Uno degli elementi più interessanti di questa proposta indipendente, che è tutta incentrata sul puro loop del gameplay senza molti fronzoli imbellettati in merito ad altri aspetti dei valori di produzione, è il continuo ampliamento delle mosse a nostra disposizione per superare ostacoli che, a loro volta, aumentano di intensità mantenendosi sempre su discreti livelli di diversificazione. La crescita e la varietà delle situazioni ambientali che ci ostacoleranno la progressione dovrà quindi essere affrontata con abilità, ma anche con un pizzico di fantasia nell’utilizzo delle diverse azioni realizzabili dal bizzarro protagonista della vicenda: ecco così che, se inizialmente si tratterà prevalentemente di valutare la tempistica dei nostri movimenti o la lunghezza del salto da compiere, ecco che a un certo punto dovremo necessariamente eseguire uno scatto per poi spiccare il balzo turbo affinché l’eroe possa nutrire qualche speranza di sopravvivere alle lame rotanti che si muovono lungo binari irti di spuntoni su un mare di schiuma assassina. Arzigogolato? Beh, risulta comunque più semplice a dirsi che a farsi, per cui…preparatevi! Chi di voi avesse già provato ed apprezzato titoli come Super Meat Boy: Forever, ad esempio, sa già più o meno cosa aspettarsi, mentre per tutti gli altri diciamo solo che pagheremmo pur di vedere le vostre facce anche solo dopo i primi cinque calzini recuperati!
Il versante tecnico di giochi di questo tipo passa forse un po’ in secondo piano, muovendosi su un livello artistico poco caratterizzato e su un versante di complessità visiva poco appariscente, eppure alcune parole vanno spese su determinati aspetti in realtà fondamentali proprio per la natura prettamente ludica della produzione. Il gioco, infatti, pur non presentando una direzione artistica particolarmente distintiva né elementi grafici mozzafiato, riesce a garantire una fluidità granitica, assolutamente indispensabile in un titolo che vuole fare della precisione e del dettaglio d’esecuzione un perno imprescindibile della sua fruizione. Cosa altrettanto importante, non si nota né percepisce alcun tipo di latenza tra gli input impressi dal giocatore e l’output a schermo, garantendo sempre un feeling perfetto nel controllo dell’avatar e delle sue azioni e animazioni. Tutto questo, come detto, non arriva quindi a proporre un colpo d’occhio memorabile, ma riesce a pieni voti laddove non doveva minimamente fallire: offrire un senso di immersione totale al giocatore, offrendogli la possibilità di dimostrare realmente le proprie capacità, fallendo solo per demeriti propri e mai per mancanze di programmazione. Inutile sottolineare come questo tipo di produzione si riveli perfetta, sia a livello tecnico che per metodologia e tipologia di gioco, per la fruizione in modalità portatile.
La recensione
Follia e divertimento in Sockventure: dalle premesse fuori di testa all'esecuzione che fuori di testa manderà voi, o quantomeno coloro che avranno il coraggio di mettere alla prova i propri riflessi contro le macchinazioni malvagie di questa diabolica lavatrice