Diverso anche l’approccio al sistema di combattimento, reso qui più action e, in buona sostanza, più dinamico, moderno e convincente che in passato, seppur (paradossalmente) questo effetto sia ottenuto…banalizzandolo. Il primo Ni No Kuni, infatti, proponeva dinamiche di lotta particolari, tra turni di ricarica con movimento libero in ambiente delimitato, con l’utilizzo dei mostri alleati da richiamare sul terreno di gioco e il protagonista sempre al centro della scena, sotto i nostri diretti comandi. In Ni No Kuni II il concetto di party è più classico e sarà possibile selezionare e scambiare in maniera libera e dinamica il personaggio da noi controllato direttamente a nostro piacimento, con combattimenti sostanzialmente action, capaci di richiamare in qualche modo alla mente i capitoli più riusciti della serie Tales of (guarda caso sempre di Bandai-Namco). Interessante anche il fatto che le schermate di transizione dalle fasi di esplorazione a quelle di lotta siano presenti soltanto nell’overworld, mentre nei dungeon il team di sviluppo propone qualcosa persino più fluido e moderno, muovendosi in continuità tra le due diverse fasi di gameplay. Durante gli scontri veri e propri potremo parare, schivare, attaccare corpo a corpo con combo e mosse di diverse potenza, senza dimenticare la possibilità di utilizzare particolari abilità, specifiche per ciascuno dei nostri membri, che andranno da offese decisamente potenti a incantesimi di cura o variazione di stato. Niente di eccessivamente originale, come dicevamo, per un risultato che appare al contempo meno intrigante ma più riuscito di quanto non si sia visto con il predecessore.
Il profilo tecnico dell’opera presenta diverse sfaccettature positive e altre negative, un po’ come il progetto nel suo insieme. Da un lato, Ni No Kuni II in versione Prince Edition offre moltissimi contenuti, accorpando anche i DLC precedentemente rilasciati come contenuti aggiuntivi per le altre console; già il corso dell’avventura principale saprà tenervi impegnati per moltissime ore, ma il pacchetto diventa ancora più convincente in questa veste, andando ad aggiungere non soltanto elementi cosmetici, ma anche due archi narrativi addizionali, per altro piuttosto divertenti e accattivanti. Se quindi Bandai-Namco si è impegnata per rendere intriganti le avventure di Evan anche sulla console ibrida di Nintendo, dobbiamo allo stesso tempo annotare alcune piccole ma fastidiose difficoltà nella resa ottimale a schermo: la risoluzione sembra buona sia sulla televisione che in modalità portatile, con buoni effetti di luce e rifrazione solo sporadicamente velati da una certa sfocatura; allo stesso tempo però il frame rate non appare fluido come dovrebbe essere, considerando la natura del gioco (fatta di ambienti non enormi e di una mole poligonale non da capogiro). I movimenti di telecamera in particolare riescono a volte a infastidire il fruitore nella gestione della visuale, soprattutto durante le battaglie più concitate e in ambienti ristretti. Nell’insieme il gioco offre un buon colpo d’occhio, comunque, soffrendo più di un’altalenante direzione stilistica che di pecche tecniche di conversione. Anche la colonna sonora, però, dobbiamo evidenziare come non sappia raggiungere le vette qualitative del predecessore, risultando al massimo un buon accompagnamento o poco più.
La recensione
L'assenza dello Studio Ghibli e un senso di dejà vu tolgono un po' di poesia al seguito di Ni No Kuni, ma senza per questo scalfirne la carica artistica, supportata da elementi ludici persino più dinamici ed appaganti. Pur senza toccare i picchi stilistici ed emotivi del predecessore, la corposa avventura di Level5 è benvenuta su Nintendo Switch.
Il primo è stato noiosissimo, non sono mai riuscito a riprenderlo.
Il sistema di combattimento qui è più fresco e dinamico, puro action rpg. Ma nel complesso credo sia meno poetico e riuscito, del primo.