Nelle nostre case siamo ormai abituati a delegare le mansioni più noiose, o magari quelle più ripetitive, ad una pletora di assistenti vocali, device più o meno smart, domotica e quant’altro. Tralasciando valutazioni su quanto sia opportuno o meno demandare tutte queste attività a sistemi interattivi in grado di tracciare le nostre abitudini di comportamento e di consumo, estraendone elementi preziosi in termini di marketing, è indubbio che questi elementi ci facilitano la vita. Probabilmente al contempo ci lobotomizzano un pochino, ma ci liberano un sacco di tempo. Tra questi hanno certamente un ruolo di spicco i robot aspirapolvere, basta programmarli ed in nostra assenza tirano la nostra casa a lucido. Appartiene a questa categoria Dusty McClean, un piccolo robot aspirapolvere giallo che suo malgrado diventa un essere senziente durante un episodio criminoso ai danni dei suoi padroni umani. Durante un brutale attacco infatti la famiglia umana di Dusty viene rapita ed il piccolo ma coraggioso robot schiantato contro un televisore. Per qualche motivo a noi ignoto, Dusty in questo impatto finisce in una sorta di realtà plasmata sulla falsa riga dei programmi tv anni ’90. Da questo punto il robottino dovrà farsi strada nel suo viaggio di vendetta attraverso le stranezze dei film e serie tv di quel periodo e, cosa non da poco, tornare nel mondo reale e salvare la sua allegra famiglia. L’incipit è senza dubbio curioso ed invitante, la realizzazione pratica del gioco lo sarà altrettanto?
Justice Sucks, è un bizzarro action stealth fortemente ironico e che non disdegna splatter, umorismo macabro e tanti litri di sangue. Il titolo è stato sviluppato dal piccolo studio indie australiano Samurai Punk e pubblicato dagli statunitensi TinyBuild. Seguiremo come anticipato le avventure del robottino Dusty, aspirapolvere dal cuore buono ma con un alter ego feroce e spietato che spesso prenderà il comando delle azioni, Sexy McClean. Con il duo Dusty/Sexy dovremo farci strada, senza farci scoprire, attraverso una serie di livelli ispirati ai classici della tv americana anni ’90, cattivi iperpompati, estremamente muscolosi ed altrettanto idioti, casette all’apparenza perfette ma con segreti che sarebbe meglio non svelare, incantevoli crociere su navi che ricordano Love Boat.
Dusty non ha propriamente un arsenale a sua disposizione per eliminare i nemici ma i suoi circuiti sono ben attivi ed in grado di utilizzare l’ambiente circostante a proprio vantaggio. Ad esempio potremo utilizzare degli innocui ventilatori da soffitto come delle ghigliottine, mandare in corto circuito dei quadri elettrici per friggere il malcapitato di turno, o attivare dei super poteri alimentati dalla enorme quantità di sangue spillata qua e là (come ad esempio una turbo carica in grado di spazzare via tutto quello che ci sta di fronte). In realtà l’aspetto più divertente di queste eliminazioni è il fatto che gli sviluppatori ci lasciano scegliere tra uccisioni classiche ed un po’ banali ed uccisioni stilose e creative (aspetto che chiaramente viene anche premiato con un punteggio migliore). Ad esempio potremo creare delle pozze d’acqua e solo dopo attivare un quadrante elettrico, in modo da friggere con stile più nemici in una volta sola; oppure aprire il gas di una cucina e poi accendere il forno, per bruciare tutti i cattivi presenti nella stanza, e così via. Il set di comandi è molto intuitivo, grazie al dorsale sinistro si entrerà in una sorta di modalità scanner tramite la quale vengono evidenziati gli elementi con i quali è possibile interagire e, una volta selezionati con l’analogico, si potrà attivare la trappola semplicemente con il dorsale destro.
Il nostro roomba d’assalto chiaramente non può però sostenere dei combattimenti corpo a corpo e quindi dovrà sfruttare le sue dimensioni ridotte per nascondersi sotto tavoli, letti o poltrone ed intrufolarsi nei condotti d’arezione per non farsi scoprire. In caso fosse necessaria una ritirata veloce si potrà consumare una tacca di batteria attivando il boost, da usare con molta parsimonia per non rimanere a secco. L’aspetto stealth, parte piuttosto centrale del gameplay, di Justice Sucks è ben curato e tutto sommato godibile, con i goffi e muscolosi cattivi intenti a perlustrare l’area di gioco con pattern soddisfacenti ed in grado di fornire un buon livello di sfida. Il comparto grafico è chiaro, piacevole e colorato con una visuale isometrica verticale che come stile ed animazioni ricorda un po’ i Sims, oltretutto condito da tanto umorismo dark che stempera la gran quantità di sangue che spesso inonderà lo schermo (per chiarire, il nostro aspirapolvere dovrà letteralmente tritare ed aspirare i nemici sconfitti per farne sparire le tracce).
La recensione
Tante buone idee realizzate con ironia e un pizzico (anche due) di cattiveria, così si potrebbe riassumere l'esperienza di gioco provata con Justice Sucks. Nascondersi sotto un tavolo ed attivare un ventilatore per decapitare un cattivo da soddisfazione ed è parecchio divertente. Ancora di più lo sono le combo stilose che gli sviluppatori hanno messo a nostra disposizione. La grafica colorata e rassicurante fa da bizzarro contrasto alla quantità di sangue a schermo ed all'umorismo un pò dark del titolo.