Dal punto di vista ludico, il titolo vi chiederà di prendere dimestichezza coi controlli…per muovervi nell’ambiente circostante, con le leve analogiche; per scattare ed evitare gli attacchi altrui, coi tasti dorsali; per sparare i vostri attacchi, coi tasti frontali. In pratica le interazioni si esauriscono qui, mettendovi sin da subito in guardia in merito alla complessità e alla stratificazione dell’opera. Un titolo che proporrà diversi nemici a schermo, lungo un percorso d’avventura volontariamente stereotipato, tra nemici base e boss di livello, da superare tramite basiche conoscenze di controllo e riflessi, ma a tratti anche decifrando le azioni necessarie per proseguire lungo il passo successivo dell’opera, leggendo tra le righe della programmazione. Cosa devo fare? Dove devo andare? Chi devo sfidare? Ci si aspetta che entri in quella porta, o che dialoghi con quel personaggio? Pensate come gli spensierati sviluppatori e nessun piccolo enigma sarà più di questo, un semplice passatempo per ricominciare a sparare i proprio cubi neri contro le sagome bidimensionali dei nostri avversari, trovando soddisfazione nel tornare alle semplici ed umili origini di questo mezzo di intrattenimento di massa.
Parlare di analisi tecnica per questo titolo è quasi una perdita di tempo, ma preferiamo invece scendere nel terreno dell’autorefernzialità ironica del team di programmazione e parlare di una fluidità solida, probabilmente arroccata attorno ai 30fps anche nelle situazioni più convulse (che consistono di 4 o 5 nemici a schermo, al massimo); di una pixel art pulita, falsamente bidimensionale ma in realtà programmata sapientemente per esprimersi in un ambiente tridimensionale, con una parallasse reale e non simuata; di texture efficaci nella loro abilità di contrapporre colori neutri come il bianco e il nero, affiancandoli a diverse tonalità di grigio, per sottolineare pattern, texture e variazioni ambientali di notevole pulizie e di facile lettura, aiutando in ogni frangente la giocabilità da parte del fruitore. Il sistema di controllo è sapientemente programmato per adattarsi alle diverse possibilità di fruizione offerte dalla natura ibrida di Nintendo Switch, così come il sistema di salvataggio automatico, ben implementato.
La recensione
Restless Soul non si stanca mai...di farci sorridere. Il gioco è forse uno dei titoli con meno pretese pubblicato quest'anno sull'eShop di Nintendo Switch, ma con la sua estrema a volontaria semplicità richiama alla mente i costrutti fondanti e fondamentali del medium videoludico, intrattenendoci per la sua breve e leggera durata.