OlliOlli World è uno dei giochi indie più curati e raffinati usciti negli ultimi tempi sul Nintendo eShop: come potete leggere nelle nostre recensioni, ci aveva convinto tanto nella sua versione base, quanto attraverso la prima espansione rilasciata solo qualche mese fa. In entrambi i casi ci si trova davanti a un prodotto solido, capace di riprendere le fondamenta dei precedenti capitoli, ma di rinfrescarle e adattarle a un level design ancor più intrigante, a una direzione artistica che con questo capitolo tocca i picchi più alti della serie e a un comparto tecnico (legato tanto alla resa grafica quanto ai controlli sopraffini) ancor più qualitativo che in passato. Un team davvero ispirato, capace di elevare la propria creatura al di sopra di quanto già precedentemente espresso, senza lesinare sulla quantità dei contenuti: se, infatti, già il gioco di base presentava un mondo ampio e una longevità nelle corde del brand (legata ovviamente a doppio filo al concetto di estrema rigiocabilità del tutto), il piano di espansioni afferma in maniera ancora più deciso ed evidente l’ispirazione dietro al gruppo di programmazione. Il primo pacchetto di contenuti scaricabili aggiuntivi (VOID Riders) è stato in grado di presentare discrete variazioni (ludiche e tematiche) sul tema, con uno spessore apprezzabile in termini di carne al fuoco, ma il quadro assume un valore ancor più competitivo con l’arrivo (puntualissimo, a soli 4 mesi di distanza) anche del DLC numero 2: Finding the Flowzone.
La seconda espansione appena rilasciata del titolo arcade a sfondo sportivo ricalca ovviamente a grandi linee le impostazioni del prodotto originale, con livelli platform da esplorare tramite la precisa esecuzione di movimenti e trick a bordo del vostro fidato skateboard, all’interno di un contesto sia ludico che finzionale a cavallo tra la verosimiglianza e la fantasia. Se, infatti, tutto in OlliOlli World esprime un distacco dal realismo (in chiave visiva ma anche tematica), è altrettanto vero che il feeling di gestione e controllo del mezzo di trasporto sono assolutamente familiari per tutti gli appassionati della materia in oggetto (soprattutto quelli amanti della sua interpretazione digitale, magari dopo aver passato ore e ore a lisciarsi i polpastrelli dei pollicini su Tony Hawk di Activicion). Questo sapiente mix di elementi, unito a un universo di gioco mai così ampio e a un generale innalzamento della raffinatezza dei percorsi (davvero intriganti nella loro capacità di porsi a metà del guado tra platform e simulazione sportiva, con elementi della disciplina intessuti finemente nella trama del level design più acrobatico) hanno generato un’ottima base di partenza sulla quale è poi intervenuto il carico di immaginazione più folle (ma sempre ben ancorato alle fondamenta del progetto in termini ludici) di VOID Riders: in essa la tematica aliena ha saputo arricchire di nuovi e inaspettati momenti di interazione il senso di sfida, ma anche di libertà espressiva, i vari trick realizzabili tramite skateboard, anche in condizioni fisiche piuttosto bizzarre e, pertanto, senza dubbio divertenti. Per quanto concerne Finding the Flowzone, possiamo dire che il canovaccio sia in qualche modo simile, ma non per questo privo di spunti originali.
La vera novità di questa aggiunta, infatti, risiede nelle caratteristiche delle condizioni climatiche della nuova area: come per VOID Riders, per accedere ai contenuti aggiuntivi bisognerà avanzare parzialmente nell’avventura del gioco base e sbloccare l’accesso a una sorta di nuova regione, all’interno della quale saranno presenti tutti i livelli del DLC, sempre caratterizzati da una specifica particolarità: le folate di vento selvaggio. Nella Flowzone, infatti, questo aspetto la farà da padrone, andando a innovare sulla meccanica di base dei grind e dei trick, aggiungendo un aspetto verticale molto spiccato e una libertà di espressione creativa ancor più marcata. Venendo sparati in aria, potremo sbizzarrirci in acrobazie degne di nota, svincolate da limiti fisici impellenti, ma non privi di pericoli: la scomparsa improvvisa del flusso potrebbe farci cadere rovinosamente a terra, mentre un suo repentino cambio di direzione finirà per causarci una perdita d’orientamento, giusto per fare due esempi. Senza contare i vari ostacoli fluttuanti che potranno posizionarsi sul nostro cammino..ehm, volo! Insomma: proprio per l’inaspettato e indecifrabile comportamento di questo elemento ambientale, i nostri riflessi saranno messi a dura prova a dovremo sempre essere pronti tanto a sfruttare i vantaggi derivanti da un’imperiosa folata, quanto mantenere alto il livello di attenzione per atterrare nel migliore dei modi o eseguire un trick per schivare determinati elementi ambientali che potrebbero procurarci danno e farci cadere (così da dover ripetere l’ultimo tratto del percorso). Libertà e responsabilità andranno quindi di pari passo e starà a noi ottimizzare le prime, per massimizzare risultati e voti. La qualità complessiva del level design si mantiene sui livelli ben più che apprezzabili già goduti nei mesi scorsi, con un pizzico di fantasia, e pertanto varietà, in più: un plauso agli sviluppatori!
Il comparto tecnico è del tutto in linea con il gioco base e con la prima espansione VOID Riders: titolo semplice, ma non per questo superficiale nel curare aspetti fondamentali per la resa ottimale del feeling come il sistema di controllo, la reattività e la fisica dello skate, la fluidità complessiva dell’esperienza e la concatenazione delle animazioni. Tutto il Finding the Flow è all’altezza dei predecenti quadri di OlliOlli World e, pertanto, si delinea come una delle produzioni indie più raffinate del 2022. Lo stile grafico soverchia poi quella che è l’analisi grafica sotto il profilo tecnico, con un carico di personalità invidiabile, sostenuto in questo caso da uno stile forse più variegato rispetto alla prima espansione, soprattutto sotto il profilo della palette di colori, capace di passare dai contrasti più accesi e decisi alle tinte più pastello. Ottima anche la colonna sonora, sempre in linea con lo spirito un po’ punk ma leggero del gioco in questione.
La recensione
Con la seconda espansione si conclude il viaggio di OlliOlli World, confermando tutte le sensazioni positive già riscontrate fin qui lungo il progetto del team di sviluppo. Ulteriori nuovi contenuti, nuove trovate ludiche, nuovi livelli per continuare a divertirsi secondo la struttura interattiva rodata, ma non pe questo banale o noiosa, di un brand ormai sinonimo di garanzia di qualità.