Xenoblade Chronicles 2: l'importanza del suo successo – Pagina 3 di 3

Dopo le difficoltà commerciali del primo episodio, il seguito ha cementato la saga agli occhi del grande pubblico e ora il futuro è più roseo che mai per Monolith Soft.

di Nuas82

2 anni fa

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Il successo del secondo capitolo numerato della saga è completo e totale, come potete vedere anche dai numeri ufficiali riportati nella tabella sottostante in chiusura del nostro articolo, ma cosa comporta per Nintendo, per Monolith Soft. e per i fan della saga? La risposta arriva, paradossalmente, dal primo (inizialmente bistrattato) capitolo della serie. Nel 2020, infatti, viene rilasciato in esclusiva per Switch una nuova versione del gioco chiamata Xenoblade Chronicles Definitive Edition. Nonostante si tratti della terza versione dello stesso gioco (per quanto arricchito da un intero nuovo capitolo inedito, chiamato Future Connected, e da una veste grafica senza dubbio riammodernata), il gioco ottiene quel riconoscimento commerciale che gli era stato negato in passato. il titolo infatti supera nel giro di pochissime settimane i risultati delle precedenti incarnazioni e al 31 marzo 2021 raggiunge (con la potenzialità di continuare a vendere per tutta la durata di vita della Switch sul mercato) un totale di 1.520.000 copie vendute nel mondo. Numeri importanti, per una remaster di un titolo osannato dalla critica ma accolto con freddezza dal pubblico, almeno in prima battuta, che testimoniamo senza dubbio l’enorme successo dell’hardware su cui questa terza versione è stata resa disponibile, ma anche in maniera innegabile la nomea del brand evidentemente aumentata rispetto al passato, grazie all’enorme cassa di risonanza portata dal secondo capitolo.

Un ulteriore aspetto davvero significativo del successo commerciale del secondo episodio numerato della serie è l’investimento che Nintendo continua a fare per l’espansione del team di sviluppo: da sempre avversa ad acquisizione e ampliamenti selvaggi della propria forza lavoro, la casa di Kyoto ha visto e continua a vedere proprio in Monolith Soft. un’eccezione piuttosto significativa. Se infatti nel 2017 i membri dello staff capitanato da Takahashi erano 143 (fonte Wikipedia, pagina italiana), a fine 2021 il numero di dipendenti era salito addirittura a 273 membri effettivi, senza alcun segno di frenata nella continua e costante crescita. Una ulteriore testimonianza di quanto Nintendo creda nel lavoro svolto da questo gruppo, e al contempo un segno evidente della soddisfazione della casa madre nei confronti del loro lavoro: senza dubbio per quanto concerne la qualità delle produzioni, ma è innegabile come il riscontro commerciale sia stato una chiave fondamentale per questo approccio che va ben oltre il semplice mantenimento della struttura e, anzi, fa di essa una di quelle con maggiori investimenti da parte dell’headquarter.

Xenoblade Chronicles 2 è stato pensato e pianificato per ottenere il massimo dal suo sviluppo e dal suo rilascio, inserendosi alla perfezione nella lineup del primo anno di una console di enorme richiamo commerciale. Il risultato è quello di avere oggi un nuovo pilastro, sicuro di vedere nuove incarnazioni sui prossimi hardware di Nintendo, essendo entrato nel novero di quei sicuri million seller che possono rappresentare non solo un fiore all’occhiello della lineup della casa di Kyoto, ma anche un ritorno economico dell’investimento. Pur non essendo nella cerchia di produzioni come Zelda o Mario, infatti, ad oggi Xenoblade ha il potenziale di vendita paragonabile a serie come Fire Emblem o i migliori titoli sportivi dell’idraulico baffuto. Un potenziale che, a breve, potrà essere ulteriormente confermato dall’ormai imminente rilascio di Xenoblade Chronicles 3 che punta senza ombra di dubbio al traguardo dei 3 milioni di copie (obiettivo raggiungibile forse anche dal secondo episodio, qualora i numeri sopra citati vengano confermati ufficialmente nel corso dei prossimi mesi). il giusto tributo all’opera di Takahashi e dei Monolith Soft.? A voi deciderlo: a nostro giudizio sì, senza dubbio!