È proprio la fase esplorativa a rivelarsi la più stimolante e divertente, con un intricato schema di missioni secondarie che spingono ad attraversare in lungo e in largo Isola Carcarea e l’arcipelago circostante. Lo sviluppatore ha scelto di procedere lungo la via dell’omaggio agli RPG 16-bit praticamente senza scendere a compromessi, laddove invece probabilmente qualche adeguamento ai nostri tempi avrebbe reso il gioco più fruibile. Ad esempio i menu sono un po’ macchinosi da consultare e piuttosto scarni. Raggiungere le pozioni o i consumabili richiede ogni volta di accedere e sfogliare il menu portando via qualche secondo di troppo. Una scorciatoria a partire dalla schermata di gioco sarebbe stata davvero utile. Stesso discorso per il comparto audio che è composto da motivetti orecchiabili ma molto semplici e a lungo andare un pochino tediosi.
I dungeon sono ben studiati e stimolanti, portandoci spesso e volentieri a ripercorrere determinate aree di gioco solo dopo aver sviluppato determinati poteri ed abilità, ad esempio il potere di frantumare determinate rocce con le bombe, premiando quindi giustamente il backtracking. Allo stesso modo i combattimenti, in particolare quelli con i boss sono ben tarati, anche se soffrono un po’ troppo un setting di comandi non precisissimo, che spesso ci porterà ad orientarci in modo imperfetto portandoci ad una morte prematura. Anche orientarsi in modo corretto per interagiere con gli elementi ambientali a volte risulta un pò macchinoso, proprio per lo stesso motivo. La trama, pur nel suo essere piuttosto classica, riesce a intrattenere e ad essere piacevole con una discreta mole di testo che però, purtroppo, è localizzata in molte lingue ma non in italiano, rendendo a volte un po’ pesante seguire tutte le sotto-trame.
La parte narrativa è probabilmente uno degli aspetti più gradevoli e profondi di questo titolo, con una mole di dialoghi davvero importante non solo per quanto riguarda i personaggi principali dell’avventura ma anche da parte dei semplici NPC che avranno sempre qualcosa di interessante da dirci. Il livello di difficoltà tutto sommato è ben tarato, con la possibilità tra l’altro ad ogni morte di Tilia, di ripartire a pochi passi di distanza, senza l’assillo del salvataggio e soprattutto senza costringerci a ripercorrere aree già visitate in caso di sconfitta. Questo aspetto è oltretutto gradito dato che non è disponibile sulla mappa la possibilità di spostarsi rapidamente da una sezione all’altra.
La recensione
Ocean's Hearth è senza dubbio un RPG onesto nelle sue intenzioni e nella realizzazione. Avviando il gioco sappiamo esattamente qual'è il mondo di riferimento, realizzato con cura e graficamente piacevole. Il maggior pregio è sicuramente una narrazione profonda ed interessante, che spinge il giocatore ad addentrarsi anche nelle molteplici sub-quest. Convincono un pò meno i comandi, talvolta imprecisi soprattutto nelle intereazioni ambientali e nei combattimenti, ed una colonna sonora non memorabile.