Nato ai tempi del Wii e accolto positivamente da critica e pubblico, il capitolo in questione sfrutta la ritrovata popolarità del personaggio per riproporne un’avventura tradizionale ma ben curata nei suoi valori compositivi. Nel dettaglio del gioco, il titolo si presenta come un capitolo piuttosto classico per il franchise di appartenenza, con una struttura ludica impostata sui crismi di un platform a scorrimento fortemente improntato al combattimento e all’esplorazione atta alla raccolta di numerosi collezionabili. Siamo quindi lontani dal respiro avventuroso delle Terre Perdute e torniamo anzi (come suggerisce persino il titolo) verso lidi più sicuri e meno sperimentali, con una maggior linearità e una minor libertà esplorativa, bilanciati da un ritmo più serrato delle fasi platform e da combattimenti più frequenti e assidui. Il respiro è quindi meno aperto, ma al contempo più interattivo, secondo un andamento guidato dal level design e da scelte di game design maggiormente invasive da parte dei programmatori, nel decidere la proposta delle diverse fasi di gioco. Questo si traduce alla fin della fiera in un gioco che superficialmente può essere fruito da un pubblico più allargato, sia in termini di esperienza videoludica che di età anagrafica, seppur per arrivare a collezionare tutti gli elementi sparsi per i diversi livelli, possa occorrere un minimo di impegno. Oltre al mantenimento della componente multiplayer, resa ancor più accessibile su Switch dalla possibilità di fruire del titolo anche semplicemente condividendo i JoyCon con un altro giocatore, la versione per console ibrida va inoltre ad arricchire l’offerta grazie ad altri due elementi chiave: da un lato, all’interno del gioco potrete avere accesso quasi sin da subito a una sorta si luna park nel quale saranno presenti tantissimi minigiochi, alcuni dei quali affrontabile in multiplayer anche online. Dall’altro dopo aver completato la missione principale, sarà possibile affrontare un nuovo capitolo del gioco, incentrato su Magolor, protagonista dell’incipit narrativo del titolo. Tra i tanti minigame, troviamo alcuni classici come Kirby Samurai e novità come Caccia al tomo di Magolor: si tratta ovviamente di fasi brevi e divertenti, presenti in elevato numero per un pacchetto davvero invidiabile, indirizzato a un intrattenimento familiare e “pick up & play”, laddove invece la nuova e inedita avventura va ad articolarsi lungo ben 20 livelli, piuttosto freschi e innovativi. Nel complesso, il pacchetto presentato è, come spesso accade, più che capace di giustificare l’operazione di rilancio in chiave HD.
Sì, perché anche il versante tecnico è stato giustamente ritoccato. Lo sforzo non è forse elevato come accaduto in altri frangenti (leggasi Metroid Prime o Xenoblade), ma in verità il colpo d’occhio è ben più che ottimale. Ad aiutare e andare incontro agli sviluppatori sono sia la struttura ludica che la direzione artistica: l’una è limitata dal genere di appartenenza che offre dinamiche di esplorazione limitate e ambienti di gioco certamente non particolarmente ampi, con un discreto effetto di parallasse ad offrire la sensazione ottica di profondità e poco più; l’altra è classicamente morbida e cartoonesca, con modelli poligonali ed effetti di superficie semplici, ma sempre e comunque efficaci. Su questa base, rimasta invariata rispetto al prodotto originario per Wii, si inseriscono la cura del dettaglio da parte degli sviluppatori e l’efficacia nella resa moderna dei titoli più minimalisti tipici della casa di Kyoto: l’outline scuro che evidenzia la resa stilistica del toon shading aiuta ad arrotondare le forme e limare spigoli e scalettature; la palette di colori accesa tende a brillare, con l’aumento di definizione; la linearità del gameplay facilita un prodotto sempre fluido e stabile nei momenti di interazione e fruizione. Aggiungeteci un pizzico di studio per gli effetti di rifrazione delle fonti luminose, soprattutto su determinate superfici e piani di parallasse, ed ecco a voi la versione Deluxe di Kirby. Il tutto condito sempre dall’implementazione corretta e precisa di varie tipologie di controlli, tra i quali spicca la possibilità di condividere i due JoyCon di base per affrontare il gioco in compagnia di un amico in maniera immediata, tramite una sapiente mappatura del sistema di input sull’interfaccia semplificata, e il (video)gioco è davvero fatto.
La recensione
Quello qui esaminato non è il prodotto più ambizioso di Kirby presente su Switch, né quello più accessibile per rapide partite mordi&fuggi in compagnia, ma riesce a pieno nel suo intento di riproporre uno dei capitoli forse più tradizionali, ma allo stesso tempo curati del brand, come lo conoscevamo prima dell'uscita di Forgotten Land. Il tutto con un comparto tecnico curato, tantissimi contenuti perfetti per il multiplayer e l'aggiunta di un'intera nuova modalità, assolutamente perfetta anche per chi avesse già avuto modo di avventurarsi lungo questo episodio ai tempi del Wii.