Blue Reflection: Second Light: la recensione

Viviamo l'avventura di queste giovani e sperdute ragazze, inaspettatamente coraggiose e battagliere grazie al legame che le unisce nella speranza di tornare a casa

Uno dei vantaggi dell’ottima collaborazione tra Koei-Tecmo e Nintendo, risalente addirittura a prima del lancio della console e al suo evidente successo commerciale, è l’arrivo su Switch di svariate serie precedentemente riservate ad altre piattaforme e quindi, tendenzialmente, piuttosto nuove ed originali per il pubblico di riferimento dell’hardware ibrido della casa di Kyoto. Svariati sono i casi di produzioni esistenti che su Switch hanno trovato nuova linfa per la riproposizione di episodi passati capaci di preparare l’arrivo delle nuove incarnazioni contemporanee di quegli stessi brand (Atelier, sto guardando te!), come nel caso di Blue Reflection. Serie nata in casa Gust, sbarca ora con il secondo capitolo anche sulla console di Nintendo, con il suo carico di belle ragazze, misteriose cornici narrative e intriganti scelte di gameplay. Scopriamolo assieme!

Il presupposto narrativo di questo secondo capitolo ci viene riassunto ed introdotto nelle fasi iniziali, così che anche i neofiti della serie (che su Switch non saranno pochi, ovviamente) possano comprendere appieno le vicende che si svolgono davanti ai loro occhi e restare coinvolti nel canovaccio del racconto. Ed eccoci così nei panni di una (o meglio, tre) giovani ragazze, intrappolate in uno strano mondo sospeso, al di fuori della loro realtà quotidiana. Un mondo meraviglioso, ricco di magia e scorci poetici, ma pur sempre un limbo. Che, per altro, negli ultimi giorni sembra anche assediato da presenze nefaste: accanto infatti al rifugio sicuro in cui le ragazze si sono ritrovate, assieme, le giovani scoprono un sentiero verso nuove regioni di questo universo sospeso e decidono di esplorarlo, sperando di ritrovare la strada di casa. Ma, pur sperando che la meta sia realmente in fondo a questo percorso, l’avventura non sarà così semplice: le nuove aree sono infatti infestate da mostri e creature pericolose, pronte a mettere a repentaglio la vita delle ragazze protagoniste del racconto.

Blue Reflection Second Light: il nuovo JRPG di Gust e Koei Tecmo

All’interno del mondo di gioco i personaggi si troveranno davanti a due attività principali, guidate dal giocatore: la prima sarà la raccolta dei numerosi collectible ambientali, necessari per cucinare (così da creare elementi consumabili) piuttosto che per costruire (armi per loro o nuove aree per l’accademia che funge da hub nel titolo). Ma soprattutto, si troveranno a dover fronteggiare numerosi nemici, durante le fasi di battaglia che si attiveranno durante quelle di esplorazione. L’obiettivo è sempre quello di riuscire ad avanzare nelle regioni più pericolose di questo universo, alla ricerca dei frammenti luminosi capaci di attivare i ricordi (annebbiati se non svaniti del tutto) delle giovani ragazze, nella speranza di trovare indizi e risposte sufficienti per tornare nel vero mondo reale. Le fasi di combattimento si articolano secondo un sistema di combattimento a turni con elementi action in tempo reale, legati all’avanzamento delle icone di ciascun personaggio lungo la barra di caricamento delle mosse disponibili: una sorta di ATB non particolarmente articolato, profondo o complesso, che basa il senso di soddisfazione soprattutto sull’esecuzione delle mosse speciali, rese a schermo in maniera piuttosto dinamica e spettacolare, che su veri e proprio elementi di gestione strategica. Elemento dovuto anche al livello di difficoltà, tarato verso il basso per un’esperienza di gioco non particolarmente impegnativa.

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