THE OUTER WORLD – Benvenuti a un nuovo appuntamento dedicato alla nostra rubrica intitolata “The Outer World”, una finestra nuova per Switchitalia, con vista sui mondi videoludici che si espandono fuori dalle consuete e familiari mura dell’universo Nintendo. Se volete più dettagli sulla nostra iniziativa, vi rimandiamo all’articolo introduttivo con cui ve la presentiamo, sospinti dalla curiosità esplorativa tipica degli amanti dei videogiochi. Ora però sedetevi comodi con un bel boccale di Burrobirra in mano e godetevi la recensione di Hogwarts Legacy, provato su XBox Series S.
La saga di Harry Potter è stata senza dubbio una di quelle opere in grado di travalicare l’iniziale confine del romanzo di formazione per ragazzi, diventando un fenomeno culturale immenso, tra colossal cinematografici, parchi a tema, merchandising, spin off e molto altro. Anche chi (probabilmente babbano) non ha mai vissuto in prima persona le avventure del famoso maghetto avrà ormai per osmosi assimilato perlomeno qualche concetto base. Quanto sopra a dimostrazione che in realtà i contenuti della saga sono molto più ampi e sfaccettati della semplice storia per bambini, andando ad abbracciare una platea estremamente vasta ed ampia, aldilà dell’età, dove ognuno è stato in grado di leggervi qualcosa di personale ed intimo. Ed ecco dunque che chi vi scrive ha vissuto i libri da adolescente, i film da ragazzo, ed è ancora qui da adulto ad attenderne con ansia la trasposizione videoludica. Purtroppo a dire il vero, in questo panorama noi videogiocatori abbiamo sempre sofferto la mancanza di una declinazione moderna del mondo di Hogwarts degna di questo nome, fatta eccezione per le parodie Lego che però fanno un caso a sé data la loro specificità. Uno dei giochi più attesi dell’anno, ma forse addirittura degli ultimi anni, è quindi finalmente arrivato, circondato da grandi speranze e altrettanto grandi timori. Un’opera vasta, profonda, dettagliata e minuziosamente curata dal team Avalanche che, è bene dirlo subito, ha trattato la materia con estremo rispetto e con tantissimo amore, discostandosi quanto basta dall’universo originale nato dalla penna di J.K. Rowling, creando una storia originale ma fedele, solida e credibile.
Come anticipato la storia narrata in Hogwarts Legacy è inedita e si discosta dall’arco narrativo che tutti conosciamo, collocandosi circa un secolo prima rispetto alla nascita del giovane Potter. Tuttavia il mondo di riferimento è talmente ricco, fedele e articolato che la sensazione sarà quella di ritrovare il comfort di un luogo a noi caro, nel quale potremo incontrare anche qualche vecchio amico. Il senso di deja vu è voluto e cercato dagli sviluppatori che non hanno fatto mistero delle proprie intenzioni, proponendo citazioni a iosa. Iniziamo l’avventura creando il nostro alter ego, scelto tra una vasta gamma di fisionomie e personalizzazioni, al quale sorprendentemente arriverà la famosa lettera via gufo, con tanto di convocazione per unirsi direttamente al quinto anno di studi ad Hogwarts. Peculiarità quest’ultima che ci verrà chiarita strada facendo. Ci farà compagnia nel viaggio verso la scuola di magia il Professor Fig, che ci introdurrà nei primi rudimenti di gameplay e, soprattutto, vivrà con noi l’attacco di un drago e del malefico Goblin Ranrok, lasciandoci intuire che la nostra esperienza sarà tutt’altro che priva di pericoli. Non procediamo oltre per non svelare altro di una trama che riesce ad essere piacevole ed accattivante, ricca di una quantità di materiale davvero notevole. La storyline principale infatti, già di per sé piuttosto corposa, viene accompagnata da una quantità di quest secondarie e di collezionabili davvero importante, tanto da farci mettere in stand by per diverse ore la trama principale per dedicarci a compiti accessori particolarmente sfiziosi.