Il malvagio re Kheel decide bene di tornare a minacciare il reame proprio ora, dopo 120 anni, costringendo un manipolo sgarrupato e variopinto di eroi a stringere un’alleanza loro malgrado e di fare tesoro delle loro differenze anziché di lasciarsi andare ad inutili dispute. Il cast principale è ben strutturato e ben caratterizzato, in grado di reggere con la propria involontaria comicità il potenziale di intrattenimento di Dragon Prana. Queste differenze non rimangono utili solo a fini narrativi in quanto anche la caratterizzazione di un party ben bilanciato è fondamentale per il prosieguo dell’avventura. Arrivando infatti a parlare del gameplay possiamo evidenziare come la struttura sia in tutto e per tutto estremamente classica, mutuata dai primi Dragon Quest ed in parte dal mondo mobile. La visuale 2D dall’alto richiama i suoi altisonanti ispiratori pur non riuscendo a raggiungerne i picchi estetici. Sia chiaro che la pixel art utilizzata è ben fatta e colorata, tuttavia dopo un po’ soffre di un certo appiattimento, soprattutto negli scenari e negli NPC, non troppo distinguibili l’uno dall’altro. Come forse era logico aspettarsi data la provenienza dal mondo mobile, Dragon Prana da il suo meglio in modalità portatile, mentre su TV presta il fianco esponendo fin troppo le sue lacune.
Tornano i tanto temuti combattimenti casuali, terrore di tutti gli RPG. Per fortuna gli sviluppatori hanno trovato un compromesso consistente nella possibilità di attivare una sorta di scorrimento veloce (valido anche per i dialoghi), utilissimo per grindare ma soprattutto per superare velocemente i combattimenti contro gli avversari più scarsi. I combattimenti più bilanciati però riescono ad essere abbastanza piacevoli ed avvincenti, grazie ad una buona dose di strategia da applicare. Il campo di battaglia è strutturato in una griglia sulla quale disporre il proprio party, disposizione che consente di evidenziare le migliori caratteristiche di ogni razza, da quelle più predisposte a prendere colpi in prima fila a quelle più avvezze agli attacchi dalle retrovie ma con poca forza vitale. Il menu è molto approfondito e ramificato, consentendo al giocatore una vasta scelta di opzioni di personalizzazione che vanno dal classico albero delle abilità tramite il quale migliorare ogni eroe, ad un ampio ventaglio di quest e sub quest. Avremo la possibilità di approfondire la conoscenza delle 20 razze che popolano questo mondo e delle tantissime tipologie di mostri che dovremo affrontare tramite un ricco bestiario, migliorare l’equipaggiamento, personalizzare la formazione del party, la strategia in battaglia, e acquistare nuove armi ed accessori in un ricco shop. Un po’ come in tutta la produzione anche qui la sua maggior risorsa è anche il suo maggior problema, cioè la sua inscindibile essenza retrò.
La recensione
Dragon Prana è un RPG vecchia scuola fatto con tutti i crismi ed al quale fondamentalmente non manca nulla. Tuttavia, la scelta di essere così duro e puro nell'essenza retro, è il suo maggiore pregio ma anche il suo maggiore difetto. La pixel art old school è piacevole ma a lungo andare un pò ripetitiva e anonima, il comparto audio nostalgico, il gameplay con pochi fronzoli. Tutto questo fa di Dragon Prana un gioco con le idee molto chiare e che chiede al giocatore di avere le idee altrettanto chiare al momento in cui decide di addentrarsi in un'avventura comunque ben narrata e con un cast spigliato e divertente.