Tron: Identity: la recensione

Tron non è solo corse su moto futuristiche ma, in questa intrigante interpretazione, anche un buon crime a tinte noir.

Quasi tutti i romanzi interattivi proclamano di avere un profondo sistema di ramificazioni testuali in grado di portare con sé conseguenze tangibili e reali implicazioni nella storia narrata, sono pochi quelli che lo fanno realmente e bene. Tron: Identity possiamo rassicurarvi che appartiene a questa seconda categoria, fin da subito avremo la netta percezione, corroborata poi dalle conseguenze sui personaggi e sulla storia, che dovremo davvero ben stare attenti alle nostre parole. Basterà un niente per pestare i piedi alla persona sbagliata e farla chiudere a riccio precludendoci ulteriori fondamentali informazioni, o potremo persino finire per essere l’ago della bilancia tra la vita e la morte di un programma con il nostro atteggiamento. Senza ovviamente spoilerare nulla della storia, nelle prime battute del gioco faremo la conoscenza di Prinz, se decideremo di assecondarla ci saremo fatti un potente alleato, in caso contrario … dovremo guardarci le spalle per il resto del gioco.

Di testo, quasi inutile specificarlo, ce ne sarà davvero molto da leggere; tuttavia, la lettura di questa intrigante storia di fantascienza scorre piuttosto agilmente, aiutata anche dal fatto che tutto il materiale testuale è disponibile anche in italiano.  Per chi lo volesse tuttavia c’è la possibilità di aumentare la velocità dello scorrere dei dialoghi e di impostare l’auto play, anche se ovviamente potremmo finire per perderci qualcosa. L’unica digressione da questo gameplay ben rodato sta nelle sequenze di deframmentazione. Queste consistono in piccoli minigame volti ad aiutare, o meglio spingere, gli interrogati a ricordare parte del loro passato ripristinandone sezioni di memoria altrimenti cancellate. In sostanza dovremo riuscire a far combaciare blocchi di memoria associandoli per numerazione o per simbolo fino ad eliminare ogni intralcio al riaffiorare del ricordo. Graficamente il prodotto è ben realizzato, riuscendo con la palette di colori scelta e le illustrazioni proposte a rendere un gradito ibrido fra un Blade Runner ed un crime noir. Toni di colori freddi tendenti al blu, ambientazioni uggiose, illuminate da gelidi neon, rendono alla perfezione il mood di Tron e lo portano in una dimensione nuova, tuttavia centrata. Talvolta le ambientazioni sembrano prese da un video dei Daft Punk, che non a caso hanno curato la colonna sonora di Tron: Legacy. Proprio a livello sonoro forse si poteva fare qualcosa di più, con un accompagnamento non memorabile né con alcun doppiaggio a narrarci quanto avviene a schermo.

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La recensione

7 Il voto

La scelta di ampliare l'universo narrativo di Tron tramite un romanzo interattivo si è rivelata azzeccata. I ritmi compassati di questo genere hanno consentito agli sviluppatori di intessere una trama interessante, coerente con l'universo di riferimento ma slegata dalle produzioni precedenti. Pur nella naturale staticità le scelte stilistiche riescono a creare un interessante ibrido tra l'universo sci-fi di Tron ed un poliziesco. Davvero ben realizzato dal punto di vista narrativo, grazie ad una alberatura che realmente rende al giocatore la percezione del peso delle proprie parole e delle proprie scelte, con conseguenze tangibili sul prosieguo della storia.

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