Doraemon Story of Seasons: Friends of the Great Kingdom: la recensione

Nobita e il suo magico amico tornano a vivere con noi nuove avventure, tra il mondo agreste e quello fantasioso delle loro tipiche disavventure

C’era una volta Harvest Moon, salvo poi disperdersi tra i meandri di una diatriba di diritti e licenze tra team di sviluppo e publisher, che finì per dare vita a diversi spinoff col nome originale (quelli oggi pubblicati ma anche sviluppati direttamente da Natsume) e a nuovi capitoli originali, ma sotto un nuovo nome (gli Story of Seasons del team di programmazione inventore dei titoli precursori, oggi gestiti da Marvelous). Da tutta questa caotica situazione, l’elemento più interessante per i giocatori è legato alla chiara volontà dei creatori di proporre episodi qualitativi, e non soltanto mere reiterazioni delle solite dinamiche, capaci di attirare l’attenzione anche di altri attori del settore e di generare iniziative inaspettate, sotto il segno della cura e della passione. Ed è così che è nato il progetto su commissione di Bandai-Namco a licenza Doraemon, inaspettato ma senza dubbio ben accolto da critica e pubblico qualche anno addietro su Nintendo Switch. Progetto capace evidentemente di soddisfare anche le varie case coinvolte, tanto da generare persino un seguito, sulle medesime dinamiche del precedente, ma con una storia del tutto inedita, nella quale immergersi con la leggera spensieratezza di un episodio del cartone animato: Friends of the Great Kingdom, qui recensito per voi.

Il titolo ci introduce alle vicende narrate attraverso alcuni brevi ma ben realizzati filmati, alternati ad alcuni momenti di dialogo tra personaggi realizzati con immagini semi-statiche e testi a scorrimento, che ci immergono fin da subito in un contesto assolutamente familiare ai più: sembrerà infatti subito di assistere a una delle classiche puntate del famoso anime, con tanto di mamma di Nobita pronta a strigliare lui (e il marito) per la loro pigra inettitudine, gli amici vittime di altrettante “angherie” da parte dei loro genitori e il malcapitato gatto spaziale a dover far da paciere, da un lato, e problem solver suo malgrado dall’altro: quale migliore soluzione ai problemi quotidiani di ogni giorno per un bambino, se non quella di fuggire lontano, anzi lontanissimo da sgridate, lavate di capo e compiti per la scuola? Ingiustizie intollerabili per i nostri eroi, soprattutto durante le vacanze estive! Ed ecco così che Nobita sfodera una delle sue geniali trovate: costringere Doraemon ad utilizzare uno dei suoi magici gadget tecnologici per iniziare un viaggio…nello spazio! Ovviamente, qualcosa non va per il verso giusto e a un certo punto gli improvvisati astronauti atterrano su un pianeta del tutto simile alla terra, ma popolato solo da malcapitati personaggi in fuga dai loro rispettivi mondi: che sia un pianeta parallelo? O una versione passato, piuttosto che futura, del nostro stesso globo terracqueo? A voi la scoperta, entrando a pieno titolo addentro al canovaccio dell’inedita trama proposta per l’occasione. Una trama semplice e accessibile, come ci si aspetta da Doraemon, ma non per questo priva di mordente e ganci, capaci di mantenere alta l’attenzione e la curiosità del fruitore, lungo tutto l’avventuroso percorso che vi attenderà proseguendo nel gioco.

Il titolo infatti mette sapientemente insieme tanto il contesto narrativo tipico del cartone animato di riferimento, riportandone quasi tutti i celebri crismi (dai personaggi ai toni, dagli oggetti particolari nella pancia del gatto spaziale al carattere inaffidabile del protagonista e via dicendo) quanto gli elementi ludici mutuati dalla famosa saga agreste Story of Seasons: il gioco possiede un’atmosfera davvero fiabesca, perfettamente in linea con la rilassante simulazione di fattoria, ambientando l’avventura in un paesaggio pittoresco, ma con elementi naturali realistici, come vento, luce e stagioni. Tutto però reso attraverso un’ottima direzione artistica che, se da un lato aiuta a nascondere i limiti tecnici di una produzione certo non di primissimo piano, dall’altro facilita l’immersione in un universo di riferimento coerente e capace di sospendere la nostra incredulità. Sarà piacevole guardare i fuochi d’artificio, ammirare le stelle o inseguire l’alba, rilassandosi creando piacevoli e indimenticabili ricordi con i personaggi della vicenda su questo strano pianeta chiamato Illuma. La cosa bella è che nelle dinamiche ludiche per così dire tradizionali, sono stati però coerentemente inseriti diversi aspetti presi dal cartone, in particolare con riferimento agli oltre 80 gadget segreti di Doraemon: si potranno usare oggetti come “Hopter” e “Mini raincloud”, per costruire una fattoria tra le nuvole, oppure sfruttare “l’Adapting Ray” per andare sott’acqua e coltivare perle. Insomma: il bucolico mondo del fu Harvest Moon, oggi ormai giustamente conosciuto come Story of Seasons, è reso alla perfezione, ma anche arricchito da ulteriori elementi capaci di ampliare la varietà e la diversificazione delle azioni più tradizionali a nostra disposizione, per un pacchetto almeno in parte inusuale, ma sempre coerente e divertente.

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