Sono passati poco più di sei anni dal lancio di NieR:Automata, un titolo in grado di ridefinire molte delle regole degli action RPG e di rimanere impresso nella memoria come pochi. Ritmo frenetico, direzione artistica sublime, regia cinematografica ed una trama all’apparenza banale ma in grado di fiorire livello dopo livello, questo e molto altro rappresenta una delle tante vette raggiunte dalla penna di Yoko Taro. Se a questa firma d’autore aggiungiamo lo sviluppo da parte di PlatinumGames Inc., un’istituzione nel campo degli action (Bayonetta, Wonderful 101, Astral Chain solo per citarne alcuni) e la collaborazione con SQUARE ENIX, allora possiamo mettere tranquillamente la mano sul fuoco, scommettendo sul risultato finale. NieR:Automata dal lancio multipiattaforma ha raggiunto e superato il notevole traguardo delle 5 milioni di copie vendute, è dunque con molte aspettative, ed un pizzico di timore, che ci siamo approcciati a questo porting per switch. La versione Switch, che va sotto il nome di NieR:Automata The End of YoRHa Edition, oltre al gioco base include due DLC ad arricchirne l’esperienza. Il primo è il DLC 3C3C1D119440927, che include tre ulteriori ostici colossei e costumi aggiuntivi, mentre il secondo, il 6C2P4A118680823 è esclusivo per Switch ed include sei nuovi costumi e quattro nuovi accessori con cui modificare l’aspetto dei character. Il DLC include anche due skin per pod basati sul popolare NieR Re[in]carnation, spin off della serie rilasciato su piattaforme IOS e Android.
Una breve introduzione ci mette nei panni, o meglio nell’esoscheletro, di 2B una androide guerriera dotata di una serie di skill di combattimento letali. La nostra missione di ricerca è stata un completo disastro e per una serie di fortunosi eventi ci ritroviamo ad essere l’unico sopravvissuto dell’equipaggio. Apprendiamo ben presto che l’umanità è pressoché estinta, ed è stata costretta a rifugiarsi sulla luna per sfuggire all’attacco delle biomacchine. Per fronteggiare questa minaccia all’apparenza insuperabile gli umani hanno creato la squadra Yohra, composta da androidi il cui unico obiettivo è appunto fronteggiare le biomacchine, creature robotiche che hanno invaso la terra e che variano per forma e dimensione da piccoli robottini fino a raggiungere la titanica e temibilissima classe Goliath. 2B, letale androide della quale seguiremo le peripezie, fa parte appunto di questa squadra speciale, e cercherà di svelare il mistero celato dietro la secolare battaglia tra uomini e biomacchine. Quello che apparentemente sembrerebbe il classico canovaccio narrativo Sci-Fi con alla base la guerra tra uomini e macchine, strada facendo si rivela essere una storia molto più profonda, in grado di toccare corde emotive importanti e di far sorgere più di una riflessione nel giocatore.
Il combat system rasenta la perfezione, grazie ad un bilanciamento ottimo e ad un setting di comandi preciso e altamente intuitivo. Avremo il classico attacco leggero e attacco pesante, con relative combo e differenti tempi di caricamento, l’utilissima schivata (che se usata con il giusto tempismo aprirà la strada a ghiotte opportunità di attacco) e l’ausilio di un pod, fedele robottino in grado di sparare a distanza. Le boss fight in particolare sono davvero divertenti oltre che altamente scenografiche, dovendo talvolta fronteggiare titanici nemici che vanno ben oltre le dimensioni di quanto possiamo vedere a schermo. Sarà fondamentale un attento lavoro di scouting atto ad imparare i pattern di attacco dei nemici, oltre che grande tempismo nelle schivate. Il tutto è comunque sempre molto ritmato, a volte persino forsennato e quasi caotico, soprattutto quando a schermo avremo decine di avversari da tenere a bada. In tutto questo ha un ruolo molto ben calibrato la colonna sonora originale, memorabile ed in grado di accompagnare con precisione e con i giusti cambi di ritmo ogni aspetto dell’avventura.