A Night at the Races: la recensione

SI dice che una ciliegia tira l'altra, ma anche un livello tira l'altro.

A creare varietà nei molti livelli a disposizione sono però le “bacche”, ovvero dei quadrati di diverso colore che bisogna colpire durante la scalata. E come dice il nome del sotto-gioco, non dobbiamo lasciarne nemmeno una per strada: appena escono dalla visuale dello schermo in basso, perdiamo uno dei quattro cuori a nostra disposizione. Ci sono ovviamente altri ostacoli cui stare attenti (principalmente spuntoni), ma il pericolo principale è rappresentato proprio dalla difficoltà di beccare tutti i quadrati, considerando che ce ne sono di pacifici, e altri che invece non si faranno scrupoli ad attaccarci o a fungere da mina (e quindi, in questo caso, da evitare). A volte saranno anche delle superfici non sempre coerenti a metterci i bastoni tra le ruote, ad esempio all’incrocio di due piattaforme, ma gli episodi sono abbastanza sporadici e tutto sommato il level design è ben fatto e variegato.

Il primo impatto con un livello può risultare non esattamente dei più positivi, del tipo “non ce la farò mai a superarlo”. In effetti, la difficoltà è tarata verso l’alto, soprattutto se si vuole puntare al punteggio massimo ottenibile raggiungendo la fine del livello con tutti i cuori il più velocemente possibile per ottenere ulteriori punti bonus. Ma come consiglia il gioco stesso, iniziare a premere freneticamente tasti e levette spesso non è la tattica vincente. Molto più consigliabile studiare sezione per sezione, quasi facendoci trasportare dal movimento naturale del nostro avatar, dando come input al massimo l’intensità del salto, proprio come in un runner. Ovviamente questa strategia non funzionerà sempre e ci sarà da capire il miglior approccio da utilizzare, ma nel caso incontriate difficoltà insormontabili, avete due alternative: saltare liberamente qualunque livello, oppure ridurre la velocità del gioco, rallentandola fin quasi di metà. Aumenta così il tempo di reazione agli ostacoli sul percorso, tra l’altro con una penalità sul punteggio praticamente nulla, che consiste solamente nella fisiologica riduzione dei punti bonus a causa di un tempo di completamento maggiore.

Se da un lato avvantaggia sicuramente i giocatori meno esperti, dall’altro non premia chi invece tenta in tutti i modi di arrivare in fondo senza “trucchetti”. Anche perché esiste un sistema di classifiche sia per livello che cumulativo che potrebbe così apparire parzialmente falsato. Ciò detto, rimane comunque un’aggiunta graditissima, persino essenziale (ma non così scontata) in un genere che punta sul tentare e ritentare in cerca del punteggio migliore, oppure su partite da speedrunner. Tra l’altro, aspettatevi una sequela di fallimenti uno dietro l’altro, a cui però si accompagna fortunatamente un respawn molto rapido. La colonna sonora in stile 16bit molto ben fatta aiuterà sicuramente a far passare la sequela di morti più piacevolmente, anche se grazie alla suddivisione a livelli relativamente corti, probabilmente il miglior modo di giocare è con sessioni mordi-e-fuggi (così da evitare anche crampi alla mano).

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La recensione

7.5 Il voto

A Night at the Races è un titolo molto particolare: la cornice narrativa in stile punta-e-clicca potrebbe confondere o trarre in inganno, quando invece il fulcro del gioco è un platform 2D ben congegnato. Ai tipici stilemi da platform indie si aggiungono delle trovate originali capaci di innalzarlo al di sopra della media del genere, soprattutto per i giocatori compulsivi che ardono di vedere il loro nome in cima alla classifica.

Valutazione

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Commenti 4

  1. Nuas82 says:

    Davvero TROPPO strano, mi stuzzica!

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