Kraino, la simpatica mascotte scheletrica che da il nome all’ultima fatica dello studio indie Elden Pixels, è uno di quei personaggi in grado di ispirare da subito simpatia. Non tanto, e non solo, per la loro propria personalità, ma anche perché suscitano nei giocatori di lunga data un certo senso di dejà vu, la piacevole sensazione di avere tra le mani qualcosa di conosciuto ed amichevole, in grado di toccare le delicate corde dei ricordi, ma allo stesso tempo rinnovato. È probabilmente proprio questo l’obiettivo che si sono dati gli sviluppatori nel creare questo platform, che abbiamo percepito fin da subito come una sorta di what if, in particolare cosa sarebbe se Medievil venisse tuffato nell’universo di un Super Mario Bros 18-bit o di un Castlevania per Super Nintendo. Kraino Origins, infatti, è un platform in pixel art di ambientazione fantasy, dal gusto tipicamente retrò, e dal gameplay piuttosto classico, sebbene reinterpretato in maniera attuale e piacevole. Vediamo dunque se questo viaggio nel passato riesce nel suo intento.
Kraino è appunto uno scheletro in armatura e cilindro, creato dallo scienziato pazzo Dott. Batcula al fine di rimpolpare le schiere del male, già ben dotate di un’armata costituita da mostri, fantasmi, zombi, golem di pietra, orchi e molto altro. Tuttavia, l’essenza del nostro eroe è quella di un essere sostanzialmente buono, in aperto contrasto con la malvagità che il suo creatore avrebbe voluto instillargli. Voglioso di riscattarsi e di vendicarsi nei confronti del suo padre/creatore, Kraino inizia dunque un viaggio attraverso 8 terrificanti mondi zeppi di malvagità, facendosi strada con la sua fidata falce multiuso ed abbattendo l’esercito del quale avrebbe dovuto fare parte. Il gameplay è piuttosto semplice e lineare, tuttavia alla prova dei fatti risulta essere davvero accattivante, catchy, in grado di stimolare un tentativo dopo l’altro anche per superare anche i quadri più ostici. Quello che sembra di rivivere nei panni di Kraino è una sorta di declinazione fantasy/horror dei classici platform per SNES, tanto per la resa grafica di una pixel art ispirata, dettagliata e colorata, quanto per un sound design “d’annata”. La palette di colori, non lesinando di tinte acide alternate a colori cupi, è particolarmente riuscita ed a tema. Il mood generale alterna momenti comici ad una generale tenebrosità degli scenari, in primis grazie alla caratterizzazione dei personaggi, stereotipati, volutamente eccessivi e divertenti.
Ci troveremo dunque a risolvere enigmi ambientali a colpi di falce, ma anche saltando con il giusto tempismo su piattaforme semoventi o a scomparsa, magari utilizzando gli avversari come trampolino e cercando di evitare dirupi o mortali distese di lava. Se il gameplay è semplice, nell’accezione positiva del termine, tutt’altro si può dire del livello di difficoltà richiesto per superare gli 8 mondi proposti. Talvolta sarà necessaria una sana dose di pazienza e trial & error, anche se va precisato che in questo Kraino Origins è severo ma giusto, mai ci sentiremo presi in giro da un livello di difficoltà assurdo come talvolta capita, dovremo “semplicemente” trovare il timing giusto, la coordinazione giusta e memorizzare i pattern di attacco dei nemici. Fortunatamente è frequente incontrare delle torce presso le quali salvare il gioco, evitandoci di dover ripercorrere troppe volte ampie zone della mappa. Allo stesso tempo anche le vite saranno infinite, non mettendoci mai di fronte ad un vero e proprio game over, l’unico scotto da pagare sarà quello di dover versare un piccolo obolo in monete d’oro per la resurrezione di Kraino. Il level design offre parecchi spunti per gli esploratori, nascondendo preziosi scrigni in diverse zone nascoste ed apparentemente inaccessibili, oppure ghiotti livelli bonus dove poter rimpinguare il nostro salvadanaio.
La recensione
Kraino Origins è una reinterpretazione, quasi un sentito omaggio, dei classici platform per SNES. Il risultato finale è qualcosa di riuscito, divertente ed accattivante, in grado di celebrare senza cadere nella copia pedissequa. Ottimo il bilanciamento tra un gameplay conosciuto, un livello di difficoltà alto ma non impossibile ed un'ottima fluidità nei comandi e nei combattimenti. Il tutto ottimamente condito da una grafica in pixel art di ispirazione chiaramente retrò ed un comparto audio in grado di accompagnarci piacevolmente lungo le 6/7 ore necessarie a completare l'avventura.