Run: The World In-Between: la recensione

Una corsa forsennata per fuggire da un passato misterioso e per recuperare i propri ricordi.

In uscita oggi su PC e Switch quello che stiamo per recensire in questo articolo è il classico esempio di un gioco la cui essenza è riassunta perfettamente nel titolo: Run (Corri), chiaro e semplice. Run: The World In-Between si inserisce infatti in quel filone di action-platform interpretati in chiave endless runner nel quale appunto l’obiettivo primario è quello di correre a perdifiato, evitando gli ostacoli posti nel percorso, fino al completamento del livello. Sviluppato e distribuito da due piccoli studi francesi Team Run e PID Games, Run ha un feeling molto retro, con una piacevole grafica in pixel art che strizza l’occhio alle produzioni dell’epoca degli 8-bit, realizzata dall’artista francese Encre mecanique.  

Per dare un po’ meglio l’idea di quella che è stata la prima sensazione all’avvio del gioco potremmo dire che è un po’ come se avessero calato Celeste, premiato platform indie in pixel art, nelle atmosfere frenetiche di Super Meat Boy, il difficilissimo runner avente per protagonista un cubetto di carne. Lo scorrimento orizzontale, al contrario del colorato concorrente, non è automatico ma dipende dai nostri movimenti a schermo, quindi quando gli ostacoli ambientali lo consentono è anche possibile tornare indietro e aggirare l’ombra che ci perseguita. I livelli di gioco si susseguono uno dopo l’altro in un crescendo di difficoltà in grado comunque di guidare il giocatore nel proprio miglioramento, imparando via via nuove ed utilissime skills come il doppio salto, l’arrampicata verticale o il tuffo orizzontale.

La nostra avventura inizierà dopo una brevissima introduzione nella quale ci verrà data qualche nozione riguardante il mondo di mezzo, una sorta di purgatorio delle anime perdute che ci vedrà protagonisti di una continua corsa verso la luce e la vita. Ad ogni run il livello di gioco è diverso dal precedente grazie all’ormai nota generazione procedurale, che consente, di volta in volta, la creazione di un livello random sulla base degli elementi sbloccati fino a quel momento. La nostra protagonista sarà costantemente inseguita da una entità misteriosa che rappresenta tutti i nostri fallimenti nonché tutti i tentativi dei nostri predecessori. Questa presenza ci metterà costantemente sotto pressione anche se, strada facendo, impareremo qualche trucchetto per aggirarla e persino schernirla, con una buona dose di coordinazione e sangue freddo. Se nei primi livelli la sfida appare piuttosto semplice, già dopo una mezz’ora apparirà evidente che per portare a casa la pelle serviranno tante tante prove e tanta tanta pazienza. Run: The World In-Between chiede al giocatore infatti di fare molto trial and error prima di conquistare i livelli più avanzati, rendendo talvolta l’esperienza di gioco un po’ frustrante, ma senza dubbio appagante nel momento della vittoria. Ad ogni livello completato andremo a riempire delle ampolle, rappresentanti parti di ricordi che pian piano andranno a svelare la trama e a chiarire la nostra provenienza e la reale natura del mondo di mezzo. Stesso discorso vale per le gemme, che se raccolte consentono di sbloccare dalla run successiva nuovi elementi ambientali in grado di arricchire lo scenario.

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Se da una parte però è gradevole la struttura tramite la quale sveliamo passo dopo passo elementi addizionali dello scenario (ossia ricordi), questi non sono poi così incisivi nel cambiare la struttura e la caratterizzazione del gioco stesso. La sensazione dopo un po’ è quella di ripercorrere bene o male sempre la stessa strada, giusto con qualche elemento in più qua e là ma con un livello di difficoltà sempre più alto. Dopo qualche centinaio di morti potrebbe subentrare un po’ di mancanza di stimoli, vuoi per la non troppo varietà negli elementi e negli scenari, vuoi per il livello di sfida a un certo punto fin troppo punitivo. Esteticamente Run ha senza dubbio una sua personalità molto spiccata, grazie alla scelta stilistica di una pixel art semplice ma piacevole, pulita anche nei momenti più frenetici della fuga. Di pari passo anche la colonna sonora composta da motivetti accattivanti e coerenti con lo stile impostato verso la citazione ai classici in 8 bit.

La recensione

6.5 Il voto

Se avete tanta pazienza e tanto sangue freddo Run: the World In-Between è la sfida che fa per voi. Un platform runner stilisticamente molto ricercato sebbene un pò privo di mordente e di varietà dopo alcune ore di gioco. Il level design è studiato per un giocatore estremamente attento e dotato di ottimi riflessi, aspetto che per i meno attenti potrebbe risultare alla lunga un pò frustrante.

Valutazione

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