggio.

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La recensione

7.5 Il voto

Bramble è prima di tutto una esperienza, un pugno nello stomaco, spesso disgustoso, disturbante, spaventoso. Una fiaba amara e dolce al tempo stesso, alla quale è difficile rimanere indifferenti. Videoludicamente non è esente da difetti, dai comandi talvolta poco reattivi a qualche problema grafico di caricamento e pop-up (in risoluzione con una patch al day 1), tuttavia quello che rimane attaccato è il senso di aver vissuto una fiaba in qualche modo metafora della vita.

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