In modalità aerea, infatti, avremo diversi compiti per riuscire a garantire stabilità e crescita delle lande liberate dai mostri durante gli scontri precedenti: alcune saranno demandate a un angioletto che ci farà da compagno d’avventura, grazie al quale potremo sparare frecce per allontanare altri demoni volanti e, in questo modo, recuperare anche energie sia fisiche che spirituali a nostra disposizione. Energie fondamentali per mostrare ai mortali sudditi la nostra presenza e la nostra forza, affinché a loro volta possano esprimere le loro preghiere nei nostri confronti e, così, renderci più forti. Durante queste sessioni di gioco, dovremo gestire la costruzione di strade da parte dei cittadini, per guidarli verso zone da cui recuperare materiali (fondamentali per costruire fortini e palizzate, elementi necessari per difendersi dall’invasione delle forze del male), piuttosto che raggiungere i nidi dei mostri: una volta raggiunti questi covi di marcescenza, i sudditi potranno inginocchiarsi attorno all’area e, in questo modo, fornirci le forze necessarie per entrare in essi e debellare i globi che generano le creature demoniache. Questi combattimenti tornano a regalarci la visuale a scorrimento laterale, ma sono di durata, difficoltà e intrattenimento notevolmente inferiore a quanto invece apprezzato durante i livelli di lotta veri e propri e, sostanzialmente, sembrano più un riempitivo che veri e propri elementi ludici capaci di arricchire l’esperienza di gioco. Al di là di questo, nonostante tutti i nostri sforzi divini arriveranno anche momenti in cui, sempre con la visuale isometrica dall’alto, dovremo aiutare i comuni mortali anche contro orde di mostri in avvicinamento: qui entrano in gioco attivo tutti i fattori imparati nei momenti precedenti, dalla costruzione di difese artificiali, all’uso dei nostri poteri per richiamare veri miracoli come fulmini o saette in grado di eliminare gruppi di avversari, piuttosto che l’entrata in scena dei Paladini, guerrieri nostri alleati che attenderanno le nostre indicazioni strategiche per esprimere sul campo di battaglia la loro estrema forza. Tutto quanto è appagante, profondo e variegato, ma speso si protrae troppo a lungo, inserendo intervalli eccessivi tra un livello di combattimento a scorrimento laterale e l’altro, finendo per far zoppicare il ritmo di gioco complessivo.
Un altro aspetto che propone sia lati convincenti che elementi di perplessità è poi quello del versante tecnico. Un aspetto merita elogi senza fine, ed è quello sonoro: la OST originale è presente sia in versione old style che completamente riarrangiata dal medesimo compositore originale (Yuzo Koshiro), ma non solo. L’artista ha anche aggiunto ben 15 brani completamente originali, seppur pienamente fedeli alle atmosfere oniriche, fantasy e potenti dell’opera prima. Inoltre, si scopre progressivamente con piacere crescente anche la Galleria, riservata a testi e immagini capaci di approfondire la cornice narrativa che è alla base di questo universo finzionale, per un’operazione che trasuda impegno e passione da ogni pixel. Lo si evince anche dalla cura riservata alla direzione artistica e ai bellissimi filmati 2D, purtroppo numericamente limitati, mentre allo stesso tempo il lato puramente tecnico denuncia un budget piuttosto limitato, per questo tipo di operazione: la grafica è davvero molto, fin troppo fedele al titolo originale, con gli stessi pixel aggiornati in termini di definizione dell’immagine, per una pulizia visiva accettabile soprattutto in modalità portatile, ma nell’insieme piuttosto datata. Anche a causa di pochi effetti particellari, di luce o rifrazione, così che gli effetti speciali a schermo, riservati a incantesimi e colpi magici, tradiscono la loro età. Anche il comparto animazioni resta a metà del guado, tra una chiara volontà di non tradire le origini e l’incapacità di adeguarsi agli standard più moderni, con il risultato di apparire piuttosto legnoso nella libertà di azione e manovra, controllando i nostri avatar. Nel complesso, il gioco si accosta a operazioni di recupero nostalgico tanto in voga in questi ultimi anni e che di solito abbracciamo senza remore. Ma se un Ghosts ‘N Goblins Resurrection mantiene l’impatto visivo e ludico adeso ai titoli originali, proponendo però un’avventura tutta nuova, o un Getsufumaden promette un rilancio in chiave completamente inedita sotto il punto di vista sia artistico che tecnico, Actriser Renaissance è una piacevole chicca che faticherà a convincere il pubblico più moderno a testarne l’indubbia profondità ludica.
La recensione
Progetto a budget contenuto, Actraiser Renaissance stupisce per la riuscita dell'operazione. Quasi a testimoniare la validità ancora persino odierna di prodotti un tempo punta di diamante del panorama videoludico mondiale, nonostante il passare degli anni (che si fanno sentire, senza dubbio, in determinati punti della fruizione).