Affianchiamo Chozen (non ne abbiamo mai abbastanza di Chozen) nella scelta di quale sarà il primo dojo di cui vivremo le avventure, tra i tre proposti in questo capitolo. Fedeli alla nostra passione, l’Eagle Fang di Johnny Lawrence ci chiama a sè con la forza di un assolo di chitarra elettrica sparato a tutto volume. Nel corso del gioco potremo completare tutte e tre le storyline, andando ad impersonare i protagonisti di ogni dojo nelle loro missioni per reclutare nuovi combattenti e vincere l’All Valley Tournament.
I personaggi sono doppiati dagli attori originali, aggiungendo un tocco di autenticità alla trasposizione videoludica della serie. I combattenti che recluteremo (28 in totale) potranno essere usati nel corso delle missioni, ma senza grandi differenze nei moveset, riducendo la varietà del gameplay. Le mosse includono le classiche combo da attivare con il pulsante ‘Y’ (alternate ad attacchi più potenti attivati con una pressione più lunga dello stesso tasto), una schivata e gli immancabili super attacchi, attivati tenendo premuto ‘ZR’ e uno dei quattro tasti del pad. Gli attacchi speciali, oltre a danneggiare i nemici, rilasciano bonus come HP, extra monete o extra Chi – il Chi è fondamentale per poter attivare gli attacchi speciali stessi. Gli attacchi speciali sono sicuramente una parte interessante del gameplay, con animazioni eccessive che più di una volta ci hanno strappato un sorriso compiaciuto, nonché la principale differenziazione nello stile di lotta dei personaggi. I combattenti hanno anche la possibilità di afferrare gli avversari, per poterli colpire o lanciare contro lo scenario. La progressione dei personaggi permette di sbloccare nuove abilità attraverso l’utilizzo delle monete o con oggetti specifici, e una piccola componente parkour permette di correre sui muri e scalare gli ostacoli per raggiungere oggetti nascosti.
In aggiunta allo Story Mode, in cui dovremo reclutare nuovi combattenti per il dojo e arrivare a competere nell’All Valley Tournament, il gioco propone la modalità Cobra Classics, in cui combatteremo negli scontri principali della serie TV, e la modalità All Valley Tournament, in cui lanciarci in una sfida PvP locale o Online. Insomma, gli ingredienti per dire che gli insegnamenti del maestro Miyagi sono andati a buon fine ci sono tutti, corretto?
Purtroppo non è così. Questa nuova fatica di Flux Games sposta la dinamica di gioco da uno scorrimento 2D ad arene tridimensionali, e il peggior nemico da combattere sarà la telecamera. Verremo assaliti da ogni lato, e ci ritroveremo a schivare costantemente per cercare di ricentrare la camera e riuscire a vedere contro chi stiamo combattendo. Il rilevamento dei colpi lascia a desiderare, e i risultati dei nostri sforzi per colpire un nemico non ci dà soddisfazione: manca energia, manca potenza. Gli attacchi speciali dei nostri combattenti aggiungono un tocco di epicità agli scontri, ma dopo poche attivazioni perderanno il loro fascino e ci lasceranno a destreggiarci contro la visuale. Risulta complesso capire quale sia la portata dei nostri colpi, o quale sia il momento giusto per sferrare un attacco.
Ai tentennamenti di gameplay si aggiunge uno sviluppo tecnico bisognoso di maggiore cura. Il framerate è purtroppo molto altalenante, portando a dei freeze non giustificati dalla qualità grafica del titolo, sia in caso di presenza di nemici sullo schermo, che nella loro assenza. Il gioco presenta numerosi bug e glitches che portano a vivere esperienze che, sommate ad un gameplay non propriamente brillante, diventano a tratti frustranti. Abbiamo riscontrato dei rallentamenti anche nelle sezioni di intermezzo, composte da una narrazione a sequenza di immagini che non giustifica queste incertezze. I minigame, che dovrebbero aggiungere varietà al gameplay, sono uno spunto interessante ma richiedono un miglioramento per poter essere goduti: così come sono aggiungono momenti di frustrazione all’esperienza.
Sicuramente molte criticità verranno sistemate con patch post-release, ma allo stato attuale il gioco fatica a procedere con fluidità.
Cobra Kai 2: Dojos Rising ci lascia con l’amaro in bocca. Da fan della serie sognavamo un miglioramento rispetto al capitolo precedente ed eravamo pronti a partecipare ad un All Valley Tournament degno del suo nome, ma questo secondo capitolo della saga ha dimenticato gli insegnamenti del Maestro Miyagi. Sarà necessario tornare a dipingere lo steccato per prepararsi ad una terza uscita degna del tatami più famoso degli anni ’80.
La recensione
Il carisma di Johnny Lawrence e dei suoi compagni di cinquine non è sufficiente a salvare una proposta incerta nell'esecuzione e provata da qualche bug di troppo.