Se c’è infatti un aspetto assolutamente molto curato e ben riuscito in Before the Storm (come nel primo capitolo della serie, del resto) è proprio quello del canovaccio, inteso tanto come arco narrativo, quanto come elemento di reale interazione con il giocatore. Seppur in qualche modo maggiormente vincolato rispetto al precursore (a causa della sua stessa natura di prequel, necessariamente legato in termini di macro eventi a quanto quindi già raccontato nel primo capitolo della serie), il gioco riesce infatti appieno nel suo obiettivo primario: quello di coinvolgere il giocatore (che non è soltanto un “lettore”) all’interno delle vicende, lasciandogli in mano la netta sensazione di governabilità degli eventi stessi, grazie alle diverse scelte da operare tanto in fase di dialogo quanto in fase di selezione dei bivi narrativi più significativi all’interno della costruzione della storia raccontata. Questo fattore contribuisce enormemente al senso di immedesimazione, aumentando a dismisura la naturale sospensione dell’incredulità e finendo per tessere attorno all’attenzione del fruitore una fitta maglia di emozioni e sensazioni che sono alla base della produzione pubblicata da Square-Enix: il tutto è reso possibile senza dubbio non solo tramite la fine programmazione delle dinamiche ludiche, ma anche (forse soprattutto) grazie al coraggio di mettere in scena un plot non banale, incentrato su tematiche delicate, ma potenti. Avere come protagoniste due ragazzine minorenni, alle prese con droga, ribellione, drammi familiari, molestie, violenze, rapporti non binari e, in sostanza, tutto quel mare magnum di intricate complicazioni della vita adolescente nel mondo di oggi non è cosa né scontata né inflazionata e anche per questo il messaggio comunicativo degli sviluppatori arriva dritto al cuore, oltre e prima ancora che agli occhi e ai polpastrelli, di molti appassionati videogiocatori sparsi per il mondo.
Sotto il profilo tecnico, il gioco non appare poi così ottimizzato per Switch come avremmo potuto aspettarci da una versione originariamente intesa come una remaster. Il motion capture realizzato per aumentare il realismo della recitazione possiamo dire che funzioni piuttosto bene, senza dubbio evitando risultati disturbanti o ridicoli e, quantomeno nella maggior parte delle situazioni, migliorando effettivamente la resa cinematografica complessiva. Al contrario, i tempi di caricamento restano a tratti leggermente fastidiosi, soprattutto pensando a quanto potrebbe essere perfetta la fruizione episodica mordi & fuggi di un’opera come questa, su Nintendo Switch; allo stesso modo, il ritardo nel caricamento di alcune texture e piccole ma presenti incertezze nel frame rate, con tanto di rallentamento di alcune animazioni, rischiano a volte di spezzare l’immersività della messa in scena. Buono invece il versante sonoro, tanto nel doppiaggio quanto nella colonna sonora, per un pacchetto di insieme comunque più che sufficiente (soprattutto grazie all’ottima, fresca, giovane e moderna direzione artistica).
La recensione
Meno ricco e convincente del primo capitolo, ma pur sempre intrigante, Before the Storm completa una raccolta imperdibile per gli amanti delle avventure testuali a finali multipli, nonostante un upgrade tecnico non poi così eccelso rispetto alle versioni originali. L'audacia nell'affrontare determinati temi, senza dubbio attuali e non banali, unita alla natura episodica della produzione, particolarmente adatta alla fruizione ibrida possibile solo su Nintendo Switch, rendono l'offerta ben più che appetibile.