Il made in Italy è famoso in tutto il mondo, ma ancora non per quanto riguarda i videogame: nell’ambito dello sviluppo di opera di intrattenimento audiovisivo interattivo siamo ancora parecchio indietro rispetto a molte altre realtà del mondo, persino della nostra stessa Europa, ma possiamo augurarci che questo un giorno possa cambiare. Se, accanto a realtà più affermate come Milestone, stanno infatti fiorendo piccoli team pronti a infondere tutta la loro creatività e abilità verso questo tipo di produzioni, il futuro fa ben sperare. Senza dubbio lo sviluppo sempre più poderoso dell’ambito digitale, unito alla possibilità di autopubblicazione e all’enorme successo di svariate piattaforme e dei loro relativi store (come l’eShop di Nintendo Switch) offrono possibilità un tempo negate e chissà che un domani gli equilibri non saranno molto diversi da quelli che conosciamo oggi. Una cosa è certa: Vesper – Zero Light Edition ha tanta passione, unità a più che discrete qualità e anche solo per questo non dovete farvelo sfuggire. Se poi pensate che il piccolo team di sviluppatori è del Bel Paese…beh, motivo in più per accompagnarci nell’affascinante viaggio di questa recensione!
Vesper: Zero Light Edition è un’avventura visionaria e misteriosa ambientata in un mondo decadente colmo di trappole e di misteri da risolvere, dove le tue scelte possono cambiare il futuro di un intera razza. Seven è un piccolo androide perso in un mondo abbandonato, reso pericoloso dalle vestigie di un’antica civiltà. Inizialmente senza poteri, o abilità per sconfiggere i suoi inseguitori, Seven entra in possesso della Drive Gun, un’antica arma capace di assorbire la luce, controllare le menti e capovolgere le sorti dello scontro. A quel punto sarà possibile usare la Drive Gun per assorbire le fonti di luce e creare zone d’ombra in cui nascondersi. Iniettando inoltre le luci assorbite all’interno di antichi marchingegni, sarà possibile aprirsi nuove vie e attivare trappole mortali per proseguire nel gioco. Controllare le menti dei nemici utilizzando la Luce e sbarazzasene dopo aver sfruttato le loro abilità vi consentirà di prendere il controllo del vostro destino, decidendo le sorti di un’intera specie. Queste sono le premesse e la cornice narrativa di un’opera affascinante, per l’universo diegetico messo in piedi dagli sviluppatori e per le atmosfere con cui le gesta di Seven vengono raccontate, sin dal primissimo momento, fino alla conclusione agrodolce della sua epopea.
L’atmosfera di gioco è infatti l’elemento senza dubbio più riuscito dell’intera avventura: il gioco si svolge senza alcun dialogo, in una canovaccio affascinante e intrigante che si snoda davanti agli occhi ammaliati del fruitore sorreggendosi unicamente sul susseguirsi di immagini e sugli effetti sonori ambientali, riuscendo nonostante questo a raccontare una storia intensa che sarà capace di tenere gli occhi incollati allo schermo e le mani ben salde sul pad. Il silenzio è parte integrante del mondo diegetico messo in scena, consentendoci un livello di immedesimazione supremo, all’interno di un contesto complesso, articolato e almeno inizialmente disperato. Tutto è guerra, tutto è distruzione, solitudine e pericolo: il senso di sopravvivenza che permea l’opera sin dalle primissime battute vi accompagnerà per tutto il percorso del gioco, anche grazie a una serie di elementi di gameplay assolutamente coerenti fra loro e con l’universo di riferimento. In sostanza, lo sforzo del team italiano è curato come opera d’insieme, pur avendo nella direzione artistica e nelle sue scelte stilistiche l’apogeo qualitativo dei propri valori di produzione.